
ROMA – Due genitori speciali, Gino Paoli e Stefania Sandrelli – scrivono Annalisa Dell’Oca e Giulia Zaccariello del Fatto Quotidiano – Una carriera da attrice. E una famiglia particolare, nella vita e sul palco. A 50 anni, Amanda Sandrelli si racconta: โMi รจ mancato vedere papร e mamma insiemeโ.
Si descrive come una donna โin bilicoโ, ma per chi porta un cognome come il suo non significa sempre, o solo, mancanza di stabilitร . Figlia della musica e della macchina da presa, lei che poi il cuore lโha inchiodato a un palcoscenico di teatro, in principio fu Amanda Sandrelli Paoli, nata dal matrimonio tra la bellezza del cinema, Stefania Sandrelli, e la colonna portante della canzone dโautore, Gino Paoli. Una figlia dโarte, insomma. A metร strada tra due mondi consacrati a percorrere orbite diverse.
E nello sguardo celeste come quello del papร , nel sorriso, nella voce che รจ anche una carta dโidentitร , allโinizio cโera soprattutto la voglia di emanciparsi.
Di essere lโattrice, a volte regista, piรน che la figlia di Paoli e della ragazza di Viareggio che nel Federale ingannรฒ il grande Ugo Tognazzi. Il suo esordio fu da far tremare i polsi. Il pubblico nellโ 84 la conobbe, appena ventenne, come Pia, lโammaliante fanciulla di famiglia ricca che irretรฌ Mario e Saverio, allโanagrafe Massimo Troisi e Roberto Benigni.
Poi, da Non ci resta che piangere di strada ne ha fatta tanta, e il nome se lโรจ conquistato. Trentโanni di televisione e il teatro, la sua grande passione, copione dopo copione. Oggi, sulla soglia dei 50 anni, madre e attrice affermata, va in scena con uno spettacolo, Tres di Juan Carlos Rubio, che racconta di una famiglia un po โ fuori dagli schemi, un po โ come la sua, che lโha cresciuta a pane e riflettori, tra il set di un lungometraggio e la tastiera di un pianoforte. Partiamo dallโultimo lavoro.
In questi giorni sarร al Teatro Manzoni di Milano con Tres di Juan Carlos Rubio, uno spettacolo che in Italia ha suscitato un certo clamore.
ร uno spettacolo comico, divertente. Lo definirei molto spagnolo, perchรฉ ha un modo di trattare un tema, quello dellโinseminazione artificiale, in maniera scorretta, con grande delicatezza, ironia, ma senza volgaritร . La storia รจ quella di tre donne, ex compagne di scuola, che si ritrovano, trentโanni dopo, cinquantenni e sole. A mancare, perรฒ, non รจ lโuomo, ma la famiglia. Che non deve essere necessariamente quella canonica: Basta che sia composta di persone che si vogliono bene. Una famiglia un po โ diversa da quella che sโimmagina il ministro dellโInterno Angelino Alfano. Di sicuro รจ una famiglia anomala. Ma alla fine si scopre che esiste la possibilitร di avere rapporti affettivi belli anche al di fuori dei cosiddetti legami regolari. Io credo che la famiglia debba essere un insieme di persone che si rispettano, e che mettono il bene degli altri davanti al proprio. Non importa che sia tradizionale. Sergio Muniz, che รจ spagnolo, mi raccontava che quando lo spettacolo รจ andato in scena in Spagna non ha generato tutto questo clamore, perchรฉ lรฌ il concetto di famiglia allargata รจ giร argomento di dibattito pubblico. In Italia siamo un passo indietro.
Il teatro รจ piรน avanti del Parlamento?
Lo spettacolo non รจ una proposta di legge, anche se io credo che il teatro, cosรฌ come il cinema e lโarte, possa aiutare molto a fare passi avanti, a prendere confidenza con un tema per vederlo meno spaventoso, minaccioso. Ma sono convinta che anche lโopinione pubblica sia piรน avanti di quanto si creda. In passato รจ successa la stessa cosa. Penso, ad esempio, alla commedia allโitaliana di Pietro Germi e Luigi Comencini: parlavano di questioni che erano oggetto di discussione sociale, ma non legislativa. Oggi il discorso vale anche per unioni gay, ad esempio? Esatto. Esistono e vanno regolamentate. Si tratta di combattere contro il pregiudizio, contro quelle resistenze che troppo spesso sono alimentate anche dalla religione. Io rispetto tutti, ma vorrei essere rispettata in quanto persona laica, e questo non sempre avviene in Italia. E โ un aspetto che mi disturba molto.
Quanto la rappresenta il personaggio di Angela?
