Crolla Capalbio, ultima spiaggia della sinistra chic. Fabrizio Boschi sul Giornale

Luigi Bellumori “trasloca” dal Comune

CAPALBIO (GROSSETO) – Luigi Bellumori, il sindaco renziano di Capalbio, in carica dal 2009, è decaduto dopo che nove consiglieri hanno abban­donato in blocco gli scranni del consiglio comunale. “Anche per la vippissima Ca­palbio – scrive Fabrizio Boschi per il Giornale – che piace tanto alla sini­stra radical chic, è arrivata l’ulti­ma spiaggia”.

Dimissioni che arrivano da lontano e che hanno l’odore snob di questa terra, rifugio esti­vo della sinistra di casa nostra che ha reso noti posti come l’ Ul­tima Spiaggia e Macchiatonda (Achille Occhetto, Francesco Rutelli, Franco Bassanini, Chic­co Testa, Giuliano Amato, Gian­franco Fini e in passato pure il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano). L’hanno chiamata «la guerra dei vip di Ca­palbio » combattuta a colpi di esposti e contro esposti, querele e controquerele, manifestazio­ni pubbliche, interventi politici e tensioni all’interno del Pd.

Tut­to a causa di un progetto per un impianto a biogas, non inqui­nante almeno sulla carta, ma for­se un po’ troppo puzzolente per le delicate narici blasonate dei vacanzieri maremmani che, im­bestialiti, erano riusciti a stoppa­re il piano. Fra loro nomi come Furio Colombo e Nicola Carac­ciolo, Alice Oxman e Ferdinan­do Imposimato. E il Comune a fargli da scudo. Adesso però il Tar ha dato ragione alla «Sacra» (controllata dalle famiglie deimarchesi Resta Pallavicino e da Carlo Puri Negri, ex ad di Pirelli Real Estate), la società che vuole costruire l’impianto e disposto un maxi risarcimento che Co­mune e Provincia di Grosseto dovranno sborsare ai costrutto­ri. Non spiccioli, ma qualcosa co­me 10 milioni di euro che man­derebbero a gambe all’aria le casse pubbliche.
Due sentenze del Tar hanno individuato responsabilità«nel­l’illegittimo diniego» di costru­zione di quell’impianto e «nel­l’ingiustificato atteggiamento ostativo del Comune» che avreb­be danneggiato gravemente la «Sacra».Il Tar ha evidenziato co­me «il mutamento di parere da parte del Comune di Capalbio non appare sorretto da adegua­ta motivazio­ne ma piuttosto de­rivante dalla pressione che alcu­ni proprietari di abitazioni nei pressi dell’impianto hanno senz’altro esercitato».
I giudici hanno invitato il sin­daco Bellumori e il presidente della Provincia di Grosseto Leo­nardo Marras (Pd) a risarcire «Sacra» dei danni subiti, «per ol­tre 700mila euro e un mancato utile, nei 15 anni, compreso tra i 9 e i 13 milioni di euro». Ma a far cadere Bellumori, oltre ai pro­blemi col biogas, sono state so­prattutto le lotte intestine nelle file della corrente renziana del Pd, con il vice sindaco Bianciar­di. Il nodo è stato quello delle candidature per il direttivo pro­vinciale da presentare nella li­sta, poi perdente, del renziano Marco Simiani. Bellumori ne aveva uno, Bianciardi un altro e a spuntarla è stato il primo. Da qui l’imponderabile con Simia­ni, a cui sono mancate 43 prefe­renze date per certe e la conse­guente rottura tra sindaco e vi­ce. Ma queste sono solo storielle di paese.
Ieri è arrivato il commissario prefettizio, viceprefetto Ernesta D’Alessio.A primavera si torne­rà a votare. Giusto in tempo per un’altra estate da vip.

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Gianluca Pace