
ROMA – Il Consiglio superiore della Magistratura si รจ spaccato sul caso Ilda Boccassini-Edmondo Bruti Liberati-Direzione Antimafia-Procura di Milano, e ha deciso dopo due votazioni (la prima 10 sรฌ contro 9 no, la seconda 18 sรฌ e 6 astenuti) di rinviare il caso ai “titolari dell’azione disciplinare”, come titola un articolo di Giovanni Bianconi sul Corriere della Sera.
I “titolari” sarebbero i giudici che valutano i provvedimenti disciplinari. Gli atti sono stati trasmessi anche alla quinta commissione del Csm, quella che decide sulle carriere dei magistrati.
I membri del Csm si sono spaccati fra chi pensa che a Milano siano state violate delle regole, e chi sostiene che รจ solo un attacco alla procura di Milano perchรฉ la sua azione รจ ritenuta scomoda e si vuole solo delegittimarla.
Il caso รจ stato sottoposto al Csm da una denuncia di un collega di Boccassini e Bruti Liberati, il procuratore aggiunto Alfredo Robledo, secondo il quale importanti fascicoli di indagine, dal caso San Raffaele allโaffaire Ruby, sarebbero stati assegnati aย magistrati che non avrebbero dovuto occuparsene perchรฉ responsabili di altri dipartimenti.
“ยซNoi non vogliamo delegittimare nessuno, ma il fine non giustifica i mezzi e le regole vanno sempre rispettate da parte di tutti; non esistono Procure di serie A e di serie Bยป, attacca un consigliere. Ribatte un altro: ยซMi viene difficile pensare che non ci sia voglia di delegittimazione dopo che da mesi si tiene sulla graticola un ufficio giudiziario che tanto ha fatto per il nostro Paese, arrivando allโinaudita richiesta di sollecitare unโispezione ministerialeยป.
Il primo replica ancora, e si va avanti cosรฌ per quasi tre ore. Al Consiglio superiore della magistratura va in scena il nuovo atto del ยซcaso Milanoยป, stavolta circoscritto (ma non tanto) alla presunta mancata collaborazione tra la Direzione antimafia guidata da Ilda Boccassini e la Procura nazionale. Per alcuni si tratta di un arbitrio che non puรฒ essere tollerato, per altri di diverse interpretazioni delle norme su cui lโorgano di autogoverno non puรฒ interferire. La conclusione รจ racchiusa in un paio di votazioni (una che spacca il Csm a metร , 10 contro 9, lโaltra con 18 sรฌ e 6 astenuti) che per un verso archiviano la vicenda, ma per altri la riaprono. Almeno in teoria, e sul piano mediatico.
Le relazioni approvate, infatti, sanciscono che non ci sono profili di ยซincompatibilitร ambientaleยป del pubblico ministero antimafia e del procuratore Edmondo Bruti Liberati, nรฉ rilievi sullโorganizzazione dellโufficio. Tuttavia stabiliscono di inviare gli atti ยซper ogni valutazione di competenzaยป sia ai titolari dellโazione disciplinare che alla quinta commissione dello stesso Csm, che valuta il conferimento degli incarichi direttivi e semidirettivi.
Decisione che permette di dire, a chi vorrร brandirla, che sul capo di Boccassini e Bruti resta la spada di Damocle di eventuali provvedimenti a loro carico, o di negative ipoteche per il proseguimento della carriera. Ma a parte che si tratta di ipotesi astratte, di lร da venire e dallโessere prese in considerazione, restano le scorie disseminate dallo scontro ancora in atto tra il procuratore Bruti e lโaltro aggiunto Alfredo Robledo. E separano chi vorrebbe proteggere quellโufficio da nuove delegittimazioni (sia pure votando una relazione in cui si stigmatizzano le ยซoggettive criticitร ยป nei rapporti tra quellโufficio e la Superprocura antimafia), da chi rivendica il diritto di distribuire rimproveri senza timori di strumentalizzazioni.
ยซEvidentemente a Milano tengono โa capa tosta , la testa duraยป, sโinfervora Giuseppina Casella, della corrente Unitร per la costituzione, rivendicando che poche settimane fa ยซil Csm ha avuto il coraggio di dire che il procuratore della Repubblica non รจ al di sopra della legge, nonostante il diverso auspicio del capo dello Stato, e noi abbiamo il dovere di ribadire certi concettiยป. Replica lโindipendente Nello Nappi: ยซStiamo mettendo in croce la magistratura di Milano, ci stiamo distruggendo con le nostre maniยป. Vittorio Borraccetti, di Magistratura democratica, reagisce a chi ha sostenuto che il fine non giustifica i mezzi: ยซMa che dite? Quella Procura non ha mai violato alcuna regola nelle indagini, nรฉ preso scorciatoie sullโesercizio dellโazione penale. Abbiamo giร fatto troppi danni, cerchiamo di mantenere la misuraยป. Replica che offre il quadro del dibattito (e delle divisioni): ยซCome mai quando discutiamo di Milano sโinvocano sempre sobrietร e senso della misura?ยป”
