
ROMA – Ecco il trucchetto, la scorciatoia per diventare avvocati senza esame. Come si fa? Lo spiega Marcello Longo del Fatto Quotidiano:
Una scorciatoia per diventare avvocati. Un fuga allโestero, in Spagna o Romania, per evitare lโesame di Stato. Sono 3. 452 gli aspiranti legali che, eludendo le prove per lโabilitazione professionale, hanno staccato un biglietto aereo per Madrid o Bucarest in cerca di una via piรน facile. Lo rivela un dossier del Consiglio nazionale forense, lโorganismo di vertice della categoria. Il dato si riferisce ai registri degli โavvocati stabilitiโ, tenuti dai consigli territoriali e nati per rispettare una direttiva europea (86 / 5 / CE) sul โdiritto di stabilimentoโ.
Tradotto, vuol dire che โgli avvocati comunitari hanno diritto di svolgere lโattivitร forense in uno Stato europeo diverso da quello nel quale hanno conseguito il titolo professionaleโ. Ma lโelenco, che dovrebbe riportare i nomi dei professionisti stranieri desiderosi di lavorare in Italia, presenta unโanomalia: su 3. 759 iscritti ben 3. 452 sono italiani, il 92 per cento. Impauriti dallโesame di Stato previsto in Italia o alla ricerca di una via piรน rapida, i laureati in Giurisprudenza si rivolgono alle universitร straniere: in Spagna nellโ 82 per cento dei casi. Qui le facoltร di legge, valutato il curriculum e il piano di studi dellโaspirante abogado, stabiliscono quanti e quali esami deve sostenere per ottenere il titolo equivalente allโabilitazione professionale italiana. Spesso una decina di prove, scritte e a risposta multipla, che lโaspirante avvocato sostiene in piรน sedute o addirittura in un solo giorno.
CONCLUSO IL PERCORSO, gli abogados si iscrivono allโordine professionale spagnolo e poi chiedono di essere iscritti al registro degli โstabilitiโ in Italia. Tornati a casa, per tre anni sono tenuti a firmare come abogado, ma poi sono equiparati ai colleghi italiani. โI giovani aspiranti avvocati italiani che seguono la corretta procedura dellโesame di abilitazione sono svantaggiati rispetto a chi va allโestero con scorciatoie e furbizieโ, spiega Andrea Mascherin, segretario del Consiglio nazionale forense. Pur riconoscendo โlโobiettivo condivisibile di promuovere la libera circolazione degli avvocatiโ, il Consiglio nazionale forense si รจ rivolto alla Corte di giustizia della comunitร europea. Il ricorso sarร esaminato martedรฌ prossimo. La Corte dovrร stabilire se la scorciatoia praticata dagli aspiranti legali costituisca o meno un โabuso del dirittoโ, cioรจ qualcosa di lecito nella forma ma contrario allo spirito della legge. Nel 2010 quattro consigli degli ordini degli avvocati โ Velletri, Civitavecchia, Latina e Tivoli โ avevano provato a introdurre criteri piรน restrittivi per lโiscrizione al registro degli โstabilitiโ: test attitudinali, colloquio in lingua straniera, prova dellโesercizio della professione allโestero per almeno un anno. Paletti bocciati nel 2013 dallโAntitrust, lโautoritร di garanzia per la concorrenza. La via estera per lโaccesso alla professione ha un prezzo salato. Non solo quello delle trasferte. Esiste un mercato in cui a guadagnare sono agenzie di mediazione che garantiscono consulenza completa, dal primo fino allโultimo passaggio burocratico. In rete lโofferta รจ ampia, spesso con pubblicitร ingannevoli. โA me รจ costato 7. 500 euro per undici esami, quiz a risposta multiplaโ, racconta al Fatto un aspirante abogado in attesa di iscriversi al registro italiano. I prezzi variano in base alle universitร ospitanti e alle agenzie. Qualcosa si puรฒ risparmiare in Romania, come dice un annuncio sul web: โAvvocato in quattro mesi a 5. 800 euroโ.
