
ROMA – All’asta i diamanti, gli smeraldi e gli ori di casa Savoia. Anche se chi vende fa parte di un “ramo secondario” della famiglia reale, qualcuno infatti ipotizza si possano trattare dei gioielli di Maria Isabella di Savoia-Genova, discendente di un ramo secondario della Real Casa. Si compie tutto in mezz’ora: tredici lotti che Christie’s definisce nel suo catalogo “property of the royal family of Savoy” vengono venduti ” talvolta rimanendo al di sotto della valutazione degli esperti, ma in qualche caso raddoppiandola”.
Scrive il Corriere: La gara al rialzo più serrata si scatena per un orologio da tavolo art déco in madreperla incastonato di diamanti e pietre preziose: se lo porta a casa per 185 mila franchi svizzeri — 150 mila euro — un riservato «monsieur Filippo» (per la precisione Filippò, come viene chiamato più volte in sala). Vista la deferenza e la familiarità con cui il direttore dell’asta si rivolge a lui deve trattarsi di un collezionista o un commerciante del settore; comunque un personaggio di casa tra i velluti della sede ginevrina. Filippò è stato il protagonista della giornata: orologio a parte, si è aggiudicato anche una collana di perle e una spilla di diamanti, staccando rispettivamente assegni per 32 mila e 38 mila franchi.
“Ma in realtà le vendite di pezzi pregiati da parte di famiglie reali non sono così infrequenti e anzi il significato storico di quegli oggetti attira sempre i collezionisti e gli appassionati” commenta Davide Colombo segretario nazionale dell’Umi (Unione monarchica italiana). “L’attenzione riservata all’evento ginevrino — prosegue Colombo — è la conferma del fascino che le monarchie continuano a suscitare al giorno d’oggi. Comunque non siamo di fronte a una “svendita dei tesori dei Savoia”, non ci leggerei una particolare valenza politica”.
