ROMA – Diego Abatantuono e Giorgio Terruzzi, dalle pagine del Corriere della Sera, parlano, scherzano e discutono seriamente del “razzismo territoriale”. “Prendere una squalifica per discriminazione territoriale รจ come fare la Tac per l’influenza” scherza un pendolare. Misura giusta o ridicola?
Occhio a come si parla perchรฉ รจ un attimo a essere fraintesi: non pare neanche il caso di star qui a dire quanto sia inaccettabile ogni forma di razzismo. Piuttosto, la questione spalanca un capannone pieno di ricordi e di domande. La prima: cosa si puรฒ fare in uno stadio evitando il ยซporte chiuseยป? Scaraventare un motorino giรน dalla gradinata, far saltare i controlli a un coltello, un bastone, un bazooka; dare del pirla a chiunque, basta stare sullโinsulto individuale. Volendo, in caso di suocera che scassa dalla mattina alla sera, la si puรฒ portare in mezzo agli ultrร dopo averle regalato una sciarpetta con i colori della squadra ospite. Tempo sette minuti e me la ricoverano in prognosi riservata. In compenso, da oggi, chi avesse voglia di far chiudere uno stadio, puรฒ rimettere in prova vecchi striscioni tipo ยซGiulietta รจ una zoccolaยป dei tifosi del Napoli in direzione Verona; ยซSolo il prosciutto, avete solo il prosciuttoยป, direzione Parma; ยซSiete piรน brutti della Multiplaยป, direzione Juve. Da qui si evince che un centinaio di idioti detengono ormai un potere assoluto. Basta mettersi a urlare contro i meridionali a Milano o contro i polentoni a Napoli ed รจ fatta. Che poi bisognerebbe controllare la squadra di appartenenza, per non parlare della carta di identitร . Due contromisure utili a scoprire che trattasi di tifo e basta. Ottuso, bacucco, ma tifo.
Perchรฉ รจ pieno il mondo di pizzaioli di Sorrento innamorati della Juve, di milanesi che tifano Lazio, di siciliani che tifano Inter. Lโargomento รจ piuttosto noto al qui presente Abatantuono, pugliese, milanese, milanista, interprete di un personaggio che della discriminazione territoriale fu un protagonista esposto. Anche se, mentre gridava ยซViulenza!ยป segnalava una altrettanto evidente integrazione. Per non parlare di un tifoso cinico, fosforico, indimenticabile, Peppino Prisco: ยซQuando stringo la mano a un milanista la lavo, quando la stringo a uno juventino, conto le ditaยป. Amatissimo anche se interistissimo. Insomma, mica facile distinguere. Eppure, pare facile fare i duri e puri allโimprovviso. Prendi un derby, per esempio. Il territorio รจ lo stesso. Roma o Milano, Torino o Genova, oppure Verona. Quindi? Liberi tutti. Puoi insultare le mamme, le mogli, le sorelle e le cugine, tanto sono tutte lรฌ, qualcuna persino imparentata con della gente che le urla contro.
E per le partite internazionali? Tutti a casa: metti che giochiamo contro i tedeschi, beh, รจ da sempre una questione di territorio, no? Maleducazione e violenza, passano solo attraverso qualche filtro. Quello che elimina dalla scena il razzismo, benissimo. E quello che, di sponda, accosta al razzismo solo a qualche voce del dizionario. Per la prima volta, va in campo una restrizione che nasce da una mancanza di libertร . E di coraggio. La libertร di prendere provvedimenti, magari piรน seri; il coraggio di fare conti veri con la coscienza. Macchรจ. Da qui, che sei scemo posso dirtelo quando mi pare. Se invece mi viene in mente di darti dello scemo di Pordenone, beh, ragazzi, il rischio รจ grosso. Quindi continuerรฒ a darti dello scemo, tanto alla fine siamo tutti contenti. Tranne te, che sei ยซun scemoยป, come detto, prendere su e andare a casa. Un posto che so benissimo qual รจ ma non lo dico perchรฉ ho lโabbonamento nei distinti e non vorrei che mi saltasse una partita.
