Il Corriere della Sera: “Le Poste in soccorso di Alitalia”. Come se niente fosse accaduto. Editoriale di Antonio Polito:
“Il rischio che una destra radicale conquisti la scena politica in Italia non รจ certo svanito con la vittoria dei ยซgovernativiยป nel Pdl. Come dimostrano i Tea Party, capaci di prendere in ostaggio il Grand Old Party repubblicano spingendo l’America fino al limite del default, o i sondaggi di Marine Le Pen in Francia, o l’affermarsi di partiti antieuro in Austria e in Germania, il vento della storia non soffia certo oggi nelle vele dei moderati.
Farebbe bene a tenerlo a mente innanzitutto la sinistra italiana. Molti indizi segnalano infatti che sta ricadendo in un antico errore: quello di considerare Berlusconi un accidente storico, eliminato il quale il popolo tornerebbe a seguire la retta via progressista. ร un’illusione perchรฉ, come dice il titolo di un bel libro di Roberto Chiarini, alle origini di questa nostra ยซstrana Repubblicaยป c’รจ il fatto che ยซla cultura politica รจ di sinistra e il Paese รจ di destraยป. Ci sono dunque tendenze di fondo della nostra societร destinate a sopravvivere al berlusconismo, magari dando vita a nuove e imprevedibili forme politiche (una di queste, giร all’opera, รจ il grillismo).
Invece a sinistra รจ tutto un fiorire di propositi di rivincita. Dario Di Vico su questo giornale ha giร segnalato quanto sventata fosse l’idea di ri-tassare piccoli appartamenti urbani presentandoli come abitazioni di lusso. Ma il contagio si estende. In una recente intervista aย La Stampa, Matteo Renzi ha risposto cosรฌ alla domanda su chi pagherร il costo della sua rivoluzione: ยซBisogna toccare i diritti acquisiti. Chi percepisce pensioni d’oro su cui non ha versato tutti i contributi deve accettare che sulla parte regalata venga imposto un prelievoยป. Poichรฉ in Italia sono state considerate ยซpensioni d’oroยป, colpite dal blocco delle indicizzazioni, anche quelle superiori ai millecinquecento euro al mese, potrebbe trattarsi dei ยซdiritti acquisitiยป di non pochi italiani. Nella stessa intervista Renzi ha riaperto le porte anche all’idea della patrimoniale: ยซMolti amici imprenditori si dicono pronti a pagarlaยป. Gli amici imprenditori forse sรฌ. Ma tutti gli altri, i piccoli proprietari di casa, gli artigiani, i commercianti? Domani il futuro leader del Pd presenterร il suo programma: sarร interessante capire se anche lui si propone di tosare i ceti medi per finanziare la spesa pubblica”.
Draghi negli Usa: la Bce ridurrร ancora i tassi dโinteresse. Dal corrispondente Danilo Taino:
“Davanti a una platea ad alta concentrazione di potere americano, ieri Mario Draghi ha provato a dare una lettura in positivo della situazione economica europea. In piena incertezza a Washington, i banchieri, gli economisti, gli amministratori delegati che lo ascoltavano ne avevano bisogno. Cโรจ maggiore stabilitร โ ha detto il presidente della Banca centrale europea โ ยซin un processo di riforme fondamentaliยป in corso. Ha perรฒ riconosciuto che ci potrebbero essere variabili in negativo: sia in arrivo dagli Stati Uniti se il Congresso spingesse il Paese verso il default; sia nellโEurozona se la ripresa, sottotono, non si realizzasse. Tanto che ha riaffermato con forza che i tassi dโinteresse nella zona euro resteranno bassi a lungo e semmai potrebbero scendere. Draghi parlava a un incontro organizzato dallโEconomic Club of New York. Innanzitutto, ha sostenuto che la ripresa dellโarea euro รจ in corso, anche se debole: dopo sei semestri consecutivi negativi, lโeconomia dovrebbe contrarsi dello 0,4% questโanno per poi crescere dellโuno per cento il prossimo. Una ripresa ยซfragile e non omogeneaยป โ ha chiarito โ che ha anche rischi di non realizzarsi in pieno: lโinflazione รจ bassa, tra lโ1,3 e lโ1,5% nei tempi prevedibili, e lโerogazione del credito allโeconomia negli ultimi tempi ha ripreso a calare. In questa situazione, la politica monetaria ha un ruolo rilevante. In particolare, Draghi ha spiegato che la Bce svolge un suo tipo di ยซforward guidanceยป โ cioรจ guida i mercati attraverso la comunicazione di certezze per il futuro โ che nel 2012 ha permesso di evitare la rottura dellโeuro quando egli dichiarรฒ che avrebbe fatto ยซtutto ciรฒ che serveยป per evitarlo e che oggi ruota attorno allโassicurazione che ยซi tassi dโinteresse chiave resteranno a questo livello o piรน basso per lungo tempoยป. Il tasso di riferimento oggi รจ dello 0,5% e il presidente della Bce ha voluto essere esplicito: ยซNon significa che noi siamo ai tassi minimi: abbiamo incorporato (nella nostra analisi, ndr) un favore ad allentarliยป se si dovessero ripresentare le tensioni della scorsa estate”.
