Grande meraviglia oggi sui giornali per il nein definitivo di Angela Merkel agli eurobond. Solo i giornali italiani potevano stupirsi, dopo avere creduto per mesi alla favoletta degli eurobondo raccontata dall’ufficio stampa del presidente del Consiglio italiano Mario Monti. Chi ragiona con la sua testa esi è sforzato di capire la logica della Germania non può essersi stupito: i tedeschi vedono la Germania al centro del mondo, esattamente come tutti gli altri Paesi e sono convinti che se l’economia tedesca è sana e tira, starà bene anche il resto d’Europa, che della Germania è tributaria in quanto fornitrice di qualcosa, in un modo o nell’altro.
Monti: tratterò a oltranza. Il Corriere della Sera: “Avviso a Berlino e appello ai partiti per le riforme.” Il biglietto per Bruxelles. Editoriale di Massimo Franco: “C’è una strana inversione di ruoli fra l’Europa e l’Italia nei confronti di Mario Monti. La prima sembra investire sulle capacità di mediazione e di stimolo che il presidente del Consiglio ha dimostrato finora; e che i capi delle altre nazioni gli riconoscono. La maggioranza che lo sostiene a Roma non smette invece di appoggiarlo in Parlamento e insieme di indebolirlo con distinguo politici sempre più stupefacenti. Il biglietto per il Consiglio europeo a Bruxelles che comincia domani riceve così una vidimazione ambigua: da parte soprattutto di Silvio Berlusconi.
Dire che tre quarti degli elettori del Pdl sono ostili a Monti non è il miglior viatico al capo del governo mentre affronta una delle mediazioni più drammatiche della storia dell’Unione Europea. Lo stesso ex premier ammette che una caduta dell’esecutivo viene considerata catastrofica dalle istituzioni di Bruxelles; eppure non sembra intenzionato a far molto per scongiurarne il logoramento.”
Il retroscena. La tattica del Cavaliere e le rassicurazioni al Prof. Scrive Francesco Verderami: “Il punto è che Berlusconi ha bisogno di tempo per dispiegare la propria strategia, ristrutturare il centrodestra ed evitare una «catastrofica sconfitta», che sarebbe nelle cose se oggi si andasse al voto. Dai report dei suoi amatissimi sondaggi ha potuto constatare che l’alleanza tra Pd e Udc (con un pezzo di sinistra e senza l’Idv) sfiora il 50% dei consensi, a fronte di un risicato 30% che si garantirebbero il Pdl, le liste civiche e la «Lega buona», come l’ha sibillinamente definita.”
Sanità, Province e statali: lunedì i tagli. Articolo di Mario Sensini: “Lunedì prossimo, insieme alle misure sulla sanità e agli acquisti dello Stato, sono attesi anche i tagli affidati ai singoli ministeri, come l’accorpamento delle Province, e le misure sul pubblico impiego del ministro Filippo Patroni Griffi, con la riduzione delle piante organiche attraverso la messa in «disponibilità». Una sorta di cassa integrazione all’80% dello stipendio per due anni, al termine dei quali può scattare il licenziamento. «Lo strumento esiste e va usato» ha detto ieri il sottosegretario all’Economia, Gianfranco Polillo, che ha anche insistito sulla necessità che si lavori una settimana di più, altrimenti «questo livello salariale medio è insostenibile». Il titolare della Funzione pubblica ricorda che «la spending review non può consistere solo in tagli, ma deve puntare alla riorganizzazione del servizio e all’eliminazione degli sprechi».
Ieri alla Camera, in un clima molto teso, il governo è stato battuto un paio di volte proprio sul decreto legge che attribuisce a Bondi i poteri di commissario sulla spending review.”
L’intervista a Carlo Cottarelli, direttore del dipartimento Affari fiscali del Fondo monetario internazionale: “L’aggiustamento fiscale in Italia è in corso, c’è un significativo miglioramento dei conti pubblici. Molto quindi è stato fatto ma molto rimane da fare. Quello che colpisce è che gli spread con la Germania siano aumentati proprio quando è cominciato il risanamento. Questo significa che i mercati si attendono un rafforzamento politico, una visione più ampia del progetto euro.”
Un fondo del Tesoro per riavere la tripla A. Articolo di Antonella Baccaro: “Si calcola che il Fsf potrebbe emettere obbligazioni fino a circa 120 miliardi di euro a fronte di garanzie reali per circa 150. I risparmi diretti di spesa sarebbero di circa 2,5 miliardi di euro all’anno fino al 2025. Mentre a regime la spesa per interessi potrebbe ridursi di circa 8,7 miliardi di euro. Nell’audizione Vegas ha giudicato «efficaci» le misure varate da Borsa Italiana, su sollecito della Consob, che introducono una penale per i traders, allo scopo di contenere il trading ultra veloce (Hft). Vegas ha anche detto che la Consob sta «attentamente valutando e monitorando» l’attività delle agenzie di rating che ci hanno declassato. Una notazione l’ha riservata a Unicredit, unica banca a non ridurre l’offerta di credito pur adeguando il patrimonio come richiesto dall’Eba (Autorità europea per le banche).”
