Usa 2012, Michele Bachmann sbaraglia Palin e insidia Obama

ROMA – C’è una donna che insidia Barack Obama e Sarah Palin nella corsa alla Casa Bianca del 2012: il suo nome è Michele Marie Bachman.

Cinquantacinque anni, cinque figli naturali e 23 adottivi, Bachman è entrata nel senato del Minnsetoa nel 2001, per poi passare, nel 2007, alla Camera dei Rappresentanti (la Camera bassa del Congresso degli Stati Uniti). Avvocato tributarista, è uno dei membri di spicco del Tea Party, il movimento anti-tasse ultraconservatore nato nel 2009, di cui Sarah Palin è una delle punte di diamante.

Sarah Palin, appunto. La ex governatrice dell’Alaska, ed ex candidata alla vicepresidenza degli Stati Uniti per i repubblicani di John McCain sarebbe stata infatti “bruciata” sul tempo. Non c’era infatti lei sul palco del l St. Anselm College nel New Hampshire durante il confronto tra i sette candidati repubblicani. Bensì Michele Bachmann.

Liberista in economia, come Tea Party vuole, Bachmann si è in passato discostata da certe posizioni tradizionalmente repubblicane. Se infatti dichiara di credere nella famiglia – e lo dimostra con la sua stessa esperienza – si è schierata a favore dell’aborto nei casi violenza sessuale e incesto.

La vena repubblicana doc Bachmann la dimostra sulle unioni gay, alle quali è assolutamente contraria, e sull’insegnamento del creazionismo evolutivo nelle scuole pubbliche, di cui è promotrice.

In politica estera si è detta favorevole al dialogo con l’Iran, mentre boccia l’intervento di Obama in Libia: “Sono nella commissione Intelligence e finora nessuno ci ha spiegato chi sono i ribelli”.

Il suo Tea Party, Bachmann l’ha difesa anche lunedì sera: “Il Tea Party viene travisato dai media, include democratici in fuga, indipendenti, libertari e persone che non si sono mai occupate di politica. È per questo che la sinistra ci teme. Ma io non mi riposerò fino a quando la riforma sanitaria di Obama non sarà cancellata, è il mio impegno, un assegno in bianco che consegno nelle vostre mani. Vi assicuro che Obama non verrà rieletto”.

Proprio il guru politico Obama, David Axelrod, fa una previsione: «Bachmann può vincere a sorpresa le primarie del debutto in Iowa e se ciò avvenisse potrebbe arrivare lontano”. L’ex portavoce della Casa Bianca Robert Gibbs, chiamato a gettare acqua sul fuoco, sottolinea come Bachmann “rappresenti idee estreme non in sintonia con la maggioranza degli americani”. Intanto, però, molti americani la stanno ascoltando.

(Foto AP/LaPresse)

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Maria Elena Perrero