ROMA – “Ridateci Josefa Idem” polemizza Curzio Maltese: ” In un Paese normale ieri il ministro Cancellieri si sarebbe dimessa, senza se e senza ma”. Prendiamone atto tuona Maltese: “La moralità pubblica italiana è a un livello inferiore, per non dire infimo”.
Ecco l’editoriale:
Per i nostri parametri un ministro che ha evaso «soltanto» mille euro (in teoria tremila, ma duemila sarebbero da rimborsare) in tutta la vita è più che affidabile, è una santa, una martire, e dunque ridateci Josefa Idem. Mille euro, cosa volete che siano? Scritto per esteso fa lo 0,000003 per cento dei 368 milioni di dollari che Berlusconi ha sottratto ai controlli fiscali. È più o meno quanto ci costano ogni mese le cene a sbafo di due consiglieri regionali grillini, questi bei moralisti.L’Italia è una democrazia europea soltanto per un paio di mesi ogni cinque anni, durante la campagna elettorale. Quando si tratta di portare a casa i voti, allora la destra vota compatta la legge Severino, il Pd s’impegna a cacciare i funzionari indegni che truccano il tesseramento, i moralisti a cinque stelle si fanno mandare i curricula dai giovani disoccupati di tutta Italia, giurando che li assumeranno al posto dei soliti portaborse raccomandati. Passata la festa e gabbato l’elettore tutto ricomincia da capo. La destra scopre che la Severino è liberticida se applicata a Berlusconi e nel Pd rispuntano i trafficoni. Persino gli eroi anti-casta appena eletti fanno stipendiare a spese dei contribuenti fidanzati e parenti. Una pratica indecente, proibita anche dalla Democrazia cristiana ai tempi di Benigno Zaccagnini, figurarsi. Ammettiamo che non c’è speranza.Il reintegro di Josefa Idem è un atto dovuto. È l’unico ministro che si sia dimesso ammettendo l’errore, non ha accampato scuse ridicole né adombrato oscuri complotti. Un atteggiamento di un’onestà e di una serietà impensabili per molti suoi colleghi. Forse perché è nata e cresciuta in Vestfalia. Assieme alla Idem, modesta proposta, si potrebbe nominare nel prossimo governo un certo numero di cittadini stranieri, magari tedeschi. Tanto, per prendere ordini da Berlino e Francoforte sul Meno vanno benissimo. Oltre a conoscere la lingua, i ministri tedeschi presenterebbero una serie di vantaggi per i cittadini italiani. Non vanno quasi mai in televisione, concedono un paio d’interviste all’anno, tengono famiglia ma non la fanno assumere dallo Stato, guadagnano meno di un deputato grillino e pagano i ristoranti di tasca propria. Se nominati ministri della Giustizia, si mettono a disposizione dei cittadini incensurati piuttosto che dei latitanti. Ma soprattutto, quando sbagliano, si dimettono e basta.