Usa, elezioni. Nomination repubblicana, corsa a due: Gingrich e Romney

Newt Gingrich

DES MOINES, STATI UNITI – Oramai non dovrebbero esserci sorprese: la corsa per la nomination in casa repubblicana in vista delle imminenti primarie e’ una corsa a due. Da una parte Mitt Romney, fino a pochi giorni fa il favorito. Dall’altra Newt Gingrich, fortemente risalito nei sondaggi, che a Des Moines, in Iowa, ha superato la prova del dibattito televisivo davanti a milioni di telespettatori.

Eppure non era per niente facile, ed il rischio di trasformarsi in una meteora era alto. Gingrich, ex speaker della Camera, e’ stato oggetto per quasi due ore di un vero e proprio fuoco incrociato di critiche da parte degli altri candidati: oltre a Romney, la leader dei Tea Party Michelle Bachmann, il governatore del Texas Rick Perry e poi ancora Ron Paul e Rick Santorum, questi ultimi poco piu’ che comparse.

Gingrich ha resistito e si e’ difeso con molta calma e determinazione, lasciando l’impressione di poter essere davvero in grado di affermarsi come il vero ‘frontrunner’ dei repubblicani, il ‘Mister Right’ per la corsa alla Casa Bianca. Anche sulla polemica per le sue dichiarazioni sui palestinesi (”sono un popolo inventato”, ha detto in un’intervista) ha mantenuto il punto.

E di fronte agli avversari che lo accusavano di ricorrere a ”parole incendiarie” ha risposto: ”Ognuno dovrebbe avere il coraggio di dire la verita”’. Quindi ha ribadito come secondo lui una parte dei palestinesi, quelli legati ad Hamas, sono dei terroristi. E sul ”popolo inventato” ha replicato che ”si tratta di storia”.

Pronta la replica di Romney: ”Però tu non sei uno storico, sei uno che corre per diventare presidente”. Ma la franchezza di Gingrich e’ sembrata prevalere. Cosi’ come quando gli avversari lo hanno attaccato sulla sua infedelta’ coniugale: ”Se imbrogli tua moglie puoi imbrogliare chiunque”, gli ha detto senza giri di parole Perry. L’ex speaker della Camera non ha fatto una piega: ”E’ vero, quando le persone guardano a uno che deve diventare presidente devono sentire che si possono fidare. Ma io ora sono un nonno di 67 anni e sono felice che in molti mi giudichino per quello che sono ora, e non solo per singoli episodi della mia vita”.

Sbiadita la Bachmann, oramai fuori gioco, che ha tentato di farsi avanti accusando i due candidati emergenti di non avere nulla che li possa caratterizzare come conservatori. Li chiama ‘Newt Romney’, per sottolineare che i due sono praticamente uguali. Replica: ”Posso assicurare che non siamo due cloni”, ha detto Romney. ”Io sono molto piu’ conservatore di Mitt”, ha detto Gingrich. Fatto sta che i due hanno faticato a spiegare le differenze tra loro, avendo una ricetta per rilanciare l’occupazione ritenuta da molti osservatori abbastanza simile: abbassare le tasse, soprattutto per le imprese; meno regole; puntare sul settore dell’energia.

Non senza suscitare qualche ilarita’. Romney ha sottolineato di non essere, per esempio, d’accordo, con Gingrich sul progetto di creare una colonia sulla luna per estrarre minerali. L’appuntamento ora e’ per il prossimo dibattito, fra pochi giorni, l’ultimo prima dell’inizio delle primarie in Iowa il 3 gennaio. E forse sarà Gingrich stavolta che andrà all’attacco per preparare la fuga in avanti decisiva.

 

 

Published by
lgermini