ROMA – “Quello contro di me è un attacco politico”. Anna Maria Cancellieri, accusata di esser intervenuta per la scarcerazione di Giulia Ligresti, si difende e si dichiara tranquilla dopo che il premier Letta ha rifiutato per ben due volte, come racconta il Corriere, le dimissioni da lei presentate. Adnkronos il 31 ottobre ha pubblicato ampi stralci delle intercettazioni della Procura di Torino sul caso Fonsai “da cui emergono rapporti tra il Guardasigilli Anna Maria Cancellieri e la famiglia Ligresti, in particolare con Gabriella Fragni, la compagna del capostipite Salvatore, e con il fratello di quest’ultimo Antonino”.
Ecco le intercettazioni pubblicate:
Il verbale pubblicato dall’Adnkronos (Pdf)
Le intercettazioni pubblicate dall’Adnkronos (Pdf)
Il 17 luglio scorso il ministro Cancellieri chiama dal ministero Gabriella Fragni, la compagna di Salvatore Ligresti.
Fragni: Pronto
Cancellieri: Lella?
F: Sì.
C: sono Annamaria. Io sono mesi che ti voglio telefonare per dirti che ti voglio bene, la vita mi scorre in una maniera indegna. Ma oggi dico: “devo trovare il”… perché te lo devo dire, ti voglio bene, guarda, ti trovo vicino e tu non puoi immaginare da quanto tempo.
F: (piange)
C: tu non puoi immaginare, ecco…e adesso basta, guarda, ti voglio proprio bene da morire. Ho sempre detto: “ora la vado a trovare, la vado a trovare”. Ma poi non son manco come mi chiamo io un altro po’
F: è stata la fine del mondo. C: la fine del mondo, la fine del mondo sì.
F: e poi tutto sommato (incomprensibile) lui non se lo merita.
C: no no, ma poi m’anno detto che sta male, ma povera Lella, guarda.
F: (piange)
C: senti, non è giusto non è giusto lo so...tu non sai quante volte ho detto: “ora la chiamo” e poi non vengo più a Milano, non so più chi sono…ma da tanto tempo. Poi oggi ho detto: “no adesso basta, il tempo lo devo trovare perché non è possibile questo non è possibile”.
F: la persona, guarda, più buona.
C: eh lo so, lo so, lo so, povero figlio (fonetico), lo so, lo so.
F: ha sempre fatto quello che poteva per tutti, guarda che fine.
C: lo so, lo so, lo so, lo so. F: ma io non è che ammetto che non fatto errori, Annamaria, ma per l’amor di Dio.
C: noooo però.
F: Annamaria l’hanno fatto però c’è modo e modo anche di fare.
C: c’è modo e modo. Poi sono (incomprensibile)
F: poi, sai, con il mondo che abbiamo, tutto pulito in una maniera, coso…
A: mah sì..sì..
F: sembrano loro che devono ripulire il mondo, non lo so. Poi lui, lui soprattutto…
C: lui, lui, sì sì F: lui non se lo meritava, ha lavorato tutta la vita come una bestia, non ha mai fatto il milionario, non ha mai fatto vacanza, non ha mai fatto niente…
C: lo so, lo so.
F: niente, ecco almeno fosse stato un filibustiero, nel bene e nel male ha dato da mangiare a 20-30 mila famiglie non so io, non lo so.
C: no, so di essere in un Paese (incomprensibile)
F: ma poi (piange)
C: eh lo so, lo so me l’hanno detto, me l’hanno detto. Io ogni tanto sento Nino (fonetico) gli chiedo notizie, non la vedo.
F: è venuto, è venuto anche ieri, l’altro giorno.
C: comunque guarda qualsiasi cosa io possa fare conta su di me, non lo so cosa possa fare però guarda son veramente dispiaciuta.
F: eh non lo so.
C: sono veramente dispiaciuta. Ma sono mesi che ti voglio… Poi ci sono state le vicende di Piergiorgio quindi… guarda…
F: eh sai anch’io non ho mai chiamato perché mi veniva sempre in mente quel discorso che avevi fatto in cascina, quando mi dicevi: “io non sono contenta non vorrei che ci andasse di mezzo la nostra amicizia” purtroppo sembrava quasi un…
C: guarda, maledetto quel momento, guarda.
F: (piange) C: eh vabbè…io non so se quanto mai rientrerò a Milano ma appena riesco ad arrivarci, ormai fino a tutto settembre, ti vengo subito a trovare. Però qualsiasi cosa, veramente, con tutto l’affetto di sempre… con tutto l’affetto di sempre, guarda, non …
F: va bene va bene. Quando vieni t’aspetto.
