Berlusconi e Alfano, Renzi e Usa 2012: la rassegna stampa

ROMA – Berlusconi e Alfano, Renzi e Usa 2012: la rassegna stampa. Caos nel Pdl, Berlusconi sconfitto. La Repubblica: “Il Cavaliere boccia le primarie, poi vince Alfano”. La resa dei conti nel Pdl. Il Corriere della Sera: “Primarie e leader. Berlusconi attacca”.

Berlusconi-Alfano: la verità. Il Giornale: “Il giorno chiave del Pdl”. Editoriale di Alessandro Sallusti:

Di Pietro è politicamente morto, l’Idv si è uffi­cialmente spaccata ieri in due tronconi. Ber­sani non sta niente bene, sente il fiato sul col­lo di Renzi e teme di fare la stessa fine dell’ex pm compagno di tante avventure (nel Pd la scissione è solo rinviata al dopo primarie). Ma a fare notizia pare essere solo il travaglio del Pdl, partito già morto nel no­me e ammalato nei fatti. Eppure dopo una giornata di annunci e smentite, di presunte liti e drammi personali, ieri sera Alfano e Berlusconi si sono presentati insieme davanti ai giornalisti per annunciare di aver trovato la quadra: primarie, cambio del nome e profondo taglian­do a tutta la macchina. Nessuna scissione (almeno tra gli ex Forza Italia), Berlusconi resta il capo, Alfano il lea­le delfino che affronterà con altri il giudizio degli eletto­ri alle primarie”.

Renzi: “Basta con Monti ma anche con Bersani”. Il Fatto Quotidiano: “Le parole del sindaco di Firenze al Forum del Fatto”.

Ecco le parole di Matteo Renzi:

“Quale sarà il primo atto di Renzi vincitore e quale il primo atto di Renzi sconfitto alle primarie del centrosinistra? Il giorno dopo le primarie, se perdo, per me finisce la corsa nazionale. Io non sono interessato a premi di consolazione. Non voglio fare né il ministro, né il parlamentare, né il sottosegretario. Darò una mano a Bersani. (Padellaro) In che modo? Farò campagna elettorale per lui e con lui. Spero che a quel punto Bersani abbia la ragionevolezza, che credo non gli manchi, per tentare di prendere quell’area di persone che ha lavorato insieme a me e coinvolgerla nell’organizzazione. (Padellaro) E i voti che lei ha ricevuto restano orfani? Io immagino che il giorno dopo si lavori insieme. Non che ci sia una specie di punizione corporale per quelli che hanno perduto la partita. (Padellaro) Io non parlo del gruppo dirigente. Parlo dei suoi elettori. In questi anni quelli che hanno perso hanno sempre avuto la seggiola garantita. Fausto Bertinotti, presidente della Camera. Clemente Mastella, ministro della Giustizia. Di Pietro ai Lavori Pubblici, Pecoraro Scanio all’Ambiente. Devo continuare? Mi accusano di essere il rampante, l’arrivista”.

Carte false. Editoriale di Marco Travaglio:

“A che serve una rettifica? A ristabilire la verità, nell’interesse delle vittime di una notizia errata o imprecisa: cioè la persona coinvolta e i lettori (o ascoltatori o telespettatori o utenti web). Ogni tanto, però, la verità è nel-l’articolo contestato, non nella rettifica (nel qual caso il giornalista replica alla rettifica e dimostra, carte alla mano, di avere scritto la verità). Questo concetto, comprensibile anche a un mezzo minorato, non entra in testa alla maggioranza dei parlamentari, che stanno varando una legge (per salvare dalla galera Sallusti, suo malgrado) che obbliga a pubblicare le rettifiche integrali (anche chilometriche) e senza replica. Il che presuppone che il giornalista menta sempre, programmaticamente”.

Il Pdl si ribella a Berlusconi. La Stampa: “L’ex premier mette in dubbio le primarie. Alfano: basta barzellette”.

Esteri. Repubblicani, si riparte da zero. Scrive Paolo Mastrolilli:

“La caduta degli dei, almeno per i repubblicani, è un affare un po’ tragico e un po’ comico, come spesso accade in queste occasioni. Comico, ad esempio, il fatto che per errore la campagna di Romney abbia messo in rete le pagine web della sua elezione a presidente; tragica, invece, la caduta di Karl Rove, ex cervello di Bush, che ha sperperato 400 milioni di dollari in elezioni malamente giocate. Tragicomica, infine, la vicenda del Tea Party, che ha perso pezzi importanti, ma promette di incalzare ancora da destra il Gop”.

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Gianluca Pace