ROMA – “La Procura della Repubblica di Nocera Inferiore – scrive il Corriere della Sera – ha aperto un fascicolo sulla morte di una donna di 48 anni di Sarno, all’ottavo mese di gravidanza, avvenuta l’altra notte. Il pubblico ministero Roberto Lenza ha disposto che sul corpo della donna venga effettuata l’autopsia, già fissata per domani mattina, per chiarire le cause del decesso e decidere quindi se archiviare o procedere con una ipotesi di reato”.
L’articolo completo:
La donna morta si chiamava Dora Russo, e chi la conosceva la chiamava Dorina. La gravidanza che stava portando avanti, secondo le prime testimonianze raccolte dal magistrato inquirente, era stata tutt’altro che semplice. Probabilmente a causa dell’età, o di altri fattori che al momento non sono stati ancora individuati, l’aveva costretta a lunghi periodi di riposo forzato, e negli ultimi giorni erano sopravvenuti importanti dolori tra la zona toracica e lo stomaco e notevoli difficoltà respiratorie. Forse per un’ernia iatale dovuta proprio alla gravidanza, oppure perché portava in grembo non uno ma due figli, e uno dei gemelli pare avesse assunto una posizione che non aiutava affatto la madre a superare lo stato di malessere che sempre più stava prendendo il sopravvento.
L’altra notte la situazione è precipitata. Accompagnata da una ambulanza e dal marito, Dorina Russo è arrivata intorno alle 3,30 all’ospedale di Sarno, «Vittime di Villa Malta», chiamato così in memoria di medici, infermieri e pazienti che persero la vita nel nosocomio del quartiere Episcopio, travolto nella notte del 5 maggio 1998 dalla frana del monte Pizzo d’Alvano, che provocò una enorme catastrofe nei paesi di Sarno, Siano, Bracigliano e Quindici.
Al Pronto soccorso del «Vittime di Villa Malta» i medici si sono resi conto immediatamente che le condizioni della donna erano disperate. Accusava gravissime difficoltà respiratorie e i sanitari hanno deciso di trasferirla immediatamente in sala operatoria per un disperato tentativo di salvarle la vita e nello stesso tempo di far nascere i due gemellini prima che le condizioni della madre pregiudicassero irrimediabilmente anche la loro vita.
L’obiettivo dei medici è stato raggiunto per metà. Attraverso un parto cesareo i bambini sono nati e, per quanto prematuri, sono in buone condizioni, ora ricoverati uno a Salerno e uno a Battipaglia. Ma per la madre non c’è stato nulla da fare.
Il marito non ha sporto alcuna denuncia, ma è stato il pm Lenza — non appena ricevuta la segnalazione dalla polizia giudiziaria, informata a sua volta dall’ospedale — ad aprire d’ufficio un fascicolo.