Approfondimenti ai Governi il Piano italiano Calma-Spread: “Forse mai in passato i leader si erano avvicinati a un Consiglio europeo di questa importanza su due schieramenti così diversi. Da un lato c’è un gruppo di Paesi raccolto attorno alla Germania, che comprende l’Olanda, la Finlandia, l’Austria ma anche la Slovacchia e un Paese esterno all’area euro come la Repubblica Ceca. Dall’altro si è formato un secondo gruppo, non del tutto coeso, ma composto da Francia, Italia, Spagna, la Gran Bretagna che è fuori dall’euro, più Paesi sottoposti a un programma di aiuti come Portogallo, Grecia e Irlanda..”
L’intervista di Federico Fubini a Domenico Siniscalco (Morgan Stanley): “In questo momento gli operatori stanno prezzando un fallimento del vertice europeo di questa settimana. Si comportano come se anticipassero che non sarà raggiunto un accordo soddisfacente. Ma i politici e gli addetti ai lavori sanno che il costo di un mancato accordo sarebbe di gran lunga superiore al prezzo di un accordo. Questo vale anche per la Germania.”
Caso Lusi. La lettera di Francesco Rutelli: “Caro direttore, debbo innanzitutto ringraziarla, perché il Suo giornale sulla vicenda Lusi mi ha consentito di esprimere il mio punto di vista, e anche di spiegare alcune proposte e idee politiche in questo momento difficile per il Paese. Debbo diverse precisazioni a seguito di titoli a tutta pagina e articoli (a firma Fiorenza Sarzanini) pubblicati dal «Corriere della Sera» negli ultimi tre giorni: «Lusi accusa» (24 giugno); «Lusi: ecco le lettere di Rutelli sui soldi. In un appunto le indicazioni per la gestione di un milione e mezzo di euro» (25 giugno); «Lusi: nell’appunto di Rutelli anche i 100 mila euro a Renzi» (26 giugno). Penso che oggi sia più chiaro come siano completamente false le seguenti affermazioni di Lusi riportate dal «Corriere»: che egli abbia «ricostruito il sistema di finanziamento dei politici della Margherita»; chiarito «il “patto di spartizione” stretto nel 2007 al quale partecipò anche Enzo Bianco»; «che ci sia stata una suddivisione di almeno 10 milioni per ogni corrente» (24 giugno). È invece calunniosa, oltre che demenziale, l’affermazione di Lusi riportata il 24, il 25 e ieri: «gli investimenti immobiliari — appartamenti e ville — furono effettuati per conto della corrente rutelliana»; ho presentato in merito una dettagliatissima denuncia penale in Procura.”
Monti: salvare l’euro a ogni costo. La Repubblica: “Il premier incontra i leader Pdl e Bersani e lancia un appello al Parlamento. Vertice a Parigi. Un altro no della Merkel agli Eurobond.” Le due sponde del Reno. Editoriale di Bernardo Valli: “I berlinesi dovrebbero imparare dagli assai più furbi cugini viennesi che sono riusciti a spacciare Beethoven per austriaco e Hitler per tedesco.”
Il vertice. Merkel: “No agli eurobond finché vivrò.” Scrive Andrea Bonanni: “Non ci sarà una divisione totale del debito fin che vivrò. Angela Merkel gela le aspettative per il prossimo vertice e i mercati immediatamente subiscono il contraccolpo.”
L’intervista di Antonello Caporale a Nicola Cosentino (Pdl): “Angelino non ha voti. Impari a farsi eleggere. Monti? Ogni giorno che passa con lui al governo perdiamo voti. Ma se lo cacciamo forse ne perdiamo di più.”
Dalle Maldive al pellegrinaggio in Terra Santa. Le onorevoli intoccabili ferie dei politici. Scrive Filippo Ceccarelli: “In tempi di antipolitica e di specifica rabbia antiparlamentare. tempi segnati da scandali castali e invocatissimi forconi, sacrifici già eseguiti e tirate di cinghia in vista dell’estate, il monito sull’intoccabilità delle ferie dei deputati merita senz’altro una segnalazione.”
Emergenza debito. Il dossier di Alberto D’Argenio: “Eccolo il piano dell’Unione per rispondere alla crisi dell’Euro. Sette attesissime pagine che il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy ha scritto con Draghi, Barroso e Junker. Per molti versi il piano è rivoluzionario. Prevede che Bruxelles possa riscrivere le manovre dei governi, crea un vero e proprio ministro delle Finanze europeo, disegna l’Unione bancaria e apre alla condivisione del debito.”
