Le ultime rivelazioni di Wikileaks colpiscono ”l’autorevolezza” della diplomazia degli Stati Uniti e lasciano ”affiorare la consapevolezza del declino della potenza americana, mentre altri Paesi emergenti si impongono all’orizzonte”. La chiave di lettura dell’ultimo ‘terremoto’ firmato Wikileaks è di Charles Kupchan, ex consigliere del presidente Clinton e docente di Relazioni internazionali della Georgetown University.
Intervistato da Repubblica, l’esperto afferma che ”chi ha pubblicato quei dispacci confindenziali ha compiuto un grave errore” a prescindere dai ”propositi iniziali”, perché così ”la considerazione di cui gode la diplomazia americana è messa alla berlina”.
I documenti pubblicati dal sito di Assange provocano a suo avviso ”danni nel lungo termine” perché d’ora in poi i leader stranieri osserveranno ”riserbo” nei loro rapporti con i diplomatici americani, mentre il ”danno immediato” è costituito soprattutto dagli ”ostacoli prodotti dalla diffusione di informazioni sensibili riguardo ai programmi nucleari di Iran, Pakistan, Corea del Nord”.
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