Unesco in difficoltà dopo blocco dei versamenti degli Stati Uniti

PARIGI, FRANCIA – L’Unesco (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’istruzione, la scienza e la cultura) non e’ mai stata in una situazione finanziaria ”tanto difficile” quanto quella che vive in seguito al blocco dei versamenti degli Usa, deciso dopo il voto che ha accettato la Palestina come Stato membro a pieno titolo dell’agenzia Onu. Lo ha affermato la direttrice generale Irina Bokova, citata dal sito del quotidiano Le Monde.

”Questo paralizza la nostra azione”, ha aggiunto, spiegando che l’Unesco ha iniziato l’anno con un buco da 150 milioni di dollari nei conti, a fronte di un budget poco superiore ai 650 milioni. ”Cerchiamo di raccogliere dei fondi quest’anno, ma non e’ sostenibile a lungo termine – ha aggiunto – Non chiudiamo l’Unesco, ma gli Stati membri devono ripensarne il futuro. L’Unesco sara’ paralizzata”.

Intanto, 336 nuove assunzioni, pari al 15% circa degli effettivi, sono state annullate, e una serie di progetti sono stati congelati. Per compensare la perdita dei finanziamenti americani, l’agenzia Onu ha dato vita a un fondo speciale, a cui hanno gia’ contribuito numerosi Paesi che sostengono la causa palestinese, come Arabia Saudita, Qatar, Turchia, Indonesia e Algeria.

”Questo riempie dei buchi, ma non a lungo termine. Abbiamo bisogno di visibilita’ sui conti – ha concluso la Bokova – Penso che l’Unesco sia stata presa nel caos politico legato al conflitto in Medio Oriente. E trovo che sia ingiusto”.

Compito dell’Unesco è di contribuire alla pace ed alla sicurezza tramite l’incentivazione della collaborazione internazionale riguardo all’istruzione, la scienza e la cultura al fine di portare avanti il rispetto universale per la giustiza, l’osservanza delle leggi, i diritti umani assieme alle libertà fondamentali proclamate nella Carta dell’Onu.

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lgermini