ROMA – Pd nel caos: basta autogol. Il Corriere della Sera: “Processo Mediaset: alta tensione nel Pd dopo la scelta di concedere uno stop dei lavori parlamentari al Pdl che protestava contro la Cassazione. «Basta autogol», hanno scritto settanta senatori. Berlusconi: avanti con Letta.”
L’insuperabile tabù italiano. L’editoriale a firma di Alberto Alesina e Francesco Giavazzi:
“La scorsa settimana Enrico Letta, al termine del vertice europeo, ha comunicato di aver ottenuto un grande successo: maggior flessibilità per i nostri conti pubblici. Poiché il governo Monti — ipotizzando di continuare a far pagare l’Imu a tutti e di aumentare l’Iva a luglio — prevedeva per il 2013 un deficit del 2,9%, maggior flessibilità dovrebbe significare poter oltrepassare, almeno temporaneamente, il limite del 3% imposto dalle regole europee. Altrimenti dove sarebbe la maggior flessibilità? Poche ore dopo il ministro Saccomanni ha spiegato che sarà assai difficile trovare lo spazio per evitare un aumento dell’Iva o per eliminare definitivamente l’Imu sulla prima casa. Non sorprende che tanti cittadini siano confusi e non capiscano che cosa intenda fare il governo. Proviamo a capire. Se veramente, come sostiene Letta, l’Unione Europea ci avesse concesso più spazio sul deficit, allora potremmo non solo evitare l’aumento dell’Iva e cancellare l’Imu sulla prima casa, ma anche cominciare a ridurre le tasse sul lavoro. Se non lo si può fare significa che quella flessibilità non c’è (come dice Saccomanni), o che il governo pensa di usarla non per ridurre la pressione fiscale, ma per aumentare le spese. Infatti si è subito cominciato a parlare di «investimenti pubblici produttivi». Di tutto l’Italia ha bisogno tranne che di più spesa pubblica. I consumi delle famiglie sono scesi del 6% in due anni (2012-13). Nel medesimo periodo la spesa delle amministrazioni pubbliche al netto degli interessi è salita dal 45% del Prodotto interno lordo al 45,8 (era il 41,4% dieci anni fa). L’Italia ha bisogno di meno tasse sul lavoro per far crescere l’occupazione, e meno tasse sui consumi per far ripartire la domanda. Aumentare la spesa pubblica significa che prima o poi le tasse dovranno crescere ancora di più.”
Berlusconi ricompatta il Pdl «Sosteniamo il governo». L’articolo a firma di Dino Martirano:
“«Il governo va avanti, basta attacchi a Letta e ai ministri: la situazione economica è tale che porta al sostegno di questo governo». Il giorno dopo il tentato strappo in Parlamento, Silvio Berlusconi — che ieri ha riunito l’ufficio di presidenza del Pdl — si mostra ai suoi moderatamente ottimista sullo sbocco che potrà avere il processo Mediaset in Cassazione anticipato al 30 luglio. È un Cavaliere a tratti conciliante quello che si presenta nel «parlamentino» di palazzo Grazioli. Si concede pure l’ennesimo attacco al partito delle toghe rosse, «che agisce come un’associazione segreta di cui non si conoscono gli aderenti», ma poi fa smentire le indiscrezioni che gli attribuiscono accuse di trame complottistiche rivolte a pezzi della maggioranza: «Berlusconi — detta l’ufficio stampa di via del Plebiscito — non ha mai detto e neppure pensato, come gli viene erroneamente attribuito che l’accelerazione dei processi che lo riguardano sia responsabilità di una parte della maggioranza contraria alle larghe intese». Berlusconi, conclude la nota, «ha detto invece che c’è chi non vuole un governo di pacificazione, senza riferirsi o accusare in alcun modo l’attuale maggioranza».”
