ROMA – Da Fabio Gaudenzi, capo ultras del gruppo di estrema destra “Opposta fazione”, fino a Mario Corsi (a Roma per tutti Marione), conduttore radiofonico con un passato di militanza di estrema destra. Nell’inchiesta Mondo di mezzo spuntano anche contatti col mondo del tifo organizzato. E’ là, secondo le accuse, che spesso e volentieri il gruppo accusato di associazione mafiosa andava a reclutare manovalanza per rapine e similiari. Stringendo contatti con chi tiene le curve e utilizzando chi è disposto a sporcarsi le mani.
A raccontare quanto calcio c’è in Mondo di Mezzo è sul Corriere della Sera Alessandro Fulloni con un articolo che spiega anche come si è arrivati alla composizione odierna della curva della Roma e come, negli anni, l’estrema destra abbia preso il sopravvento.
Scrive Fulloni:
“Ultrà, rapine e «mafia Capitale». Quanto calcio (tra campo e curve) nelle carte dell’indagine che sta terremotando Roma. Se tifo e criminalità talvolta vanno a braccetto, è Fabio Gaudenzi, 42 anni, arrestato per mafia e leader degli ultrà giallorossi di «Opposta fazione», gruppo neonazista, a spiegare il perché in una chiacchierata intercettata con un imprenditore che chiede aiuto economico a quelli di «Mondo di mezzo». È in curva che si recluta manovalanza per le «batterie» disposte a tutto. «Noi e tutto il gruppo dello stadio… tutto il gruppo nostro diciamo dell’”Opposta fazione”, il gruppo mio… tutta gente che viene da … viene da là (dal milieu capitolino,ndr). Io quando ero… ne ho reclutata tanta di gente… cioè portare quelli della politica dentro lo stadio per… da lì creare il gruppo e… che durante la settimana si occupava di alcune cose e poi la domenica di altre… tanto per non farsi mancare nulla». La chiacchierata continua così. «Lo stadio è un bel covo di criminali, comunque eh?» chiede l’imprenditore, tra l’incuriosito e l’ammirato. E l’altro, incerto: «Prima adesso». E ancora: «eh, ma pure Richi – il riferimento è a Riccardo Brugia, braccio destro di del boss Massimo Carminati, ex Nar anche lui in manette -… quelli là escono dallo stadio?». Gaudenzi sibila un «uh», e incalzato da un « o no?» alla fine ammette: «sì».”
A un certo punto, prima della fine dello scorso millennio, in curva sud cambia tutto:
Passo indietro di 15 anni. Arriviamo al settembre 1999. Sugli spalti dell’Olimpico giallorosso si combatte una vera e propria battaglia campale dopo che d’improvviso compaiono le bande di «Opposta fazione». Tra spranghe, coltelli e pugni i nuovi arrivati domenica dopo domenica annientano lo storico gruppo dei Cucs. Finendo per impossessarsi del business in curva: biglietti, trasferte, spaccio. Sventolano svastiche e altri simboli nazisti e a guidarli c’è anche Gaudenzi, detto «Rommel». Il gruppo – si legge nell’ordinanza – si rende «protagonista di numerosi episodi di violenza e di intolleranza razziale», raid con altre tifoserie, pestaggi a extracomunitari. Senza contare quanti di «Opposta fazione» sono rimasti coinvolti in rapine. Talvolta finite nel sangue. Per stare all’ultimo caso: marzo 2013 a Roma, l’assalto a un furgone blindato della «Fidelitas».
E poi, c’è una strana mescolanza tra estremisti. Ancora Fulloni:
Lo compiono Claudio Corradetti (ultrà di destra violento, arresti per pestaggi e risse) e Giorgio Frau, ex brigatista rosso che viene ucciso dai colpi della guardia giurata che spara per difendersi. Complicità insolita, quella tra i due malviventi, dettata soltanto dalla comune attività delle rapine. Quelle, appunto, cui si dedicano tanti curvaioli di Mondo di mezzo tra cui Raffaele Bracci e Marco Placidi (arresto in carcere per il primo e domiciliari per il secondo). «Il legame con questi personaggi era rinsaldato – si legge nelle carte – anche dalla medesima militanza nelle file di “Opposta Fazione”», attraverso il quale «Rommel» si attribuiva il merito di aver fatto transitare “tanta gente”». «Alcuni di loro lavoravamo insieme… -ricorda nostalgico Gaudenzi – quando eravamo pischelli», «eravamo ragazzini…». «Cameratismo» irrorato così: «gente che ha litigato da sempre da quando sei regazzino, capito? sempre capito?», «cioè soprattutto poi quando era il tempo della politica… cioè qua… l’avemo sfonnati…». Quanto a Brugia «condannato coi Nar pure lui eh… non è che… tutti terroristi eh… cioè lui ha fatto il carcere per… come terrorista come estremista di destra le condanne… associazione sovversiva, banda armata…». Infine la sintesi: «Riccardo è stato uno dei più grossi rapinatori de Roma». «Rommel»non parla per sentito dire: assieme a Brugia, tra l’altro, nel 1994 assaltò una banca all’Eur: due morti. La guardia giurata ed Elio Di Scala, altro estremista noto con l’eloquente nome di «Kapplerino».
Infine il capitolo Marione. C’è anche lui, più volte, nelle mille e passa cartelle dell’inchiesta. Scrive Fulloni:
È indagato anche Mario Corsi, storica voce delle radio giallorosse e un passato di Nar. È con «Marione», così lo chiamano tutti i tifosi, che «er Cecato» in una conversazione intercettata assieme a Brugia, spiega che occorre andare a «bussacchiare» agli uffici del Comune, per accreditarsi presso i neoeletti e garantirsi l’assegnazione di lavori. «Ecco, se poi vengo a sapè che te lo fa un altro, capito? Allora è una cosa sgradevole…» è il ragionamento a voce alta del boss Carminati. E poi è ancora Corsi a mettere in contatto «Mondo di mezzo» con Marco Staffoli, marito di Rosella Sensi ex presidente della Roma, per un possibile business riguardante un parco giochi su un terreno» di proprietà dell’imprenditore.