Mediazione continua ma restano sullo sfondo due partiti in embrione. La nota politica di Massimo Franco:
“Silvio Berlusconi che si chiama uno a uno i litiganti del proprio partito fa una strana impressione. Dimostra la volontร di usare tutti i mezzi di persuasione in suo possesso per bloccare una deriva che puรฒ portare dovunque: anche agli esiti piรน traumatici. E insieme riflette la difficoltร di riunire il gruppo dirigente del Pdl, almeno per adesso, perchรฉ probabilmente significherebbe riemergere con una spaccatura ancora piรน marcata. La tregua seguita alla fiducia al governo di Enrico Letta in Senato rimane fittizia. E gli attacchi velenosi dei cosiddetti ยซlealistiยป indirizzati al segretario e vicepremier, Angelino Alfano, rendono lโunitร un miraggio. Ma il Cavaliere ne ha un disperato bisogno. Gli attestati unanimi di solidarietร nei suoi confronti in vista delle riunioni del Senato che decideranno sulla sua decadenza da parlamentare, per essere efficaci presuppongono la massima compattezza.
Dichiarare che si difenderร Berlusconi fino allโultimo, e insieme dividersi sul sostegno al governo delle larghe intese, rappresenta una contraddizione vistosa. La prossima riunione della giunta del Senato sarร il 14 ottobre. Ma per una serie di passaggi procedurali e per alcuni impegni istituzionali allโestero del presidente Pietro Grasso , lโaula non sarร chiamata a votare prima di novembre. Nel frattempo, probabilmente saranno arrivate le sentenze della magistratura sullโincandidabilitร e lโaffidamento dellโex premier ai servizi sociali. Il problema รจ come si presenterร il Pdl a quelle scadenze. La voglia di resa dei conti di cui si fa portavoce lโex ministro Raffaele Fitto, ricevuto ieri pomeriggio a palazzo Grazioli, residenza privata di Berlusconi a Roma, rimane forte e diffusa. Ma รจ ferma anche la volontร dei ministri e dei parlamentari che hanno spinto per la fiducia al governo, a non perdere il vantaggio politico raggiunto”.
La prima pagina di Repubblica: “Immigrati, il diktat di Grillo”.
La Stampa: “Immigrati, grillini nel caos”. La dittatura del senso comune. Editoriale di Elisabetta Gualmini:
“Non cโรจ proprio niente di nuovo nella scomunica a firma doppia di Grillo e Casaleggio ai due (ingenui) cittadini-senatori Buccarella e Cioffi, autori dellโemendamento che abolisce il reato di clandestinitร . ร almeno dal 2006, quando il Movimento non aveva ancora messo piede nei palazzi della politica, che Grillo non si discosta di una virgola dalla stessa posizione su immigrazione e dintorni.
Anzi, in passato ha lanciato bordate ben piรน pesanti, sempre in bilico tra sentimenti di ostilitร verso gli immigrati e argomenti qualunquisti, evocando ogni volta la guerra tra poveri, che si genererebbe con politiche migratorie inclusive, tra ยซschiavi stranieriยป e ยซschiavi italianiยป, poveri di lร e disperati di qua, e finendo per difendere โ va da sรฉ โ gli sciagurati di casa nostra”.
