
ROMA – Le differenze fra il vecchio, l’attuale e il futuro articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori e un confronto anche con altri Paesi europei simili per dimensioni all’Italia sono riassunte in un utile specchietto dal Sole 24 Ore.
IL VECCHIO ARTICOLO 18
Prima della legge 92 il vecchio articolo 18 prevedeva una sola sanzione in caso di licenziamento intimato in violazione dei limiti di legge: il reintegro nel posto di lavoro e il risarcimento del danno in misura pari alle mensilitร dal licenziamento al reintegro, con il minimo di cinque. E per il giudice si trattava di una scelta obbligata (solo il lavoratore poteva convertire il reintegro in un indennizzo monetario).
LA DISCIPLINA DEI LICENZIAMENTI
LE MODIFICHE DELLA FORNERO
La legge Fornero ha previsto una gradazione delle sanzioni, marginalizzando il reintegro. In caso di licenziamento discriminatorio (reintegro piรน risarcimento integrale), in caso di disciplinare (reintegro o solo indennizzo), in caso di licenziamento economico (motivo oggettivo) solo indennitร fino a 24 mesi, ma reintegro piรน indennitร se il motivo economico รจ ยซmanifestamente insussistenteยป
LE MODIFICHE ANNUNCIATE DA RENZI
Dalle parole del premier sembrerebbe non cambiare nulla per i licenziamenti discriminatori (quelli cioรจ intimati per ragioni politiche, religiose, di genere), con la reintegra piena, cosรฌ come del resto รจ previsto in tutta Europa. La tutela reale resterebbe anche per i licenziamenti disciplinari (verrebbero tipizzate le fattispecie di reintegro). La tutela reale sparirebbe solo per gli economici.IL CONFRONTO CON GLI ALTRI PAESI
ITALIA
Un terreno di confronto da quasi due decenni
Sulla questione della reintegra del lavoratore licenziato illegittimamente, ovvero dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, diversi sono stati i tentativi di modificare la norma. Ci provรฒ Massimo D’Alema nel 1999 da presidente del Consiglio quando, all’interno di alcune misure per la crescita dimensionale delle imprese, mise in campo l’ipotesi di consentire alle imprese con meno di 15 dipendenti di assumere altri lavoratori a tempo indeterminato con una moratoria di 3 anni dell’articolo 18. Il niet della Cgil, allora guidata da Sergio Cofferati, bloccรฒ sul nascere l’iniziativa. Successivamente ci provรฒ nel 2001-2002 il governo guidato da Silvio Berlusconi, anche qui senza successo. In entrambi i casi i tentativi riformatori sono costati vite umane, nelle persone di Massimo D’Antona, consulente del ministro del Lavoro Antonio Bassolino nel governo D’Alema, e Marco Biagi, che aveva lo stesso incarico presso il ministero di Roberto Maroni nel governo BerlusconiSPAGNA
L’impresa indennizza anche con la reintegra del giudice
Il Spagna, a seguito della riforma Rajoy, la reintegra รจ divenuta facoltativa. Infatti il lavoratore, in caso di licenziamento illegittimo, puรฒ chiedere di rientrare nel proprio posto di lavoro al giudice, il quale puรฒ emettere sentenza di reintegra; tuttavia, anche a fronte di questa sentenza, l’impresa puรฒ non reintegrare il dipendente pagando un indennizzo, optando quindi per il solo risarcimento del danno. Il quale puรฒ raggiungere una somma che, nella sua misura massima, non puรฒ superare i 33 giorni per anno di lavoro, riducendo cosรฌ i 45 giorni/anno previsti precedentemente. La riforma spagnola, cercando di rendere meno rigido il mercato del lavoro, ha prima di tutto innalzato da sei mesi a un anno il periodo massimo di prova durante il quale รจ consentito alle parti il libero recesso. Il dipendente a tempo pieno, poi, puรฒ essere licenziato anche senza giusta causa. L’azienda รจ tenuta solo a versargli un risarcimentoGRAN BRETAGNA
Discrezionalitร del giudice, la reintegra รจ rara
Nel Regno Unito la reintegra del dipendente (che sia in un medesimo posto, “reinstatement”, o in un posto diverso e comparabile a paritร di retribuzione, “reengagement”) รจ sรฌ prevista dalla legge, ma viene applicata molto raramente. Il giudice ha un’ampia discrezionalitร nel caso in cui debba decidere se reintegrare o meno un lavoratore licenziato illegittimamente; per cui il reintegro รจ una delle opzioni ma la scelta รจ sempre del
magistrato che, se ritiene non praticabile il reintegro, opterร per una sanzione economica di tipo risarcitorio. Ed รจ quello che piรน frequentemente succede: la prassi evidenzia come molto spesso i giudici preferiscano condannare al pagamento di una somma di denaro piuttosto alta e che viene ulteriormente incrementata qualora il datore non abbia rispettato la procedura prescritta per il recesso. Il riconoscimento economico (per i licenziamenti ingiustificati) ha dei limiti e comunque varia a seconda dell’anzianitร di servizioGERMANIA
Reintegro possibile ma applicato solo in pochi casi
In Germania, dove il sistema del lavoro รจ caratterizzato da forme di compartecipazione molto avanzate, le tutele si applicano nelle aziende con piรน di 10 dipendenti e per i licenziamenti รจ necessaria una consultazione con il comitato di impresa che, se lo ritiene illegittimo, ricorre al giudice; quest’ultimo poi puรฒ scegliere tra reintegro e risarcimento. Quindi il reintegro รจ possibile (ma non obbligatorio) ma รจ applicato in pochi casi. Questo perchรฉ la giurisprudenza tedesca opta per la tutela piena e reale solo se c’รจ una proficua ripresa della collaborazione tra datore di lavoro e lavoratore. Quando cioรจ รจ possibile un effettivo ritorno in azienda. Un licenziamento รจ considerato illegittimo quando รจ basato su fattori inerenti la capacitร o le qualitร o la condotta del lavoratore. Inoltre per i licenziamenti non economici non รจ prevista una indennitร di licenziamento salvo diversa previsione dei contratti collettivi
FRANCIA
Reintegra di diritto solo se c’รจ discriminazione
In Francia, per un licenziamento “sans cause rรฉelle et sรฉrieuse” (vale a dire, senza una causa reale e seria) il lavoratore puรฒ chiedere di essere ripreso al suo posto di lavoro; perรฒ il datore di lavoro puรฒ opporsi alla reintegra e quindi il giudice puรฒ disporre a favore del lavoratore solo un indennizzo, che perรฒ non puรฒ essere inferiore alle sei mensilitร . La sanzione della reintegra del lavoratore illegittimamente licenziato non รจ quindi obbligatoria ed รจ prevista solo per il licenziamento discriminatorio. Vale a dire quando il licenziamento risulta essere nullo per motivazioni attinenti alla sfera privata del lavoratore, o intimato a seguito di molestie. In questi casi la reintegra รจ di diritto per i dipendenti. In tutti gli altri casi scatta invece un risarcimento monetario, un indennizzo, cioรจ, che aumenta a seconda dall’anzianitร di servizio del lavoratore
