
ROMA – “La Costituzione esige che il bilancio dello Stato sia in equilibrio – scrive Alberto Mingardi della Stampa – Ma la cosa non deve avere molta importanza: il governo ha rinviato di nuovo il pareggio, al 2018. In compenso il presidente del Consiglio dice che abbiamo un tesoretto, frutto della flessibilitร ”.
L’editoriale di Alberto Mingardi della Stampa: Attenzione, perรฒ. Il tesoretto di Padoa Schioppa consisteva in entrate superiori alle attese. Tipo quando trovate una banconota da dieci euro dimenticata nei pantaloni. Il ยซtesorettoยป di Matteo Renzi consiste nella possibilitร di fare piรน debito.
Tipo quando la banca vi estende il fido. Indebitandosi, ci si mette in condizione di dipendere dai creditori. Se ho bisogno che qualcun altro mi presti dei quattrini per sostenere una certa spesa, e poi altri, e poi altri ancora, dovrรฒ convincerlo di essere in grado di restituirglieli. Quando la fiducia dei creditori nei debitori si spezza, son dolori.
Dovremmo ricordarcelo: sono passati appena quattro anni dallโestate del 2011. Il nostro Paese sembrava a un passo dallโandare a carte e quarantotto. I creditori internazionali dellโItalia temevano non saremmo stati in grado di ripagarli. Anche per ritrovare fiducia sui mercati, lโallora ministro dellโeconomia Giulio Tremonti aveva avviato lโiter per inserire il pareggio di bilancio in Costituzione. La trafila venne conclusa dal governo Monti (…).I mercati gli daranno credito? Probabilmente sรฌ. I tassi dโinteresse sono bassi e gli operatori economici sono convinti che la Bce abbia dimostrato la sua disponibilitร a sostenere il debito degli Stati membri.
Aver abbandonato (pardon, rimandato) il principio del pareggio di bilancio non รจ un problema, nel breve termine. Ma lo sarร nel medio periodo.
Eโ nella natura del politico fare piรน promesse di quante non puรฒ mantenere. La libertร dโindebitarsi agevola questo tratto naturale. In questi anni di crisi, abbiamo imparato che i debiti non sono tanto diversi dalle tasse: sono semplicemente imposte che pagheremo domani anzichรฉ oggi.
In pareggio di bilancio, quanti vogliono che lo Stato faccia qualcosa in piรน devono anche proporre che esso tassi a tale scopo determinate attivitร o persone. Allo stesso modo, quanti desiderano abbassare le imposte, devono parimenti indicare quali funzioni attualmente pubbliche sono disponibili a dismettere. Insomma, le loro promesse sono costrette, almeno in parte, a tenere conto del principio di realtร .
La spesa in deficit leva al politico questo fastidio. Perchรฉ risolvere un problema, se puoi semplicemente lasciarlo in ereditร ai tuoi figli?
In Italia dovremmo prendere la questione molto sul serio. Per leggere questo articolo vi ci sono voluti piรน o meno 3 minuti. Da quando lo avete incominciato, il debito pubblico รจ cresciuto di circa 350 mila euro.