Leggi anche:ย Massimo Gramellini, Buongiorno sulla Stampa: Luigi Compiano e i โcustodi incustoditiโ
Sequestro lampo per Zeidan.ย Libia sotto il ricatto delle milizie. Dal corrispondente:
“Ma come stupirsi, se ieri alle prime luci dellโalba, a Tripoli, un centinaio di miliziani armati che parevano bardati per la guerra atomica hanno tirato giรน dal suo letto il premier, e se lo son portato via, in brache e camicia, le pantofole ai piedi, ancora mezzโaddormentato, tra uno sgommare di fuoristrada impazziti e grida esultanti di ยซAllah u-akbarยป.
Come stupirsi, nella Libia dโoggi, dove non passa giorno che i titoli dei media non raccontino di almeno un morto ammazzato in qualche sparatoria tra bande rivali, o dโun sequestro di qualche malcapitato che faceva il politico.
Certo, i tanti malcapitati senza nome contano poco, ormai appena una notizia in prima, ma se il malcapitato รจ invece il capo del governo, Ali Zeidan, la faccenda appare allora piรน drammatica, e si puรฒ anche capire perchรฉ perfino la Nato subito abbia fatto vedere i muscoli e abbia rassicurato: se serve, noi siamo qui.
In Libia si sta combattendo una vera guerra per bande; ma non di quattro disgraziati che sโammazzano tra loro, no, qui la guerra รจ una storia seria, di dimensione gigantesche, con 250mila uomini inquadrati come solo gli eserciti fanno, stipendiati dai vari Ministeri, per ยซtenere lโordineยป ma in feroce concorrenza tra di loro, piรน un altro milione forse che โ anche se non fa il miliziano di professione โ comunque il kalashnikov lo tiene ben oliato sotto il letto, e lo tira fuori, e lo usa senza risparmio”.
Il Fatto Quotidiano: “Immigrati, il no di Grillo scatena la rivolta dei 5 stelle”.
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Il Giornale: “Si spacca anche Grillo”. Le mani nelle nostre tasche. Editoriale di Alessandro Sallusti:
“Pare che adesso ci tocยญchi pagare anche i debiti di Alitalia. La compagnia ha le ore contate. La cassa รจ vuota, i deยญbiti una montagna. I soci- una cordata di imprenditori che salvarono la compagnia dal falยญlimento cinque anni fa- non se la sentono di mettere ancora mano al portafoglio e cosรฌ da sabato, salvo fatti nuovi, gli aeยญrei rimarranno a terra. E quali potrebbero essere queste noviยญtร ? La prima รจ che il socio di miยญnoranza, l’Air France, rilevi tutยญta la baracca. Ma le condizioni poste da Parigi sono state riteยญnute inaccettabili un po’ da tutยญti, sia dal punto di vista econoยญmico che occupazionale che strategico. La seconda รจ che Alitalia, societร privata, venga salvata con soldi pubblici di soยญcietร statali. Si รจ parlato delle Ferrovie, nelle ultime ore delยญle Poste. Entrambe, Ferrovie e Poste, sono ex carrozzoni manยญgiasoldi che negli anni bravi e coraggiosi manager hanno traยญsfoยญrmato e portato in utile metยญtendoย fine allo spadroneggiaยญre di sindacati e clientele varie,ย soprattutto politiche.
Per non chiudere Alitalia serยญvono subito trecento milioni di capitale e quasi altrettanti di nuovi prestiti bancari. Un saยญlasso, per di piรน sufficiente soยญlo a prolungare l’agonia, non certo a salvare la vita. C’รจ quinยญdi da chiedersi a che titolo doยญvremmo buttare tanti soldiย mettendo anche a rischio i conยญtiยญpresenti e futuri di due gioielยญlini che invece i nostri euro li hanno ben usati. Se ho capito bene, Alitalia non dovrebbe fallire, o finire in mani stranieยญre, perchรฉ pagheremmo un prezzo caro sui flussi turistici. Puรฒ essere, non sono un tecniยญco, ma io credo che se uno straยญniero vuole visitare il Colosseo piuttosto che gli Uffizi, villegยญgiare in Sardegna o svernare a Cortina, lo farร a prescindere da che lingua parla chi lo traยญsporta. Del resto ognuno di noi, se deve viaggiare, cerca la soluzione piรน comoda al prezยญzo piรน conveniente senza fare tante storie”.









