ROMA – Hanno smacchiato il Jaguaro. Cioè? La foto del leader dei Forconi, il capopopolo, a bordo di una Jaguar.
Scrive Mario Ajello sul Messaggero:
Il capopopolo della «gente affamata dai politici» immortalato ieri a bordo della sua berlina lucida e lussuosa e sprofondato nelle pelli pregiate dei sedili e dei rivestimenti da salotto regale, è uno squarcio di realtà e un capovolgimento plateale, cliccatissimo in rete, dell’icona tradizionale del ribelle plebeo e del vendicatore dei torti commessi dal potere. Masaniello combatteva semi-nudo e camminava a piedi scalzi nelle pozzanghere di acqua sporca e imputridita dai pesci morti che pescava e con cui non riusciva a sfamare se stesso e la sua prole.
Sarà che da allora sono passati quattro secoli, ma Danilo Calvani, agricoltore di Latina, capitano del popolo in lotta contro il «governo dei parassiti Letta, Alfano e Napolitano», preferisce la Jaguar – lanciandola come autoblù della protesta contro le autoblù e gli altri appannaggi dei ricchi e potenti – e prima a Genova e poi a Torino si è presentato così: auto-munito nelle piazze della rabbia pauperista. È sceso dal bolide ultra-accessoriato. Ha arringato la folla dei Forconi: «Noi siamo il popolo, liberare il popolo da chi ci vuole schiavi e affamati!». Poi è risalito a bordo questo capitan Schettino che rischia di svelare il trucco di questa protesta, in molti casi più agitata dalla voglia di disordine che dalla necessità e dal bisogno. E nessuno dei suoi seguaci che gli abbia chiesto: ma quanto ti costano queste meravigliose quattro ruote da banchiere o da sottosegretario della casta? Hai pure la Maserati e aderisci al motto libertè, egalitè, jet privé? Niente dubbi, niente domande. E comunque prima della Jaguar – «Ma non è mia!», annuncia ai media il nostro eroe – Danilo aveva una Ferrari. «L’ho dovuta dare via, perché mi stavo impoverendo», narra, nell’ansia di ricostruire la sua immagine di derelitto per colpa del Palazzo romano.
Non c’è nulla di male, naturalmente, ad avere una Jaguar. Ma a vederlo lì dentro, con una soffice bandiera tricolore che gli fa da scialle , a tutti è venuto di dire ciò che tutti ripetono su Twitter: «Piagne miseria e va in giro cor macchinone». Poteva lasciarlo in garage, sarebbe stato più furbo Danilo. E avrebbe evitato il paragone che viene quasi automatico: Letta il ricco affamatore possiede una scalcagnata Fiat Ulisse, Calvani l’affamato pontino, si tratta meglio. E ancora, come si fa a non pensare, e ieri sera lo pensavano tutti, «i Forconi hanno bloccato la metro B di Roma, tanto loro viaggiano in Jaguar»? Un tempo, la rivoluzione viaggiava sulle carrette della Francia del 1789 (…)