Vallanzasca chiede la libertà vigilata, “mi pentirò quando sarò fuori dalla cella”

Renato Vallanzasca ha chiesto di essere ammesso alla liberazione condizionale, un istituto che gli permetterebbe di scontare la pena fuori dal carcere, in libertà vigilata. La richiesta dell’ex capo della Mala milanese, che da alcuni mesi può lavorare in permesso fuori dal carcere, sarà esaminata in settimana davanti ai giudici del Tribunale di sorveglianza di Milano.

La liberazione condizionale può essere concessa a chi è stato condannato all’ergastolo dopo 26 anni di detenzione e Vallanzasca è detenuto da circa 40 anni, inframmezzati da alcune rocambolesche evasioni.

Condannato a quattro ergastoli e a 460 anni di carcere, negli ultimi anni, Vallanzasca ha prestato la sua opera anche presso alcune comunità per giovani disadattati.

Oltre al requisito degli anni scontati, a suo favore vi sarebbe quindi anche il percorso di rieducazione avviato e il fatto di aver adempiuto alle obbligazioni civili derivanti dai reati per cui è stato condannato. Due anni fa, durante un permesso, Vallanzasca si è sposato con l’amica d’infanzia Antonella D’Agostino.

“Questa notte dovrebbe durare come le altre, ma siccome il tempo è relativo probabilmente non dormirò per niente come sono solito fare”. Così Renato Vallanzasca ai microfoni del Tg2 dopo la richiesta della libertà condizionale, cosa che gli consentirebbe di scontare la pena residua fuori dal carcere. Vallanzasca detenuto da oltre 40 anni, di giorno lascia il carcere per lavorare e la sera fa ritorno in cella.

“Pentirmi? – aggiunge – è una cosa che potrò valutare da uomo libero. Non sta a me dire se ho pagato i miei conti con la giustizia, questo non sta a me deciderlo. Io sono in galera perché ho commesso dei reati e quindi sono dentro giustamente. Quando decideranno di dirmi che ho scontato la mia pena vorrà dire che ne prenderò atto e cercherò di iniziare una nuova stagione della mia vita”.

Alla domanda se c’é ancora qualcosa che non ha detto ai magistrati, Vallanzasca ha risposto: “No non penso. Riguardo ai reati che mi vedono coinvolto no. Conoscete molto di più di quello che ho fatto. Mi sono autoaccusato probabilmente di molte più cose di quelle che ho fatto. La mia vita da libero? Per ora non ho visto nessun film e non mi sono preparato nulla: ho tanti progetti che vedrò di mettere in atto man mano che si presenteranno le occasioni e mi sarà data l’opportunità di farlo”.

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