ROMA – Moriamo di caldo, moriamo di crisi, abbiamo i figli disoccupati, non andiamo in vacanza per pagare le tasse e Repubblica ci ammorba con la promessa che la legge sul voto mafioso cambierà, il Corriere della Sera con i disordini in Egitto (dove intanto non possiamo andare perché non abbiamo i soldi) e l’ingorgo, ma non quello sulle strade in uscita da Milano per i mordi e fuggi della domenica, no quello è troppo cheap, qui parliamo del “grande ingorgo in parlamento”.
La Stampa ci informa dell’avvertimento di Letta al suo stesso partito, se i fate cadere siete travolti tutti, mentre a Torino sono già travolti.
Il Fatto sembra un giornale pre 25 luglio, tutto orgoglio nazionale nella guerra tra poteri dello Stato scatenata da una coppia di kazaki pieni di miliardi.
Il Messaggero di Roma, dove il traffico è nel caos per colpa del nuovo sindaco Ignazio Marino, parla di Camera bloccata e noi pensiamo per fortuna che abbiamo aperto la finestra. Le prime pagine dei giornali del 25 luglio sono surreali. Se uno si chiede perché i giornali in Italia vendono sempre meno, basta guardare.





