
ROMA – “Sulle prospettive di Eni – scrive Celestina Dominelli del Sole 24 Ore – pesano le incertezze relative alla debole crescita in Europa e ai rischi delle economie emergenti. ร quanto sottolinea la Corte dei conti nella relazione sulla gestione finanziaria per l’esercizio 2013 del gruppo di San Donato Milanese che oggi annuncerร i risultati dei primi nove mesi dell’anno”.
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I magistrati contabili sollecitano quindi il nuovo management dell’Eni a a ยซtenere nella dovuta considerazioneยป i fattori di debolezza (riduzione dei ricavi, plusvalenze da dismissioni che hanno giovato all’utile 2013, limitate prospettive di crescita in Europa, situazione sociale e politica e sociale dei paesi produttori, calo della domanda ed eccesso di offerta in vari settori di attivitร del gruppo), ยซanche attuando efficaci politiche per la semplificazione e razionalizzazione dei processi per snellire la struttura organizzativa, atte a determinare significative riduzioni dei costiยป. Misure che l’ad Claudio Descalzi ha in parte giร implementato: a maggio รจ stato varato il riassetto organizzativo del gruppo, con il superamento del modello divisionale per semplificare i processi decisionali e aumentare l’efficienza dei settori. Mentre, nell’aggiornamento del piano strategico di luglio, il gruppo ha previsto un programma di taglio dei costi, con un risparmio cumulato di 1,7 miliardi da qui al 2017.
Tornando alla relazione, la Corte passa in rassegna i risultati 2013 osservando che ยซriflettono le complessitร dello scenarioยป. L’utile operativo adjusted di Eni รจ stato di 12,62 miliardi e l’utile netto adjusted 4,43 miliardi, in riduzione di circa un terzo rispetto ai corrispondenti valori del 2012. ยซLe cause di questo peggioramento sono da ricondursi a fattori geopolitici che hanno causato una perdita di produzione di circa 110 mila barili/giorno (-5% rispetto al 2012), alla contrazione dei margini sulle vendite di gas, energia elettrica, carburanti e commodity chimiche (in parte assorbita dalle azioni di ristrutturazione) e al crollo della redditivitร di Saipemยป. Nonostante i fattori negativi, Eni ha conseguito nel 2013 un utile netto, in aumento del 23%, pari a 5,2 miliardi e ha realizzato un flusso di cassa della gestione operativa di 11 miliardi. Quanto ai prossimi mesi, i magistrati contabili appuntano l’attenzione ยซsull’accresciuto rischio paese nell’upstream e sul perdurare dei deboli fondamentali nei business piรน esposti al mercato europeoยป. In particolare, chiariscono, ยซsui mercati del gas e dei prodotti petroliferi in Italia non si prevede alcun apprezzabile recupero della domanda, mentre l’azione della concorrenza e l’eccesso di offerta e di capacitร eserciteranno ancora una forte pressione sui marginiยป.
