TORINO – Vertice di calciomercato di Juventus e Torino con i tedeschi del Borussia Dortmund per Ciro Immobile. Offerta di 16 milioni. La richiesta è di 25. L’azzurro: «Voglio la Champions». Ne parla La Gazzetta dello Sport in un articolo a firma di Mirko Graziano che riportiamo di seguito.
“Ciro Immobile non si ferma, e ora corre verso il Mondiale… e la Bundesliga. Vuole soprattutto la Champions League, gliela offre il Borussia Dortmund. Dice Salvatore Sullo, preziosissimo vice di Ventura al Toro: «Ciro è un ragazzo d’oro, un professionista eccezionale e come atleta è impressionante. I diretti marcatori li trita, fisicamente e mentalmente. Produce decine di scatti in una stessa partita, con la stessa intensità e anche in rapida successione. Ai difensori viene il mal di testa». Immobile lascerà quasi certamente la serie A: la Juve non ha niente da dire, il Toro vorrebbe trattenerlo, ma impresa è ai limiti dell’impossibile.
Ciro Immobile, a chi si sente più vicino come attaccante?
«Mi piace Cavani, mi ispiro a lui».
La cerca mezza Europa.
«E’ normale che l’attenzione cresca su chi vince la classifica cannonieri in Italia».
Il suo futuro? Il Borussia Dortmund l’ha contattata.
«Il mio procuratore sta valutando ogni cosa. Di certo, io sono ambizioso e dopo una stagione così, voglio puntare al massimo possibile. Il Borussia Dortmund è un grandissimo club, l’anno scorso ha fatto la finale di Champions. Ecco, per me è importante giocare in Champions, anche per una semplice questione di crescita personale».
Cairo vorrebbe provare a trattenerla.
«Parlo spesso con lui, il rapporto con il presidente è ottimo. Sappiamo però anche ciò che ognuno di noi vuole. Ripeto, sono ambizioso, ho bisogno di fare nuove esperienze, e voglio la Champions, anche per far vedere le mia qualità e dimostrare che questo non è stato un anno casuale».
A Dortmund la chiamano per sostituire Lewandowski, che effetto le fa?
«Parliamo di uno dei più grandi attaccanti del mondo, la cosa mi stimola ancora di più».
Ha parlato di Bundesliga coi suoi ex compagni di Under 21, Caldirola (Werder Brema) e Donati (Bayer Leverkusen)?
«Certo, e mi dicono meraviglie del campionato tedesco. Hanno qualche problema con la lingua, ma noi napoletani ci facciamo capire ovunque…».
Qui a Coverciano ha ritrovato tanti compagni dell’Under 21 vicecampione d’Europa l’anno scorso, che effetto le ha fatto?
«Ma noi ci sentiamo spesso, siamo tutti rimasti in contatto. Piuttosto, mi ha fatto piacere rivedere anche tanti ragazzi della Juve, dove sono cresciuto: con Buffon c’è stato un abbraccio davvero sincero».
Con chi se la gioca là davanti?
«Siamo in sette, e tutti bravi. Sarà dura per Prandelli scegliere. Ma io me la voglio giocare al duecento per cento, e non tralascerò il minimo particolare. In questa stagione ho raggiunto i primi due obiettivi, classifica cannonieri e convocazione nei 30, adesso punto dritto al Mondiale, ovvero a essere nei 23».
In molti vedono in lei ciò che è stato Schillaci a «Italia 90».
«Magari! Io, poi, sono pure nato nel 1990. In ogni modo, il paragone non mi mette ansia, fa solo piacere essere accostati a chi ha fatto la storia della Nazionale. Mi sento onorato».
Chi è più centravanti fra Immobile, Destro e Balotelli?
«Siamo diversi: Destro è più uomo d’area; Mario ama giocare a tutto campo, se non tocca palla si sente fuori partita; io attacco invece gli spazi, preferisco agire sulla linea del fuorigioco».
Quanto è stato importante Ventura nella sua crescita tecnica?
«Moltissimo, grazie a lui e all’esperienza in Under 21 ho fatto il salto di qualità: oggi sono un attaccante completo, moderno, che lavora molto anche in fase di copertura, e tutte le grandi squadre cercano punte con queste caratteristiche. In particolare, comunque, Ventura mi ha sbloccato mentalmente” .