Cronaca. Sole e fatica, muore in montagna a 11 anni. Riporta Michele Bocci: “Prato, altri 700 ragazzi sotto shock portati a valle con gli elicotteri.”
Il Giornale: “Il governo traballa. Monti chiede aiuto.” Editoriale di Alessandro Sallusti: “Monti scende dal piedistallo e chiede aiuto alla tanto vituperata politica. La sua amica Germania lo sta per abbandonare, l’amata Europa (che esiste solo nei salotti della finanza, non nella realtà) non lo sostiene come si aspettava. Così si presenta nel vecchio Parlamento nazionale e fa atto di umiltà. Ha bisogno di un voto di fiducia su una riforma, quella del lavoro, imbarazzante e inutile, una bufala come l’ha definita Squinzi, il presidente degli industriali. Senza questo voto non avrebbe il coraggio di presentarsi domani a Bruxelles al vertice che deve decidere le sorti dell’euro, dell’Italia e del suo governo. Ma anche con in mano la fiducia-farsa (Berlusconi non l’ha votata, Brunetta e altri hanno votato contro) il compito di Monti resta arduo. Berlusconi, che lo ha incontrato ieri, parla di una situazione di assoluta indeterminatezza. Insomma, i professori non sanno che fare e i mercati lo certificano.”
Le mosse del centrodestra. Berlusconi spiazza i suoi: Angelino premier, io ministro dell’Economia. Scrive Laura Cesaretti: “Angelino Alfano cerca di iniettare ottimismo nelle scosse truppe parlamentari del Pdl, alla vigilia dell’ennesima fiducia: «Non solo siamo in campo, ma possiamo anche tornare a vincere: i nostri sondaggi, da due settimane, registrano segnali di crescita. È un segnale di vitalità che ci consente di ben sperare ». Berlusconi conferma il trend positivo, e aggiunge di essere financo pronto «a fare il ministro dell’Economia con Angelino premier».
La riunione dei gruppi parlamentari del Pdl (Camera, Senato ed Europarlamento) si svolge in un clima di grande tensione, interna al partito ed esterna rispetto ad un governo che molti nel centrodestra faticano sempre più a sostenere.”
Il Fatto Quotidiano: “Altro regalo alle banche. 4 miliardi a Montepaschi”. Inchiesta di Vittorio Malagutti: “Siena chiama, Roma risponde. Il Monte dei Paschi proprio non ce la fa a trovare i soldi per rispettare gli impegni presi con l’autorità di vigilanza europea. Niente paura: il governo di Mario Monti presta 2 miliardi di euro alla grande banca toscana da tempo in difficoltà. Il gradito pacco dono arriverà sotto forma di obbligazioni sotto-scritte dallo Stato, ribattezzate Tremonti bond. Non è la prima volta. L’operazione annunciata ieri dall’esecutivo ricorda quella ideata nel 2009, quando nel pieno della prima crisi finanziaria, alcuni istituti, tra cui Mps, fecero il pieno di risorse fresche grazie ai finanziamenti pubblici. All’epoca la regia fu dell’allora ministro dell’Economia, Giulio Tremonti. Da qui il nome assegnato ai titoli. Adesso si replica e il denaro andrà tutto al Monte, dove poche settimane fa si è insediato il nuovo presidente Profumo. Per l’occasione verranno anche riviste le condizioni dei Tremonti bond per 1,9 miliardi già in pancia all’istituto senese.”
Editoriale di Marco Travaglio: “C’è da leccarsi i baffi a leggere le cronache politiche. Succulente novità avanzano all’orizzonte, in grado di sbaragliare finalmente l’irresponsabile ondata di antipolitica che rischia di travolgere tutto e tutti. Nel centrodestra si affaccia un giovane e imberbe virgulto che promette bene come futuro leader: un certo B. Per cominciare, è “pronto a fare il ministro dell’Economia” in un governo presieduto da Alfano” (e da chi, se no?). Poi si vedrà, da cosa nasce cosa, non poniamo limiti alle aspirazioni dei ragazzi. Musica nuova in cucina anche nel centrosinistra, che non vuole essere da meno: se gli elettori del Pd fanno i bravi, potrebbe regalare loro un premier coi fiocchi: Casini, già portaborse di Bisaglia e Forlani, già maggiordomo di Forza Italia nel primo e nel secondo governo B, già sostenitore di una sessantina di leggi vergogna.”
