Bondi commissario ai tagli, colpo di genio o presa in giro? Imu: tutti contro; inflazione quasi al 5%; Monti apre sui capitai svizzeri; la Juventus ha pronti 40 milioni per rafforzarsi; balletto europeo di parole impotenti per Yulia Timoshenko e buon primo maggio non più di lotta ma di maltempo al Nord e di sole al Sud, dove di fabbriche comunque ce n’è sempre state poche e tutto si stempera in un grande concerto in piazza. Solo la Stampa, con un titolino, ricorda lo “spauracchio disoccupazione, che sfiora l’11 per cento, sul Primo Maggio.
Intanto, ci ricorda il Corriere della Sera, la benzina è cresciuta in un anno del 21%, l’inflazione ufficiale è stata del 3,3% ma quella dei beni più consumati è stata del 4,7. Il costo dell’energia, sulla spinta delle rinnovabili, è salito dell’11% (luce) e del 15% (gas). C’è un titoletto sul Sole 24 Ore e su Repubblica, Stampa e Secolo non hanno il coraggio di dare questo colpo ai tirchissi,i torinesi e genovesi, Libero e Giornale non vogliono esagerare con le cattive notizie.
La nomina di Enrico Bondi a commissario per i tagli alla spesa pubblica è stata accolta in due modi opposti: o di esaltazione o di sberleffo. Il Corriere della Sera apre aìla lista degli entusiasti: “Monti chiama il risanatore di Parmalat. Bondi supercommissario per i tagli. Previsti risparmi per 4,2 miliardi”. L’esaltante titolo non basta e lo accompagnano un profilo di Massimo Sideri e u editoriale di Dario Di Vico che tocca il sublime: “La scossa del Professore” e definisce la nomina un “colpo di teatro” e “una mossa che lascia il segno e che un governo politico non avrebbe mai attuato”.
Più cronistico il Sole 24 Ore, che aggiunge un’altra notizia, che la prima del Corriere trascura: la nomina di Giuliano Amato a incaricato della riforma del finanziamento ai partiti. Quando Amato fu capo del governo, in coppia con Carlo Ciampi, fece prima e certamente meglio di Monti nell’affrontare l’emergenza del tempo. Questa volta non sembra molto aggressivo: “I fondi ai partiti vanno rivisti, ma niente forbicioni” (Corriere della Sera).
Idem la Repubblica, asettico il titolo, lasciando a Massimo Giannini la poesia: “La fine del Nirvana”; e il Secolo XIX di Genova.
Più facile, per le anime di chi dubita sempre, trovarsi d’accordo con Libero e il Giornale: “Spesa pubblica senza freni. La spending review partiisce un topolino: individuati risparmi per appena 4 miliardi. Monti non riesce a tagliare e s commissaria: ingaggiato il supertecnico Bondi”. Conclusione: “Presi per i fondelli” (Libero); “Rinviati i tagli alla spesa. La spending review slitta al 31 maggio e il premieri gioca allo scaricabarile”. Conclusione: “Monti ci prende in giro”.
In effetti, 4 miliardi sulle migliaia di spesa pubblica e sui 2 mila di debiti sa di presa in giro, di propaganda, di marketing un po’ di serie B. E illudersi che Bondi possa fare qualcosa è possibile solo se proprio ci si vuole illudere per non accettare la realtà di un governo inadeguato e dilettantesco. Bondi ha fatto bene in situazioni di emergenza, con i sindacati zittiti da situazioni fallimentari o quasi, con i pieni poteri che nelle aziende private vegono da azionisti senza altra scelta, pronti a riprendere il pallino appena le cose vanno meglio. La macchina dello Stato, con le sue leggi labirintiche e sabaude, peggio che bizantine, non può essere domata, a meno di una abolizione di tutte le leggi che nemmeno il Santo Monti può fare. Comunque si vedrà.
