Concordia, gli ultimi bulloni. La demolizione quasi completata

L’arrivo della Concordia a Genova

GENOVA – La Concordia è arrivata all’ultimo bullone. Così titola un articolo del Secolo XIX che spiega come il processo di smantellamento della nave sia di fatto alle battute finali. Dopo sei mesi di lavori, infatti, gli operai che lavorano nel cantiere all’interno del porto di Genova, stanno infatti ultimando gli ultimi lavori. A quel punto ciò che resta della Concordia

verrà adagiato sulla diga foranea del porto di Pra’ abbandonare per sempre il panorama del ponente per il suo viaggio d’addio nell’area delle Riparazioni navali, la sua ultima casa prima della demolizione.

Lo smantellamento della nave affondata dopo l’azzardata manovra di Francesco Schettino è stato un lavoro straordinario: appalto da 100 milioni di euro che ha visto lavorare, nella fase piu intensa, fino a 280 operai contemporaneamente. Ora, però, spiega il Secolo, il più è fatto:

Turni flessibili in base alle esigenze, regolati da Ship Recycling, il consorzio che riunisce San Giorgio e Saipem per lo smantellamento della Concordia, orari dalle 8 alle 17 con il coinvolgimento dei portuali della Compagnia unica e delle ditte specializzate. Cronaca della prima delle quattro fasi per arrivare alla completa demolizione della nave, arrivata al largo di Genova dopo quattro giorni di navigazione il 26 luglio e attraccata nelle prime ore del giorno successivo.

I lavori di smantellamento sono però iniziati mesi dopo, il 9 ottobre, esattamente duecentodue giorni fa, nel momento dell’autorizzazione al piano di riciclaggio, “start” all’alleggerimento interno alla nave dopo la ricerca e il ritrovamento dei resti dell’ultima vittima del naufragio della sera del 13 gennaio di tre anni fa, Russel Rebello.

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Emiliano Condò