La Stampa: “Monti-Merkel, sfida per l’Europa.” Lo spazio per mediare c’è ancora. Editoriale di Mario Deaglio: “I giorni che ci separano dal “decisivo” Consiglio Europeo di Bruxelles scorrono tra grandi cadute (lunedì) e piccoli rimbalzi (martedì) delle Borse mondiali, e in particolare delle Borse europee. E parallelamente si avvicina un altro attesissimo e diversissimo confronto, quello tra le nazionali di calcio di Italia e Germania, che si svolgerà proprio mentre i capi di Stato e di governo europei saranno riuniti nella capitale belga. I leader di Bruxelles sarebbero contenti di un pareggio che farebbe bene all’Europa, le squadre che si affronteranno allo stadio nazionale di Varsavia devono mirare a una vittoria netta che farebbe bene al calcio.”
L’Europa lima il piano Accanto al rigore ora c’è la solidarietà. Il retroscena di Marco Zatterin: “Piano coraggioso», concedono gli italiani. «Abile», riassume un diplomatico che viene dal freddo. In effetti, dopo essere stato sforbiciato assai nel fine settimana, il rapporto dei Quattro presidenti sulla nuova Unione economica e monetaria rafforzata appare abbastanza sostanzioso da consentire l’avvio d’un concreto dibattito in chiave anticrisi sul futuro dell’Europa, e sufficientemente vago e aperto da offendere solo in parte i più dogmatici, tedeschi e no, coi suoi evidenti spunti di controversia federalista. Come la possibilità che Bruxelles assuma le redini delle finanze pubbliche degli stati meno virtuosi. E quella che, un giorno non precisato e non vicino, si arrivi a forme adeguate di condivisione del debito, eurobond o simili.”
Merkel boccia il piano salva-euro. Il Sole 24 Ore: “Sempre più rigida Angela Merkel in vista del vertice Ue di domani e venerdì: «Nessun debito comune finché vivo», ha detto la cancelliera tedesca, criticando il piano Van Rompuy. Mario Monti: fondi europei anti-spread solo per i Paesi in regola con la disciplina di bilancio. Caute aperture del ministro delle Finanze tedesco Schäuble.” Lo spirito sbagliato. Editoriale di Carlo Bastasin: “Il vertice europeo di domani si aprirà in un clima di tensione privo di precedenti nella storia pur tormentata della crisi europea. Berlino ha respinto ieri con disprezzo l’atteso rapporto della presidenza del Consiglio Ue sul futuro dell’unione monetaria, nonostante esso rappresenti più una dichiarazione di volontà che un piano d’azione. La mappa che arriverà domani sul tavolo dei capi di governo dell’area euro parte dall’unione bancaria, approda all’unione fiscale – propone di pari passo la condivisione delle responsabilità sulle politiche di bilancio e l’emissione di eurobond -, evolve in un governo economico a tutto campo e si conclude con un’unione politica legittimata democraticamente.”
Scudo anti-Spread, si tratta. Il Messaggero: “Berlino apre al piano italiano.” Editoriale di Silvio Garattini: “La stretta economica impone tagli alla spesa pubblica, che è in generale sproporzionata ai servizi che offre e in ogni caso eccessiva rispetto alle possibilità del nostro Paese. Tuttavia quando i tagli toccano la sanità è ovvio che vi siano preoccupazioni e proteste. Evidentemente nessuno vuole che siano ridotte le possibilità di cura che in Italia, grazie al Servizio sanitario nazionale, sono di buon livello anche in confronto agli altri Paesi europei. Ieri sono circolate alcune indiscrezioni su possibili tagli che ammonterebbero per il 2012 a circa un miliardo di euro per salire nel 2013 a 3,4 miliardi e nel 2014 a 3,6 miliardi.”
Statali, sulle tredicesime stretta in base al reddito. Scrive Luca Cifoni: “Circa un miliardo dalla sanità, altri risparmi dai piani specifici preparati dai vari ministeri, più una riorganizzazione dell’assetto territoriale dello Stato che prevede, come emerso già nei giorni scorsi, il sostanziale dimezzamento delle province invece della loro cancellazione. A una settimana dall’approvazione del decreto che deve scongiurare l’incremento dell’Iva ha ormai capitoli ben delineati, ma contenuti ancora abbastanza fluidi. Il Consiglio dei ministri potrebbe svolgersi anche lunedì sera, subito dopo il confronto finale con parti sociali ed enti locali. Particolarmente aperto è il pacchetto che riguarda i pubblici dipendenti: il menu comprende misure di impatto molto variabile, dalla riduzione delle piante organiche alla mobilità per gli ultrasessantenni, fino al taglio del buono pasto e delle tredicesime e ad un ridimensionamento dei distacchi sindacali.”
Euro 2012. La Gazzetta dello Sport: “Vediamo chi ha più birra. Domani la semifinale Italia-Germania.”