La Stampa ha un titolo diverso ancora, mette Bondi e i tagli nel sommario e punta su Monti che “alza la voce” su tasse e Imu. Se la prende con i partiti e anche con Berlusconi che, incautamente, anzi incoscientemente, per un calcolo politico che gli h portato solo male, eliminò l’Ici. In questa notizia c’è un tratto inquietante del carattere di Monti, che è la sua vanità e la convinzione che il mondo ruoti attorno a Lui e alla sua Missione. Certo, Berlusconi pensava ancora più in grande, convinto che Dio l’aveva creato Lui san Silvio. Ma è difficile aspettarsi qualcosa di buono da questo incrocio tra sussiego, pomposità e improvvisazione che è il nostro attuale primo ministro.
Anche quella di criticare l’eliminazione dell’Ici appare come una fuga dai problemi. Togliere l’Ici è stato uno sbaglio, ma comunque una piccola cosa rispetto all’esigenza di tagliare la spesa pubblica che è alla base delle richieste europee all’Italia. Certo reintrodurla non con una mossa trasparente e motivata con la crisi ma con l’ipocrisia dell’Imu ha fatto imbufalire molta gente e costituisce ormai un caso politico; ma il pasticcio è opera di Monti e di chi gli sta attorno.
L’Imu è una piccola valanga, anche se è uscita dalle ipersensibili prime pagine dei nostri quotidiani. La Lega imbarazza, sembrava messa in un angolo dai suoi scandali, ora Roberto Maroni ha trovato questo appiglio per rilanciarsi: “una comoda trovata per parlare alla pancia dei cittadini” ha detto sdegnato, su Repubblica, Roberto Balzani, sindaco di Forlì, come se la politica da noi fosse quella aristocratica di Platone.
Qualcosa di buono sembra però averlo fatto anche Monti, ci informa il Fatto Quotifino, aprendo alla trattativa con il Governo svizzero sui 150 miliardi di euro di provenienza italiana che sono nelle banche svizzere e che, come già fatto da Germania e Austria, potrebbero portare al recupero 50 miliardi di euro di tasse.
Si è aperto il balletto su Yulia Timoshenko in carcere. In realtà c’è poco da fare, perché tutto è già in moto, con interessi da miliardi e in mezzo c’è anche la Polonia, che con l’Ucraina non c’entra. Però dopo Angela Merkel, che ha detto che non andrà a vedere le partite dei campionati europei di Kiev se la Timoshenko non sarà liberata, anche José Manuel Barroso, presidente dell’esecutivo europeo l’ha imitata e anche altri papaveri. Poi molti europei, tra cui Barroso il nostro Giorgio Napolitano, hanno detto che non andranno al ertice di Yalta dell’11 e 12 maggio. Ricordiamo che a Yalta, la Rimini dei sovietici, Stalin mise nel sacco Roosevelt ma fu decisa la nostra libertà. Gli italiani dovrebbero essere prudenti con la Timoshenko. Se mai un giorno Berlusconi finisse in carcere invece che ai servizi sociali come Cesare Previti, cosa risponderebbero?
Berlusconi, intanto, tira dritto per la sua strada. Ci informa il Fatto che ci sono “33 ragazze che possono chiedergli di tutto”, se la spassa tra “sexy-festini, telefonate e ricatti” e regala diamanti alle sue belle, che però li trovano “piccini”, non adeguati rispetto al contante. Il dubbio molti l’avevano sempre avuto: che Berlusconi, dietro l’apparenza di splendore, sotto sotto sia un po’ tirchietto. Certo cheora deve passare gli alimenti a Veronica… Infatti anche il Mlan ne ha sofferto, l’anno scorso, cn la vendita di alcuni gioielli.
A Genova sanno come fare e non si fermano davanti a nulla: in tre minuti, si sono rubati dal furgone tutti i venti sacchi delle monetine dei parcometri, l’incasso della giornata. Meglio di Robin Hood. Sono dieci mila euro in monetine: come la metteranno i ladri con i divieti di Monti sull’uso del contante?
A Torino, invece, gli Agnelli danno una lezione di grandezza a Berlusconi: non solo la Juventus sembra destinata a vincere lo scudetto umiliando il Milan, ma, informa la Gazzetta dello Sport, sono pronti anche 40 milioni da spendere fra Suarez, Higuain, Tevez e Val Persie. Con l’aggiunta di Drogba, che potrebbe arrivare comunque e a costo zero.