Sul palco sono la piรน sfigata delle tre protagoniste di Tres, quella che non capisce le battute, quella un po โ soggetta, si direbbe a Roma. Cโรจ tanto di me: io sono ingenua. Non dico di essere fessa, ma sicuramente non sono una persona furba. E in questo Angela mi somiglia molto. Sua madre รจ venuta a vederla recitare? Sรฌ, diverse volte. Ma non mi dร mai giudizi, nรฉ positivi nรฉ negativi, perchรฉ รจ una buona madre. Parliamo della sua, di famiglia. Cosa le รจ mancato nel corso dellโinfanzia? Mi sono mancate tante cose, soprattutto la presenza dei miei genitori. Oltre che essere separati, mia madre e mio padre non li ho mai visti insieme. Avevano lavori nomadi, esattamente come me ora, e quindi molto spesso mi sono mancati, ne ho sofferto. Del resto sono due persone che hanno vissuto il proprio mestiere come parte integrante della loro vita, ne hanno sempre avuto bisogno. E questo ha influito anche su di me quando ho deciso cosa avrei voluto fare da grande. Ma preferisco la mia famiglia incasinata ad altre, magari tradizionali, dove perรฒ non cโรจ amore. Nella mia lโamore non รจ mai mancato. Cโรจ sempre stato.
Si รจ mai sentita sola crescendo?
No, perchรฉ non sono mai stata sola. Ho avuto la fortuna di avere una famiglia allargata, e dove mancavano mamma e papร cโerano altri. Diciamo che questa situazione mi ha insegnato a prendere quanto di buono cโรจ in tutte le persone. Una virtรน che mi รจ tornata molto utile dopo. A proposito di famiglia allargata: da poco suo padre ha compiuto 80 anni, e per festeggiarlo gli avete organizzato una festa a sorpresa, a cui hanno preso parte anche volti noti della musica, del cinema, della tv e della politica. Sรฌ, ed รจ ben riuscita. Mio padre era molto contento, emozionato. Cโera un mare di gente e non se lo aspettava. Io ho incontrato persone che non vedevo da 40 anni. Cโera anche un palcoscenico: quando si รจ esibito Zucchero, che adoro, mi sono lanciata anchโio, non ho resistito. Tra gli ospiti cโera anche Beppe Grillo. Mio padre e Grillo non hanno le stesse idee, ma sono molto legati. Sono amici. Grillo poi รจ una persona molto simpatica e carina. E dalla festa la politica รจ rimasta fuori.
Beppe Grillo e Walter Veltroni invitati a sedere allo stesso tavolo: si sono incontrati?
Credo di sรฌ, ma che io sappia non ci sono stati incidenti.
Cosโรจ significato per lei crescere con un cognome cosรฌ importante?
Essere figlia dโarte รจ un privilegio, perchรฉ un nome famoso รจ un punto dโarrivo per un attore. E come tutti i privilegi, va usato bene. Io ho sempre cercato di non abusare della mia fortuna, ma di metterla a servizio di cose belle. Non lโho mai avvertito come un peso, anche se allo stesso tempo ho dovuto fare pace con questโidea e sono trascorsi anni prima che mi sentissi abbastanza sicura di me. Oggi perรฒ non ho piรน paura che la gente venga a vedermi a teatro solo perchรฉ sono la figlia di Stefania Sandrelli. Spero di essermi guadagnata la stima sul palco, e non solo attraverso il mio cognome.
Lei ha debuttato molto giovane, e nientemeno che con Troisi e Benigni.
Sรฌ, avevo 19 anni, ero fresca di maturitร , e ricordo che fu molto buffo. Quando incontrai Troisi e Benigni scoprii che per il film non esisteva copione, cโera solo un canovaccio e nientโaltro. Del mio personaggio, Pia, sapevo che era una quindicenne che sโinnamorava di Massimo. E basta. Tutto quello che รจ venuto fuori, poi, nel film, รจ frutto dellโimprovvisazione. Non avevo idea, ad esempio, che Massimo avrebbe cantato Yesterday, lโho scoperto mentre stavamo girando. Anche la battuta, il tormentone del โprovare, provare, provareโ, รจ nata per caso, giocando e seguendo i suggerimenti di Massimo e Roberto. Quellโinizio cosรฌ meraviglioso mi ha fatta innamorare di questo lavoro. Poi sono arrivata a teatro e lรฌ ho capito che quella sarebbe stata la mia casa. Oggi non potrei vivere senza palcoscenico.
Con chi le piacerebbe lavorare in futuro?
Con molti registi. Se devo fare un nome perรฒ scelgo Giorgio Gallione. Spero che prima o poi capiti. Cosรฌ come spero di cimentarmi con i classici: dopo tanto teatro contemporaneo mi sento pronta.
E un autore che vorrebbe interpretare?
Anton Cechov. E โ il mio preferito.
Cosa ne pensa, invece, della televisione? Nel tempo libero la guarda?
Pochissimo. Non per snobismo, ma perchรฉ non ho tempo. Di sicuro, perรฒ, da quel che ho visto, fiction soprattutto, posso dire che il livello รจ abbastanza basso. Non รจ un grande momento per la televisione italiana, pur con le dovute eccezioni.
Che persona รจ oggi Amanda Sandrelli?
Su WhatsApp il mio status รจ โin bilicoโ. Risale a due anni fa, quando mi stavo separando da mio marito dopo ventโanni di matrimonio, ma รจ valido anche oggi. Mi sento in bilico e sempre in movimento. Mai stabile. E allo stesso tempo cerco di non avere paura, perchรฉ credo sia una delle cose piรน pericolose.
