SAN FRANCISCO, STATI UNITI – ”Obama contro Romney? Oggi la sfida e’ alla pari. Ma tutto dipendera’ dalle sorti dell’economia”. Parola di Larry Sabato, uno dei piu’ noti politologi americani e direttore del Center of Politics della University of Virginia. Sabato e’ il re del pronostico, l’unico che nel 2006 e’ riuscito a indovinare il numero esatto di seggi vinti dai democratici in Congresso nelle elezioni di meta’ mandato. Per lui, se le presidenziali si svolgessero oggi, tra l’attuale inquilino della Casa Bianca e l’ex governatore del Massachusetts le chance di vittoria sarebbero le stesse.
”Cinquanta e cinquanta”, ritiene il guru di ”Crystal Ball”, il blog con cui cavalca le notizie di politica. ”Ma novembre e’ lontano. Molte cose possono cambiare, e soprattutto sara’ determinante vedere quale sara’ lo stato di salute dell’economia americana: se la situazione migliora e’ molto probabile che Obama sara’ rieletto”, assicura al San Francisco Chronicle.
Dagli ultimi sondaggi la fiducia dei cittadini statunitensi nei confronti del presidente e’ in netta crescita, e la lotta fratricida all’interno del partito repubblicano sta facendo il suo gioco. Inoltre, secondo Sabato, i candidati del Grand Old Party sono deboli: ”Se in gara ci fosse l’ex Governatore della Florida Jeb Bush o il Governatore del New Jersey Chris Christie avremmo uno schieramento repubblicano decisamente piu’ competitivo”. E in caso fosse Romney a sfidare Obama potrebbe pesare parecchio anche la sua fede religiosa.
”Sebbene il fatto che sia mormone non ha particolare peso nelle primarie, diverso e’ il discorso per l’appuntamento di novembre”. ”Nella corsa alla nomination repubblicana – spiega Sabato – anche gli evangelici si convincerebbero a votare per il candidato che ritengono piu’ forte, e quindi in grado di battere Obama, e probabilmente quel qualcuno e’ proprio Romney. Ma le cose cambiano a livello generale, soprattutto tra la schiera degli indipendenti e dei moderati”.
Il politologo spiega l’errore dei molti che paragonano l’ex Governatore del Massachusetts a John Fitzgerald Kennedy: ”Nel 1960 Jfk divenne il primo presidente cattolico degli Stati Uniti. La differenza sostanziale e’ che in America i cattolici sono il 25% e i mormoni il 2%”. Ma gli occhi sono per ora puntati sulla Florida: per Larry Sabato, se Romney vincera’ le primarie di martedi’ prossimo con tutta probabilita’ avra’ la strada spianata verso la nomination.
Se invece ad avere la meglio sara’ Newt Gingrich lo scenario si ribalta. Tuttavia ad allungare la gara rimane Ron Paul, soprannominato lo ”zio picchiatello”. ”Il piu’ anziano dei candidati potrebbe infatti rimanere in corsa per molto tempo perche’ vuole che il suo messaggio arrivi ad un pubblico piu’ ampio possibile”, dice Sabato. E a quel punto il politologo immagina una battaglia piu’ lunga, anche se Romney si portera’ a casa la Florida. Tutto a vantaggio di Barack Obama.