
ROMA – Daniele Manca, dalle pagine del Corriere, parla della Telecom e del rischio che la spagnola Telefonica possa nei prossimi giorni diventare socio di maggioranza dell’azienda. “Gli spagnoli – scrive Manca – possiedono quasi la metร di Telco (il 46%) e vengono visti come gli acquirenti naturali delle altre quote.
In ogni caso che Telefonica sia interessata o che altri possano intervenire, tutto ciรฒ non puรฒ avvenire tra il disinteresse piรน o meno generale. Non si puรฒ permettere che societร indebitate e alle prese con una crisi della Spagna ben piรน ampia della nostra, subentrino a prezzi di saldo. Le troppe distrazioni di questo periodo non saranno una giustificazione per scelte sbagliate che influiranno pesantemente sul futuro di questo Paese”.
Libero mercato o no Manca sottolinea e avverte, la Telecom “un tempo era tra le grandi societร di telefonia al mondo, oggi appare soltanto come una possibile preda di gruppi esteri”.
E aggiunge: “In Europa piรน o meno ogni Paese ha la sua societร di telefonia: ma in tutti gli Stati Uniti le aziende di telecomunicazioni sono quattro. E non รจ nemmeno cosรฌ importante che chi permette agli italiani o ai francesi o ai tedeschi di telefonarsi sia un operatore nazionale. Nel nostro Paese tre su quattro societร del settore sono giร oggi estere. Il mercato, la concorrenza, ha permesso ai consumatori di avere tariffe ben convenienti.”
“Quello che perรฒ i Paesi hanno capito bene – continua Manca – รจ che il moltiplicatore di sviluppo รจ la rete. ร l’infrastruttura che fornisce ossatura e alimento per l’innovazione. Lo รจ stato a suo tempo nei primi anni Novanta, anche per l’Italia quando si ritrovรฒ all’avanguardia in Europa nel campo della telefonia mobile grazie alla due reti combinate di Tim e Omnitel-Vodafone. Lo รจ oggi perchรฉ permette un utilizzo massiccio di Internet veloce. Ma se l’infrastruttura ne รจ all’altezza.
Attualmente solo il 22% degli italiani dispone di un collegamento a banda larga (e peraltro la meno veloce) rispetto a una media europea di quasi il 28% e la punta francese di oltre il 36%. Chiunque abbia provato a usare Internet in movimento o con un tablet fuori dalle grandi cittร o agglomerati italiani, conosce le difficoltร alle quali si va incontro. Ecco perchรฉ chi controlla la rete, dovendo affrontare nei prossimi anni investimenti importanti, non puรฒ essere un soggetto debole. E nemmeno frutto di due debolezze messe assieme. Non รจ un caso che nelle settimane scorse si sia parlato di un possibile intervento della Cassa depositi e prestiti per Telecom Italia.”
