ROMA – “Forse, alla fine del 2014 – scrive Carlo Di Foggia sul Fatto Quotidiano – sapremo se ne sarà valsa la pena, e magari i contribuenti onesti accetteranno l’occhio del fisco che scandaglia tutto, dai conti correnti alle spese”.
Una mole di dati che certificheranno i nostri comportamenti: come e quanto spendiamo, che cosa acqui- stiamo, dove andiamo in vacanza e quanto investiamo. Da due mesi, gli strumenti stanno entrando in azio- ne: più informazioni su conti corren- ti e movimenti bancari da gennaio; il redditometro operativo in questi giorni; e le scadenze del nuovo spe- sometro ad aprile. Tutto per la lotta all’evasione: strumenti che i giornali di centrodestra imputano a Mario Monti, ma in realtà varati a suo tem- po da Giulio Tremonti. La loro ef- ficaciaè tuttadadimostrare. Perl’ex ministro delle Finanze Vincenzo Vi- sco, “sono misure che non servono: si è scelto di seguire vie lunghe e di- spendiose che non portano a nulla”. “Creano solo fastidio, è sono un ag- gravio per chi le tasse le paga già”, spiegano i commercialisti. Le banche dati dovranno comunicare tra loro, e non è detto che si riesca a farlo in tempi brevi. Chi paga in nero, poi, elude gli obblighi e continuerà a eva- dere. Ecco un piccolo bestiario dei controlli fiscali.
LE SPESE Voluto da Tremonti nel 2010 e mo- dificato dal governo Monti, lo speso- metro vale per tutte le operazioni ri- levanti ai fini Iva. Esiste dal 2012, e la soglia è fissata a 3600 euro. Imprese, commercianti e operatori finanziari dovranno dichiarare all’Agenzia del-
le entrate le fatture che superano la soglia. Le scadenze, per quest’anno, sono alle porte. Le attività d’impresa, professionali e lavoro autonomo en- tro il 22 aprile (il 10 per chi scarica l’Iva ogni mese); gli operatori attra- verso i quali transitano i pagamenti con bancomat e carte di credito, en- tro il 30. I controlli scatteranno su tutte le spese, dal dentista all’auto, dai mobili ai gioielli e alle vacanze, fino agli elettrodomestici. Al fisco non sfuggirà più nulla, e per chi non adempie le multe variano da 258 a 2.065 euro. E questo solo per gli ac- quisti dai privati. Tutte le altre ope- razioni fatturate, infatti, vanno già comunicate al fisco a prescindere dall’importo: è il vecchio “elenco for- nitori-clienti” voluto da Visco. Poco
dopo la caduta di Prodi Tremonti si affrettò a cancellarlo, salvo poi rein- trodurlo in parte due anni dopo. Per tutti, vale poi la soglia dei mille euro contanti, oltre il quale scatta la trac- ciabilità dei pagamenti.
I REDDITI Dopo due anni di proroghe e modi- fiche, nei prossimi giorni l’Agenzia
delle entrate invierà cir- ca 20mila lettere ad al- trettanti contribuenti considerati a “rischio evasione fiscale”. Fun- ziona così: se c’è uno scostamento superiore al 20 per cento tra red- dito dichiarato e spese sostenute scatta l’allar – me e si viene convocati a giustificare l’anoma – lia. In realtà l’Agenzia avrebbe dovutogià far- lo, ma la paura di aver commesso erori nella lettura dei dati ha ral- lentato tutto. Il motivo è semplice: in caso di errore, una procedura già molto invasiva, rischia di trasformar- si in un gigantesco danno di imma- gine. Un boomerang che la struttura guidata da Attilio Befera vuole evi- tare a tutti i costi. In origine le lettere dovevano essere 35mila, ma l’invio era stato bloccato per un intervento del Garante della privacy: così com’e- ra, il redditometro conteneva troppi elementi che avrebbero messo a ri- schio la sicurezza dei dati personali dei contribuenti. Gli uomini di Be- fera hanno accolto i rilievi e così mol- ti casi “limite”, sono scomparsi.
I CONTI CORRENTI Per essere controllati, non c’è co- munque bisogno di fare nulla. Il fisco già scandaglia i conti correnti. Ban- che, intermediarie postedevono co- municare i movimenti dei clienti. C’è tutto: le posizioni aperte e quelle già esistenti, gli scostamenti rilevanti e i saldi a chiusura. Non ci sono solo i conti correnti, ma anche depositi, ti- tolie obbligazionidetenute.Verran- no attenzionati anche il numero di accessi alle cassette di sicurezza, e l’u- tilizzo delle carte di credito. Basterà tutto questo? “Sono stru- menti molto limitati, se ci si accorda prima si evade lo stesso. Molti evasori non comunicano niente all’Agen – zia”, spiega Stefano Balestrieri, del- l’osservatorio fiscale di Eurispes. Ol- tre a sapere tutto di noi, il fisco dovrà sapere anche che farsene.La lotta al- l’evasione fiscale (stimata in 180 mi- liardi) rimane sulla carta, fuori dal- l’agenda politica. Sono passati solo due anni dalla promessa di destinar- ne i proventi al calo della pressione fiscale effettiva (che grazie al “nero”è molto più alta di quella ufficiale). Non se n’è fatto nulla. Il fondo, pen- sato nel 2011 per far digerire le pe- santi misure fiscali di Tremonti, do- veva partire nel 2013. Ma poi nel Def, si scoprì che i 4,5 miliardi disponibili (sui 12,5 recuperati nel 2012) in realtà non c’erano. Poi ci ha provato Letta con la legge di Stabilità 2014: il fondo partirà quest’anno.Ma intantoèsta- to cancellato quello destinato al ta- glio dell’Irap (250 milioni). Non pro- prio un segnale incoraggiante