Bande all’assalto degli ospedali, tra il 2012 e il 2013 bottino da 15 milioni

L’articolo di Libero

ROMA – I medicinali sono un’affare per tutti, per chi li produce, per chi li compra e per chi li ruba. Qualche dato? Tra il 2012 e i primi mesi del 2013 ci sono stati undici colpi negli ospedali di mezza Italia che hanno fruttato 15 milioni di euro. Senza contare i furti che sfuggono all’occhio degli investigatori. L’ultimo colpo nell’ospedale di Treviglio, provincia di Bergamo, bottino da 80mila euro.

Salvatore Garzillo, su Libero, racconta la storia dei furti di medicinali negli ospedali italiani:

Iniziamo dal luglio 2011. Qualcuno entra nella farmacia del Policlinico Federico II di Napoli e porta via oltre un milione di euro di farmaci per la sclerosi laterale amiotrofica. È gente esperta, mette fuori uso il sistema d’allar – me oscurando i sensori, forza senza problemi l’ingresso e svuota la cella frigo senza timore di perdere il bottino. A marzo del 2013 tocca al Dimiccoli di Barletta e al Vittorio Emanuele II di Bisceglie, alleggeriti rispettivamente di 230mila euro di medicinali antitumorali e citostatici, e di oltre 60mila per la cura di sclerosi e artriti reumatoidi. Nello stesso mese è il turno del Borgo Roma di Verona (21 tipi di prodotti per un milione e 100mila euro), del policlinico di Chieti (300mila euro), e dell’ospedale di Frosinone (200mila).

Il 25 ottobre di nuovo a Napoli, al più grande ospedale del Meridione: il Cardarelli. Stavolta si parla di 700mila euro. A metà novembre la banda – o presunta tale – si sposta a Isernia, dove mette in tasca 200mila euro di medicinali oncologici del Veneziale. Un lavoro pulito, chirurgico, senza segni di effrazione. L’ipotesi è quella della talpa. Del resto la possibilità è dimostrata dagli arresti dei carabinieri di Napoli del luglio scorso: quattro persone, tra cui un infermiere dell’ospedale Pascale (specializzato nella cura dei tumori), spediti ai domiciliari con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla ricettazione. L’inchiesta della Procura di Napoli coinvolse venti persone e accertò un danno da 30mila euro nel periodo settembre 2010 – gennaio 2011. Sparivano in particolare confezioni di medicinali a base di eritropoietina, acquistati soprattutto dai Testimoni di Geova in sostituzione delle trasfusioni di sangue. A maggio e luglio si passa alla Ciociaria. Furto da 100mila euro all’ospedale di Sora (antitumorali e sclerosi) e da 135mila all’ospedale di Cassino (Sla).

OPERAZIONE MERCURIO  A questo punto sono due le domande: chi organizza i furti e dove finisce la merce. Alla prima ha risposto – in parte – l’operazione Mercurio 2011 dei carabinieri di Forlì, che nel marzo scorso ha portato la Procura omonima a condannare una banda di cinque campani tra 46 e 58 anni a pene dai sei anni ai cinque anni e 4 mesi per associazione a delinquere finalizzata alla consumazione di una serie indeterminata di furti pluriaggravati (almeno cinque accertati). Il loro bottino ammonta a 400mila euro, metà dei quali riconsegnati. La risposta alla seconda domanda è (anche) il deep web, Silk Road per la precisione, porto franco dove è possibile comprare con i bitcoin (moneta virtuale vincolata al dollaro che permette totale anonimato) armi, droghe, farmaci contro l’impotenza, sostanze dopanti, medicinali di ogni tipo. Si può perfino ingaggiare un assassino. E a prezzi vantaggiosi.

Published by
Gianluca Pace