
ROMA – Urla, rissa e malori per la turbolenta assemblea del Pd Lazio che รจ stata sospesa per “ko tecnico”, scrive Simone Canettieri sul Messaggero. Tutto รจ iniziato da uno scambio di parole che poi son degenerate nei toni fino a finire quasi alle mani. E mentre Massimiliano Dolce, che รจ rimasto ferito, viene trasportato al Policlinico Unberto I per accertamenti, gli altri presenti non possono che commentare sconsolati la figura fatta.
Canettieri sul Messaggero scrive:
“Prima del gong, cioรจ dellโinizio dei lavori, lโarcipelago del Pd laziale uscito dalle primarie inizia a comporsi. Arriva Melilli, vincitore con il 60% dei voti: lโex presidente della Provincia di Rieti, pop-dem di fede franceschiniana, รจ raggiante. Dice ยซfinalmente un partito robustoยป, parla di ยซpiani di rientro e cambio di marcia successivo per il Comuneยป e di sanitร regionale. Poco distante Bonaccorsi, rottamatrice della prima ora e vicina allโex ministro Gentiloni, รจ in riunione con i fedelissimi. Luciano Nobili, vicesegretario del Pd di Roma (il numero uno Cosentino non cโรจ) agita una cartellina. Cโรจ scritto: ยซStatuto del Partito democraticoยป. Alla spicciolata ecco gli altri big: il sindaco Marino in bici, il governatore Zingaretti con il Vespone. E poi Stefano Fassina, Enrico Gasbarra, gli europarlamentari Gualtieri e Sassoli. Per il Governo cโรจ anche Angelo Rughetti, sottosegretario alla Funzione pubblica. Dice: ยซQui non esistono i renziani: cโรจ solo chi ha vinto e chi ha perso le primarieยป. Il caos scoppia quando si decide di votare il presidente dellโassemblea regionale. Melilli propone Liliana Mannocchi, funzionaria della Pisana, vicina allโex assessore regionale Marco Di Stefano (lettiano)”.
Poi i toni si accendono e arriva lo scontro:
“Da statuto, dicono i supporter della parlamentare, lโ ยซassemblea sceglie il proprio presidenteยป. E siccome Mannocchi non ne fa parte – non รจ una delegata – in sala scoppia il parapiglia. ยซร giร successoยป, la giustificazione. La risposta: ยซMacchรฉ, voi non conoscete nemmeno lโitalianoยป. Il dibattito impazza. Il partito si spacca. Urla. Tensione. Melilli si sbottona la giacca: ยซSenza presidente, non faccio il segretario. Ora votiamo e poi se lo statuto non lo permette riconvochiamo lโassembleaยป. Cโรจ chi propone il voto segreto, sperando nei franchi tiratori. E cioรจ ยซlโeffetto 101ยป o ยซIdi di marzoยป, visto il calendario”.
Alla fine arriva il momento del voto, ma anche quello della rissa:
“Mannocchi, per molti benedetta anche da Goffredo Bettini, viene eletta: 85 voti contro i 55 di Bonaccorsi. I civatiani si astengono. La rissa verbale alza i decibel. Una lotta tra tribรน”.
E alla fine accade l’inevitabile:
“La situazione non si sblocca, i big se ne vanno, in sala si discute come in un saloon. Bonaccorsi esce per far mancare il numero legale, rimane a fare le sue veci Dolce. Che nella concitazione di un duro faccia a faccia con due Melilli Boys cade e perde i sensi. Assemblea sospesa. Arriva lโambulanza: non รจ grave. Il Pd sta messo peggio”.
