Usa. Da organizazione paramilitare armata di droni, la Cia torna allo spionaggio

Il quartier generale della Cia a Langley, Vrginia

WASHINGTON, STATI UNITI – E ora alla Cia torneranno a fare gli 007. E’ una delle principali conseguenze della svolta impressa dal presidente Barack Obama sul fronte della lotta al terrorismo. Ma non sara’ facile dopo anni – esattamente dagli attentati dell’11 settembre 2001 – in cui il mandato principale dell’agenzia e’ stato soprattutto quello di gestire il letale programma che prevede l’impiego dei droni in Paesi come il Pakistan, Yemen o Somalia.

Quello che aspetta John Brennan – ex zar dell’antiterrorismo alla Casa Bianca e ora numero uno della principale agenzia di intelligence – e’ un compito arduo, come scrive il New York Times. Si tratta di tornare alle origini della Cia, il cui ruolo nell’ultimo decennio e’ stato snaturato, trasformata da rete di spionaggio a organizzazione quasi paramilitare.

Il primo passo – scrive il Nyt – sara’ quello di riconvertire il personale, visto che tante delle assunzioni fatte negli anni sono state mirate a rafforzare l’esperienza dell’agenzia sul fronte della complessa gestione del programma sui droni. Ma ora che la sala operativa sara’ molto probabilmente spostata al Pentagono – dove gia’ si lavora a un programma parallelo sui droni – Brenna dovra’ reclutare nuovi 007 per rafforzare l’agenzia su quello che e’ diventato il vero fronte della lotta al terrorismo: i pericoli interni.

Il presidente in proposito è stato molto chiaro nel suo intervento alla National Defense University. E i casi come quello dell’attentato di Boston dimostrano che per evitare ‘buchi’ o sottovalutazioni e’ piu’ che mai necessario potenziare proprio la rete di intelligence.

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lgermini