
ROMA – ‘Il Corriere della Sera’, in un articolo a firma diĀ Felice Cavallaro, racconta la storia della squadra dei migranti, pronta al debutto nel campionato dilettantistico di calcio di terza categoria.
Riportiamo alcuni passaggi dell’articolo.
“Tutti approdati a Lampedusa o Pozzallo dopo drammatiche odissee nel Mediterraneo, raccolti come altri duemila disperati al Centro Cara di Mineo, eccoli scendere in campo alle 11 per la prima domenica in un regolare campionato di terza categoria a Biancavilla, sempre alle pendici dellāEtna, dopo il nulla osta arrivato in extremis da Roma per superare gli ostacoli legati allo status di richiedenti asilo ancora senza permesso di soggiorno.
āMa qui abbiamo dei veri campioniā, commentò in estate il direttore del Centro migranti di Mineo, quando la squadretta dei ragazzi arrivati con i barconi dal Nord Africa rientrava dalle partitelle di periferia con coppe e medaglie in quantitĆ . āDiamo una mano a questi piccoli Asamoah, a questi Balotelli…ā, suggerƬ Sebastiano Maccarone, Ianni per gli amici e per gli ospiti del centro Cara di Mineo, il āvillaggio degli aranciā dove si realizza il piccolo grande sogno. āAltro che disperati, questi sono campioni…ā, dissero i due allenatori chiamati dal direttore, Giuseppe Manzella e Gianluca Trombino.
Adesso fieri della scommessa vinta dai venti ragazzi che hanno rischiato la vita nel Mediterrano dopo viaggi cominciati in Gambia, Mali, Camerun, Nigeria, Somalia e Burkina Faso.
Eā la scommessa di una possibile accelerata integrazione alimentata dai coach felici di fare indossare ai loro campioni i completini fiammanti, per il torneo che comincia con il Biancavilla, proseguendo la prossima settimana con il team di unāaltra landa disperata, quella del quartiere Librino di Catania, e lā8 dicembre nel derby con Mineo, la cittĆ vicina al Cara, ma lontanissima per i chilometri da percorrere a piedi fra caselli e guard rial, per i muri di pregiudizio, tabù e diffidenza che spesso si alzano nonostante gli sforzi dellāamministrazione comunale e di tante associazioni di volontari.
Anche per questo Manzella e Trombino sono euforici: āEā la partita del riscatto. Loro non vedono lāora di scendere in campo. Noi, il nostro campionato lāabbiamo giĆ vinto, partecipandoā. Soddisfatti dalla generositĆ di questi ragazzi che saranno chiamati solo per nome. āPer evitare ritorsioni dai governi di provenienzaā, spiegano il direttore e il suo portavoce, Rosario Lizio”.
