WASHINGTON, STATI UNITI – Gli Stati Uniti, dopo la morte di Hugo Chavez, sperano in relazioni migliori con Caracas. Questo e’ il messaggio che ora viene ripetuto in maniera ossessiva a Washington, per sottolineare l’appello al dialogo che il presidente Barack Obama ha lanciato subito dopo la notizia della morte del ‘caudillo’ venezuelano.
Sono parole da cui traspare tutta la preoccupazione della Casa Bianca per un futuro del Venezuela – il Paese dell’Opec con le maggiori riserve di petrolio – piu’ che mai incerto.
E all’orizzonte ci sono elezioni da cui – temono gli Usa – potrebbe uscire confermata, se non addirittura rafforzata, la linea del ‘chavismo’. Una continuita’ che verrebbe quasi certamente assicurata con una vittoria del vicepresidente Nicolas Maduro, il cinquantenne ex autista di bus divenuto delfino di Chavez, che nelle drammatiche ore della fine di Chavez non ha perso occasione per scagliarsi contro gli Stati Uniti.
Per questo l’amministrazione statunitense punta sul candidato dell’opposizione che piu’ sembra garantire l’inizio di quel ”nuovo capitolo” dei rapporti Usa-Venezuela auspicato da Obama: il quarantenne Henrique Capriles, avvocato, eletto nel 2008 governatore dello Stato di Miranda nelle fila del partito di centro-destra. E accusato da Chavez di cospirare, proprio insieme agli Usa, contro la rivoluzione venezuelana.
Piace a Washington questo giovane politico che vuole fare del Venezuela un nuovo Brasile, Paese che Capriles vede come modello di sviluppo vincente per il Sudamerica. Un modello decisamente diverso da quello populista proposto negli ultimi quattordici anni da Chavez, osannato dalla parte piu’ povera della popolazione, ma aspramente criticato da chi – molti negli Stati Uniti – accusa il defunto presidente di aver definitivamente affossato il Venezuela.
Insomma, con Capriles gli Usa sperano di poter riprendere il discorso interrotto con Chavez su piu’ questioni: la cooperazione sul fronte della lotta al terrorismo e al traffico di droga, e quella nel settore economico e commerciale.
L’ascesa di Maduro – soprattutto alla luce della accuse mosse agli Usa da suoi seguaci di aver avvelenato Chavez – per Washington complicherebbe le cose, e continuerebbe a mettere a rischio la stabilita’ della regione latinoamericana. Intanto fonti dell’amministrazione Obama fanno sapere che una delegazione Usa sara’ presente ai funerali di Chavez, previsti venerdi’. Ma non e’ ancora chiaro a che livello.