Pd a rischio implosione. «Orgoglio o è la fine». L’articolo a pagina 4 de Il Corriere della Sera:
“Così ieri 70 senatori (veltroniani, bersaniani, giovani turchi) con una lettera aperta hanno sollecitato «uno scatto di orgoglio» affinché non si ripetano più «autogol» come quello, e per spiegare agli italiani che il governo Letta «è la migliore scelta date le circostanze». Una presa di posizione apprezzata dal segretario Guglielmo Epifani: «Hanno ragione ha detto al Tg3 —. Oltre tutto quanto è successo non è andato come è stato raccontato. Noi abbiamo sventato con forza un tentativo di Aventino parlamentare del centrodestra. Hanno chiesto di fare delle riunioni e le hanno fatte, come sempre nel passato. Oggi (ieri, ndr ) il Parlamento ha lavorato a pieno ritmo». Per l’ex leader sindacale il Pdl mostra «un atteggiamento schizofrenico: la mattina minacciano la crisi poi al pomeriggio Berlusconi dice di andare avanti»; e se «alla fine facessero cadere il governo, dovrebbero spiegarlo al Paese». Epifani del resto ieri aveva passato tutta la giornata a ripetere quanto già dichiarato in un’intervista all’Unità : che il Pdl deve tenere distinta la sfera politica da quella giudiziaria; che «c’è un limite oltre il quale il nostro senso di responsabilità non può andare»; che comunque «noi siamo pronti a tutto».”
Letta: basta vociare per stare nei tg Bisogna fare le cose perché giuste. L’articolo a firma di Monica Guerzoni:
“I fotografi lo hanno sorpreso mentre si asciugava gli occhi, lacrime di commozione in ricordo di Beniamino Andreatta. E con le stesse parole che amava usare il suo maestro, Enrico Letta ha ammonito con una metafora dal sapore antico i partiti della maggioranza: il Pdl di Berlusconi, ma anche il suo Pd, che va lanciando segnali di ribellione contro le larghe intese con il Cavaliere. «Nelle cattedrali medievali gli scalpellini facevano a gara per fare meglio le guglie più alte, quelle rivolte all’indietro che soltanto i piccioni e Dio potevano apprezzare — ha detto a Montecitorio alla presentazione del libro Un economista eclettico —. Le cose si fanno con attenzione, non per un risultato immediato o un titolo di giornale, ma solo perché è giusto farle. Questo ha fatto grande l’Italia». Per lui lo spirito del governo di servizio resta questo, anche nei momenti più turbolenti. E per la prima volta Letta affonda contro la ricerca di visibilità che rischia di minare l’esecutivo e quindi il Paese: «Stiamo attraversando giorni di vociare, di protagonismi che cercano l’immediato titolo e consenso, la luce dei riflettori su qualcosa di effimero». Concetti che il premier, determinato a volare alto senza scendere al livello della polemica spicciola, ha dedicato a Giorgio Napolitano «perché lui ne è l’applicazione oggi nelle istituzioni». Con il capo dello Stato, che era presente e con il quale Letta è in forte sintonia, il premier si è visto sia prima sia dopo la presentazione del libro, curato da Alberto Quadrio Curzio e Claudia Rotondi.”
Cinque Stelle, battaglia su Mediaset. L’articolo a firma di Alessandra Arachi:
“Botta e risposta ieri fra Mediaset e il Movimento 5 Stelle per una storia legata alle concessioni televisive. Il senatore di M5S Mario Giarrusso è andato all’attacco delle televisioni di Berlusconi, chiedendone addirittura l’oscuramento, accusandole di essere abusive, senza nessuna remora. Il senatore Giarrusso, infatti, non ha esitato: «Bisogna oscurare le reti Mediaset. Perché noi abbiamo chiesto l’acquisizione delle concessioni per cui Mediaset trasmette ed esponenti del partito-azienda ci hanno detto che non ci sono concessioni da acquisire. A questo punto ci rivolgeremo alla Guardia di Finanza e se ci dicono che non ha titoli pensiamo che vada sanzionata. Evidentemente, se fosse così, Berlusconi sarebbe un abusivo».”
