ROMA – La firma del rinnovo del contratto dell’edilizia è arrivata ieri, 2 giugno, dopo oltre un anno e mezzo di trattative. Forse è stato il negoziato più complesso e conflittuale tra quelli siglati negli ultimi due anni. Certamente la carenza di lavoro e di risorse del settore non hanno aiutato la trattativa in cui Ance e Associazioni cooperative e Fillea, Filca e Feneal si sono confrontate e scontrate fino a raggiungere, ieri, una sintesi che ha consentito la firma unitaria dell’intesa che riguarda 800mila lavoratori.
Scrive Cristina Casadei sul Sole 24 ore:
Dopo l’equilibrio raggiunto due settimane fa con un aumento di 70 euro oltre agli 8 euro per l’iscrizione al Prevedi (il fondo di previdenza complementare del settore) e dopo la richiesta della Fillea di depennare la riforma della responsabilità solidale, ieri si è raggiunto un nuovo equilibrio ritoccando il salario e i tempi del contratto, ma conservando le intese raggiunte sugli altri punti. E soprattutto la responsabilità solidale. Per gli operai con qualifica del primo livello è stato stabilito un aumento di 40 euro, di cui 15 a decorrere dal primo luglio e 25 dal primo luglio 2015. Inoltre per la previdenza complementare è stata concordata l’istituzione a decorrere dal primo gennaio 2015 di un contributo mensile di 8 euro da versare al Fondo Prevedi e Cooperlavoro, a carico del datore di lavoro. Per la decorrenza e durata si è deciso che il contratto si applica dal primo luglio 2014 al 30 giugno 2016. Per i sindacati aver anticipato la scadenza del contratto a giugno del 2016, e non a dicembre come stabilito inizialmente, darà la possibilità di esercitare in pieno la contrattazione di secondo livello.
«Dopo una lunghissima e difficile trattativa che ci ha impegnato per molti mesi abbiamo raggiunto un importante accordo che è frutto dello sforzo comune di garantire un futuro migliore al settore dell’edilizia», commentano il Presidente Ance, Paolo Buzzetti e dell’Aci Produzione e Lavoro, Carlo Zini. «In un momento di grave e perdurante crisi per il settore l’intesa è certamente la prova del grande senso di responsabilità delle imprese e della volontà di tutto il sistema di puntare alla crescita. Principi importanti che da tempo condividiamo con tutte le sigle datoriali e sindacali aderenti agli Stati Generali delle costruzioni». Per il vicepresidente Ance, Gabriele Buia, e il delegato alle relazioni industriali cooperative, Renato Verri, anche in considerazione degli importanti passi in avanti fatti in tema di trasferta, prepensionamenti, contrattazione di secondo livello e codice etico per gli organismi paritetici «si tratta di temi che caratterizzano un contratto di responsabilità che mette al centro del mercato del lavoro la qualità e la trasparenza».
Nell’accordo assume un rilievo particolare la conferma dell’anzianità professionale che è stata riformata e assumerà carattere nazionale. Così come l’obbligo di utilizzare il portale Blen (la Borsa lavoro nazionale dell’edilizia) per le assunzioni a tempo determinato oltre la soglia del 25%. È stato deciso un incremento della flessibilità dell’utilizzo dei rapporti di lavoro, portando al 40% i contratti a tempo determinato. Un protocollo sugli organismi bilaterali sancisce una razionalizzazione e quindi una maggiore efficienza del vasto sistema degli enti bilaterali, puntando su una decisa riduzione dei costi.