Il Corriere della Sera: “De Girolamo lascia il governo e accusa”. La corda sottile. Editoriale di Massimo Franco:
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“Hanno tutta lโaria di dimissioni preventive. Servono a evitare una spirale umiliante per il ministro Nunzia De Girolamo, che infatti sbatte la porta evocando la propria dignitร personale e la mancata difesa da parte del presidente del Consiglio, Enrico Letta: a conferma che la sua posizione era in bilico ormai da settimane per le storie di sanitร avvenute nella sua Campania. Ma in realtร tolgono almeno un poโ dallโimbarazzo il premier e il suo governo alla vigilia di un probabile rimpasto, dando a Palazzo Chigi un elemento di debolezza in meno.
Il ministro delle Politiche agricole rischiava di trasformarsi nellโinvolontario cavallo di Troia delle manovre di logoramento dellโesecutivo in atto nel Pd; e nellโanello debole sfruttato da Matteo Renzi nella sua offensiva contro il Nuovo centrodestra di Angelino Alfano.
Lโuscita di scena apre invece la strada allโidea che la maggioranza guidata da Letta non funzioni bene, e non solo politicamente; e che possa essere ritoccata, prima ancora che rimescolando i dicasteri, accettando le dimissioni di un ministro consapevole di contribuire al logoramento della coalizione. Ma, certamente, lโepilogo in parte prevedibile del caso De Girolamo conferma anche quanto rimangano tesi i rapporti tra vertice del Pd e del governo”.
“Qualunque sia il motivo che ha indotto Nunzia De Girolamo a dimettersi da ministro dellโAgricoltura, รจ inconfutabile che ci sia anche una vicenda giudiziaria incentrata su questioni in cui lei รจ direttamente coinvolta. ร lโindagine della Procura di Benevento partita da una truffa di cui รจ accusato lโex direttore amministrativo della Asl Felice Pisapia, e sviluppatasi nelle ultime settimane in altre direzioni, con una accelerazione che potrebbe portare a breve โ se non ha giร portato โ a nuove iscrizioni sul registro degli indagati. Cโรจ un filone riguardante le retribuzioni per consulenze prestate alla Asl da numerosi avvocati beneventani, ma cโรจ anche una attivitร investigativa di cui finora nulla รจ trapelato, che vede al centro le ยซintercettazioni privateยป di cui questa vicenda รจ ricca.
E non solo le registrazioni sicuramente raccolte da Pisapia durante le riunioni convocate da Nunzia De Girolamo (allโepoca dei fatti non ancora ministro ma giร deputato del Pdl) a casa del padre o in un agriturismo della campagna sannita, alle quali parteciparono anche il direttore generale della Asl Michele Rossi, il direttore sanitario Mino Ventucci, lโavvocato Giacomo Papa e il giornalista Luigi Barone, questi ultimi due uomini di fiducia di De Girolamo che li portรฒ con sรฉ al ministero”.
“Perchรฉ quando il giudice ha accolto lโesposto del Movimento 5 Stelle sentenziando che in effetti la legge รจ la legge e dunque De Luca non puรฒ fare contemporaneamente il sindaco di Salerno e il viceministro delle Infrastrutture, lui non lโha presa bene e ha fatto ricorso. Coerente almeno nellโostinazione con cui ha sempre difeso la sua condizione di centauro. Capiamolo: in Italia nessuno si era mai scandalizzato davanti ai doppi o tripli incarichi pubblici. Semmai il contrario.
Cosรฌ come nessuno, almeno fino al pronunciamento ieri di Enrico Letta, nei tre governi che si sono avvicendati dal 2008, ha mai voluto affrontare il caso di Antonio Mastrapasqua. Quando รจ stato nominato presidente dellโInps a palazzo Chigi cโera Silvio Berlusconi e lui aveva una quarantina di poltrone. Oggi, che in piรน controlla anche lโex Inpdap, ne occupa quindici. Qualche assaggio? La presidenza della societร di gestione di fondi immobiliari Idea Fimit. La vicepresidenza di Equitalia. La presidenza dei collegi sindacali di Adr engineering, Aquadrome ed Eur Tel (Tesoro). Quindi gli incarichi da revisore nelle Autostrade per lโItalia, Coni servizi e Loquendo (Telecom). Dulcis in fundo, cโรจ pure un posto da direttore generale: allโOspedale israelitico di Roma. Dovโรจ stata aperta lโinchiesta su una presunta storia di cartelle cliniche truccate.
Sarebbe ingiusto dire che non si รจ fatto nulla per mettere un freno a questo costume. Dando attuazione alla legge anticorruzione il governo di Mario Monti ha stabilito con un decreto legislativo una lunga serie di incompatibilitร fra ruoli politici, poltrone nelle societร pubbliche e alti incarichi burocratici. Peccato che appena due mesi dopo, nel giugno 2013, con il governo di Letta insediato da poche settimane, il Parlamento lโabbia smontato di fatto, fissando il principio che quei limiti diventeranno operativi solo a partire dalle nomine future”.
La prima pagina di Repubblica: “De Girolamo, l’ora delle dimissioni”.
La Stampa: “De Girolamo lascia e attacca”.
“Cinque miliardi. Matteo Renzi, segretario del Pd, lancia il suo affondo su uno dei piรน gravi e urgenti problemi da risolvere: la sicurezza delle scuole frequentate ogni giorno da otto milioni di studenti. Intervistato dal Tg3 chiede ยซcinque miliardi di investimenti per ristrutturare gli edificiยป. Ma non solo. Precisa che ยซlโEuropa deve accettareยป che lโinvestimento resti ยซfuori del patto di stabilitร ยป. ย ร la stessa strada percorsa dal governo Letta che a fine dicembre aveva annunciato di aver recuperato oltre 6 miliardi di fondi europei non spesi che correvano il rischio di perdersi”.
โFarร la fine di Ceausescuโ.ย Kiev ostaggio degli ultrร . Scrive Mark Franchetti:
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“Con in mano una mazza da baseball dโacciaio, vestito in tuta mimetica e in testa un passamontagna nero e un casco da hockey su ghiaccio, Vladimir, un manifestante antigovernativo di Kiev, sembra un guerriero uscito fuori da un film della serie ยซMad Maxยป.
Con le temperature precipitate a meno 17, mentre lo stallo teso fra la polizia e i dimostranti si trascina fino alle prime ore del mattino, il meccanico disoccupato sta in piedi con aria di sfida a meno di cento metri da file di agenti antisommossa armati con manganelli, maschere antigas e scudi di metallo. Non รจ in vena di compromessi”.
Il Giornale: “Si dimette la De Girolamo. E Letta tira a campare”.