
ROMA – “Una violazione macroscopica” quella di Beppe Grillo e del MoVimento 5 Stelle secondo Giovanni Sartori. Quale? Semplice, lโarticolo 67 della nostra Costituzione dice che “ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato”, articolo contraddetto da Grillo&Co “perchรฉ gli eletti del Movimento 5 Stelle sono appunto vincolati da un mandato imperativo di agire, parlare e votare solo su istruzioni di Grillo e del suo guru; una sudditanza che li obbliga, senza istruzioni, al silenzio o alla inazione”.
Come ne usciamo? Si chiede Sartori che poi risponde: “Lโarticolo 67ย sopracitato suggerisceย – mi pare – che questi eletti non possono essere accolti in Parlamento senza prima sottoscrivere uno ad uno il loro ripudio del mandato imperativo. So immaginare gli strilli e i ยซvaffaยป dei grillini e di chi li vota. Il che non toglie che i giuristi della Corte costituzionale non possano ignorare il problema e nemmeno lo dovrebbe ignorare, mi sembra, il presidente della Repubblica”.
Beppe Grillo รจ un formidabile attore e demagogo – scrive Sartori – probabilmente anche Masaniello lo era nella Napoli del suo tempo, del 1600. Ma Masaniello non aveva lโelettricitร (intendi: microfoni, televisioni, Internet e bambini derivati). Masaniello arrivava a Napoli, Grillo arriva a tutta lโItalia. Poteva essere fermato? Puรฒ ancora essere fermato?