Gadget e turismo, week end da re a Londra. La Stampa: “Conto alla rovescia per la nascita del figlio di William e Kate: un giro d’affari di 260 milioni di sterline.” L’articolo a firma di Claudio Gallo:
“Nell’esprimere i loro sentimenti gli inglesi sono in genere molto diversi da noi: invece di aprirsi a qualsiasi emozione passeggera, si trattengono per poi esplodere al momento prestabilito. Per loro, ad esempio, il weekend è una rottura dei codici di comportamento usuali molto più forte che da noi, dove trasgredire è la regola. Forse il culmine dell’emotività collettiva fu raggiunto in passato con la tragedia della principessa Diana, e, in misura minore, con il giubilo per le nozze di William e Kate. Adesso il sismografo dell’emozione nazionale sta per impennarsi di nuovo con la nascita del «Royal baby», che a giorni, magari a ore, dovrebbe lanciare il primo Reale vagito Davanti al Saint Mary Hospital di Londra, a due passi dalla stazione di Paddington, è cresciuta una lussureggiante foresta di antenne, microfoni, zoom come cannoni, scalette da libreria in alluminio. Il circo mediatico aspetta la nascita con la pazienza di un pescatore. S’inframmezzano ai giornalisti sempre più curiosi attirati dal luogo in cui la creatura uscirà dalla proporzionata pancia di Kate lanciando il gemito più «posh» (snob) del regno. I tabloid giurano che accadrà domani. Vedere la mamma che arriva per il parto, sarà praticamente impossibile, l’oliatissima macchina che protegge i duchi di Cambridge ha preso ogni misura perché nessun fotoreporter scatti una foto a Kate con il volto segnato dal dolore del travaglio. Un’icona non può soffrire troppo, come ha spiegato nella sua controversa lezione la scrittrice Hilary Mantel.”
“Così Microsoft e Skype aiutarono l’Nsa a spiare”. L’articolo de La Stampa a firma di Maurizio Molinari:
“Microsoft e Skype collaborano con l’intelligence americana per consentire la sorveglianza elettronica su milioni di utenti contribuendo a violare i loro stessi sistemi di sicurezza: è la nuova rivelazione che Edward Snowden consegna al «Guardian» nel giorno in cui rincorrono da Mosca voci di una sua possibile fuga verso l’Avana. Dai documenti dell’ex analista della National Security Agency si evince che Microsoft ha consegnato nell’ultimo anno all’intelligence i codici capaci di penetrare le web chat del portale Outlook e di accedere alle informazioni raccolte nella «cloud» SkyDrive da oltre 250 milioni di utenti in tutto il mondo. L’accesso a chat e «cloud» si è rivelato uno degli ostacoli più difficili per gli analisti del programma di sorveglianza «Prism» che hanno ovviato al problema grazie a ordinanze del tribunale Usa che veglia sulla sicurezza nazionale. In maniera analoga la Nsa ha ottenuto la collaborazione di Skype, acquistato da Microsoft nell’ottobre 2011, riuscendo ad accedere ai dati delle sue comunicazioni video e chat.”
Il Papa cancella l’ergastolo e riforma il codice penale. L’articolo de La Stampa a firma di Andrea Tornielli:
“Papa Francesco modifica il sistema penale del Vaticano: viene abolita la pena dell’ergastolo, vengono meglio definiti i reati riguardanti l’abuso di minori e dopo Vatileaks vengono inasprite le pene per chi rivela notizie riservate. La riforma era in cantiere da tempo, già con Benedetto XVI, ed è legata al processo di adeguamento alle convenzioni internazionali. Le modifiche sono state presentate da Francesco con un Motu proprio, cioè un’iniziativa personale del Pontefice che ha valore immediato di legge, necessaria perché tutte le nuove norme non riguarderanno soltanto il minuscolo Stato della Città del Vaticano, ma l’intera Santa Sede e le istituzioni ad essa collegate e pertanto tutti i dipendenti, ecclesiastici e laici.”
Totti avvisa: “Questa sarà l’ultima maglia della Roma…”. L’articolo de La Stampa a firma di Tiziana Cairati:
“Da un rinnovo a un altro. Quello di Francesco Totti, destinato a diventare un tormentone. Ieri, una battuta del capitano della Roma durante la presentazione della nuove divise da gioco, ha alzato il primo polverone. In ballo c’è un contratto che scade il 30 giugno 2014: «Ho vestito tante maglie della Roma, ma questa è l’ultima che indosso…». Il capitano sperava di partire per il ritiro con la firma su un nuovo (e ultimo) biennale in tasca. Non sarà così, ma i contatti tra la società e l’entourage del capitano sono già in corso. Il ds Sabatini, invece, preferisce concentrarsi sul mercato: dopo Strootman, praticamente preso per 18 milioni, quasi fatta per Gervinho. All’Arsenal andranno 6 milioni. A un passo dalla Roma anche De Sanctis e Maicon. Sempre più lontano Marquinhos, braccato dal Psg.”



