
ROMA – La Banca d’Italia non sarà più risparmiata dai tagli al pubblico impiego. Lo stesso Governatore Ignazio Visco, così come tutto il direttorio di via Nazionale, dovrà adeguare il suo compensi al cosiddetto “tetto ai manager” fissato in 302 mila euro lordi, cosa che è una porcata, che trasforma sempre più l’Italia in una repubblica popolare.
Marco Nobili, sul Sole 24 ore, scrive che, “salvo ripensamenti delle prossime ore”,
“La Banca d’Italia dovrà ‘tener conto’, sempre ‘nel pieno rispetto della sua autonomia’, dei principi di contenimento della spesa indicati dall’articolo 11 e dallo stesso articolo 12 del disegno di legge. Che tradotto dal giuridichese vorrebbe dire blocco del turnover, così come degli scatti e degli adeguamenti contrattuali, nonché dei tempi di liquidazione del trattamento di fine servizio e, come detto, del taglio ai compensi ai manager con l’applicazione del tetto fissato in 302 mila euro, pari al compenso percepito dal primo presidente della Corte di cassazione.
“Per evitare le resistenze del sindacato di Via Nazionale, la stessa norma allo studio del Governo prevede espressamente che, senza il raggiungimento di un accordo con le organizzazioni sindacali per dare attuazione alle misure di contenimento dei costi del personale pubblico, sarà la stessa Banca d’Italia a provvedere sulle materia oggetto del mancato accordo fino a una eventuale sottoscrizione successiva da parte delle organizzazioni sindacali”.
