WASHINGTON, STATI UNITI – Per quegli elettori americani che volessero capire con relativa certezza chi tra i due contendenti è avanti nella corsa alla Casa Bianca, l’impresa non sarebbe facile.
A meno di un mese dalle presidenziali, impazza la ‘guerra dei sondaggi’ e diventa sempre più difficile farsi un’idea chi è in testa tra il presidente Barack Obama ed il suo avversario repubblicano Mitt Romney nelle intenzioni di voto degli elettori.
Secondo i principali osservatori Usa, la partita rimane aperta, ma per Obama la via che porta alla vittoria è più ampia di quella di Romney, perche’ gli basta conquistare Ohio o Florida, stati in bilico e cruciali, per avere la conferma a portata di mano.
L’ex Governatore del Massachusetts deve invece conquistare quasi tutti gli stati in bilico, non impossibile ma difficile. Secondo una media di vari sondaggi condotti tra il 26 settembre e l’8 ottobre elaborata dal sito web specializzato Realclearpolitics, il presidente ha sul suo sfidante repubblicano a livello nazionale un risicato vantaggio dello 0,5 per cento. Ma presi singolarmente, i dati dei vari istituti di ricerca mostrano una ‘forchetta’ ben diversa, con differenze che raggiungono anche i quatto punti percentuali, a causa delle metodologie diverse con cui sono stati realizzati.
E’ il caso ad esempio dell’ultimo sondaggio condotto tra il 4 e il 7 ottobre da Pew Research che vede l’ex governatore del Massachusetts al 49 per cento, avanti di quattro punti rispetto al 45 dell’inquilino della Casa Bianca; mentre un sondaggio condotto tra il 6 e l’8 ottobre da Rasmussen rileva uno stato di parita’, al 48, per cento. Cosi’ come una ricerca condotta da Gallup tra il 4 e il 6, che pero’ registra la parita’ sulla soglia del 47 per cento. I fattori utilizzati per raggiungere le percentuali sono diversi. Ma il piu’ significativo, sottolineano gli esperti, e’ la distinzione tra ”elettori registrati” nelle liste elettorali e ”elettori che intendono recarsi a votare”.
In questo quadro, Gallup ha peraltro annunciato che per il suo sondaggio quotidiano iniziera’ a fare riferimento agli elettori che intendono andare a votare, una categoria che secondo molti comprende un maggio numero di repubblicani, considerati piu’ motivati. Ci sono poi altri elementi importanti, come il metodo utilizzato per contattare i potenziali elettori: ad esempio, si registrano differenze se vengono raggiunti al telefono cellulare o a quello fisso, attraverso chiamate automatiche con messaggi preregistrati, o ancora attraverso internet.
Oppure quanti degli interpellati si definiscono appartenenti o simpatizzanti democratici, repubblicani o indipendenti. E anche un leggermente diverso arco temporale in cui viene condotta la ricerca puo’ dare risultati sensibilmente diversi. E’ necessario inoltre considerare che se il gradimento di un candidato si muove nell’arco di una settimana ad esempio tra il 50 e e il 52 per cento non si tratta di uno spostamento significativo, poiche’ in media le ricerche hanno un margine di errore di tre punti e, come nota il Washington Post, spesso si tratta di margini ampiamente sottostimati.