
ROMA – “Con Berlusconi per sempre” sussurrava ai cronisti Galliani uscendo dalla villa di B. da Arcore. Ma il matrimonio tra il Milan e Galliani, aspettando le formalitร , รจ al capolinea, complice la “rottura” con Lady Barbara Berlusconi. Sono passati 34 anni dal primo incontro tra il geometra Adriano e l’imprenditore Silvio.
Era novembre anche nel โ 79 e sulla porta di Villa San Martino, esattamente come ieri in una pallida copia di Vermeer a uso delle telecamere e dei flash, pareva tutto nitido e Silvio osservava salutando lโospite svanire allโorizzonte. In mezzo molte imprese sportive, alcune gite pericolose tra la Sicilia e i marsigliesi e la regola del silenzio perchรฉ qualunque categoria di giudizio si potrร applicare al geometra brianzolo che governรฒ il Milan per un quarto di secolo con piglio da Caudillo, ad eccezione dellโingratitudine.
Adesso รจ l’ora di Barbara che cercherร di cambiare “filosofia aziendale” portando in dote, secondo indiscrezioni,ย ย Maldini, Albertini e Fenucci rompendo 30 anni di storia rossonera. Malcom Pagani sul Fatto Quotidiano:
Berlusconi e Galliani si capirono al volo. Tra il primo e il secondo, in una pausa della cena, la Brianza operosa era salita al potere e il soldato Adriano con la sua โElettronica industrialeโ e le sue torri di trasmissione era stato arruolato senza se e senza ma con lโobbiettivo di recuperare spazi e ripetitori sul territorio al fine di far nascere tre reti televisive per poi essere spostato, assecondando la vecchia passione per il pallone che โ raccontรฒ in una bella intervista a Cesare Lanza- lo aveva portato a fuggire a Genova a 10 anni per vedere chi tra ungheresi e tedeschi avrebbe alzato la Rimet e poi fino a Chiasso per una zingarata collettiva a vedere il Milan finalista della Coppa dei Campioni 1963, sul solido trono di Milanello. Ora mentre si appronta una tregua di cartapesta tra le parti e infuria la battaglia โsentimentaleโ dellโanziano padrone per assicurargli una meritata immunitร diplomatica, un posto alla presidenza della Lega o un qualunque altro incarico in linea con una carriera da dirigente che gli creรฒ sรฌ qualche grana ai tempi di Calciopoli e non piaceva a Rivera: โNon riesco mai ad infastidirmi per le parole di Galliani.
La sua incompetenza รจ evidenteโ, ma al Milan di Sacchi, Gullit e Capello ha consentito di vincere di tutto un poโ, il tono prevalente รจ lโelegia. Lโostentata signorilitร da copertina perchรฉ contratti, buonuscite e accordi verranno stipulati e saranno generosi, ma in prima pagina, non finiranno mai. La tentazione di considerare questo pomeriggio di novembre cosรฌ vicino e cosรฌ lontano a quello di 34 anni fa, come la chiusura definitiva di un cerchio, รจ piรน forte della voglia di scoprire se davvero, con i suoi tempi e a quali condizioni, abbia vinto Barbara. La nuova โfilosofiaโ confina con lโanagrafe, con le brame filiali, con lโinevitabile successione aziendale di un mondo che declina al ritmo del-lโazzardo. Silvio Berlusconi ha buona memoria. Ridisegna la realtร per deformazione, convenienza e attitudine martirologica, ma rimembra ancora. Ricorda tutto. A Marsiglia, nel โ 91, al Velodrome, il Milan perde e uno dei riflettori va ad intermittenza. Al 90 โ, Galliani si illumina. Attraversa il campo e trascinando il trench in stile Bogart fa suonare lโultima canzone. Un ordine secco. Un inaudito rompete le righe ai calciatori: โFuori, adessoโ. Ora che lo invitano a fare lo stesso, si scopre che le luci si spengono per tutti e come in quella canzone, rimangono solo soldi e celebritร . A Milano fa piรน freddo e allโimprovviso, San Siro, dove Adriano governava senza rivali, รจ una terra straniera, una zona franca, il luogo di un passato che non tornerร mai piรน.