C: se tu vieni a Roma, proprio qualsiasi cosa adesso serva, non fate complimenti guarda non, non è giusto, guarda non è giusto.
F: senti, ti mando un bacio, ciao. C: ti abbraccio con tantissimo affetto.
* * * Il giorno seguente, 18 luglio, Gabriella Fragni chiama sua figlia, e usa parole dure nei confronti di una persona che però non nomina. Durante gli interrogatori il pm di Torino Marco Gianoglio la incalzerà chiedendole a chi si riferissero le sue parole, ricordando che l’espressione “sono dispiaciuta” era stata usata proprio il giorno precedente dalla Cancellieri. La donna però non si sbottonerà.
Fragni: Ieri ho avuto una telefonata che poi ti dirò. Gli ho detto: ma non ti vergogni di farti vedere adesso? Ma che tu sei lì perché ti ci ha meso questa persona. Ecco capito? Ah son dispiaciuta… No, non si è dispiaciuti! Sono stati capaci di mangiare tutti…
* * * Un mese dopo l’incarcerazione di Giulia Ligresti, la Fragni parla al telefono con il fratello di Salvatore Ligresti, ovvero lo zio di Giulia, Antonino. I due parlano delle condizioni di salute preoccupanti della donna, e di prendere contatti con la comune “amica”, che poi – durante gli interrogatori – si rivelerà essere propio la Cancellieri.
Fragni: Una cosa disastrosa, guarda. Senti Nino, vorrei che tu raggiungessi, perché io non ci sono riuscita, questa nostra amica.
Antonino Ligresti: Sì F: Penso che potrebbe fare qualcosa, perché han fatto qualcosa fuori regola (riferita ai giudici, ndr) … insomma, tutti hanno le loro colpe, accanirsi però diventa una cosa veramente schifosa.
Il giorno seguente, 19 agosto, Antonino Ligresti rassicura la Fragni sul buon esito del contatto.
Antonino Ligresti: Ho stabilito il contatto e aspetto risposta. Fragni: Ah, bene. Lo sapevo, non potevo sbagliare: mi sono detta, se c’è una persona è lui, non c’è niente da fare. Insomma, vuol dire che il sangue qualcosa fa eh, dai!
I tabulati confermano che Antonino ha parlato con la Cancellieri per 6 minuti il 19 agosto, ma sarà lo stesso ministro a confermare il proprio interessamento al procuratore aggiunto di Torino Vittorio Nessi:
«Ho ricevuto una telefonata da Antonino Ligresti, che conosco da molti anni. Mi ha rappresentato la preoccupazione per lo stato di salute della nipote Giulia (…) Ho sensibilizzato i due capi del Dap perché facessero quanto in loro stretta competenza per la tutela della salute dei carcerati. Si è trattato di un trattamento umanitario assolutamente doveroso ».
Il 28 agosto Giulia Ligresti vede aprirsi i cancelli del carcere di Vercelli.
* * * Un anno prima della sua incarcerazione, e in pieno caos giudiziario per le indagini su Fonsai, Giulia Ligresti si sfoga al telefono con un’amica. In particolare la figlia di Salvatore se la prende con Piergiorgio Peluso, figlio del ministro Annamaria Cancellieri, arrivato in Fonsai l’anno precedente da Unicredit con l’incarico di direttore generale e da poco uscito dalla società con una maxi liquidazione da 5 milioni. La donna ha il dente avvelenato nei suoi confronti, tanto da arrivare a definirlo un «idiota».
Giulia Ligresti: Sono giornatacce, un incubo… ieri hanno fatto questa cosa dalla procura di Torino. Poi il commissario arriva in Fondiaria a sparare contro di noi. E Peluso… Gli hanno dato una buona uscita da cinque milioni, ti rendi conto? Cinque milioni, è stato un anno, ha distrutto tutto.
Amica: Gli hanno dato la liquidazione invece di chiedergli i danni.
G. L: Sì invece di chiedergli i danni!Mi hanno detto che in consiglio nessuno ha fiatato. Sì,sì… Approvato al’unanimità. Che se fosse stato il nome di qualcun altro… A mio padre di 85 anni avrebbero contestato quella cifra. Questo qui ha 45 anni, è un idiota. Perché veramente è venuto a distruggere una compagnia. Perché veramente lo ha fatto su mandato la distruzione… cinque milioni, è andato in Telecom, e l’Italia non scrive niente.
Amica: Cavolo potessero scrivere qualcosa. G. L: Al contrario c’è un articolo su sua mamma, sai che è il ministro Cancellieri, pieno di lodi figurati… Secondo me quella è un’area intoccabile proprio.