ROMA – La grande presa in giro di Matteo Renzi ai pensionati e lo scandalo della proposta di Carlo Cottarelli balzano agli occhi leggendo l’articolo di Carlo Di Foggia sul Fatto.
Colpisce il giochetto di parole “Non tocco le pensioni” con il sottotitolo, come nelle barzellette la frasetta pronunciata di storto, sotto i 2.500 – 3.000 euro, cosa che conferma i peggiori sospetti.
Stranisce ancor di più l’idea di Cottarelli, tra l’altro del tutto anti costituzionale, di togliere ai pensionati per assumere giovani. Se non ci sono le premesse industriali per dare lavoro a quei giovani, l’unica soluzione sarà quella che li assuma un ente pubblico, creando lavori inutili, che sono proprio quelli che la spending review di Cottarelli dovrebbe tagliare.
Carlo Cottarelli, secondo Carlo Di Foggia, “non ha spiegato granché”. Ma tanto basta per terrorizzare milioni di pensionati:
Cottarelli non è l’unica cosa che il premier ha fatto in tv ieri sera: la seconda è smentire il “suo” commissario (i due, peraltro, si vedono oggi) sui tagli alle pensioni annunciati dall’ex dirigente del Fmi in Senato. Nel merito, l’uomo delle forbici non ha spiegato granché, ma gli spazi di manovra sono ristretti. Sui tagli alle pensioni d’oro pesa la bocciatura della Consulta, che a giugno ha dichiarato incostituzionale il contributo di solidarietà voluto dal governo Monti (e prima ancora da quello Berlusconi). La misura è stata poi riproposta nell’ultima legge di Stabilità da Enrico Letta: una tassazione straordinaria a scaglioni (per evitare la scure costituzionale) a partire dal 6 per cento sugli assegni sopra i 90 mila euro. Qualsiasi ipotesi di contributi sugli importi minori è sempre saltata. Il gettito sarebbe comunque limitato: circa 800 milioni di euro secondo le stime fatte dagli economisti de Lavo-ce. info. Non solo. La platea che Cottarelli vuole sottoporre al suo “contributo temporaneo”, già soffre per il mancato adeguamento all’inflazione per le pensioni da 3 a 5 volte il minimo (cioè fino a 2500 euro) bloccati nell’ultimo biennio dalla manovra “Salva Italia” del 2011 (Monti). “Se vogliono anche il sangue, lo dicessero”, sbotta Carla Cantone, segretario del potente sindacato dei pensionati Cgil.