Il Corriere della Sera: “Piano italiano per la crescita.” Metamorfosi di un leader. Editoriale di Sergio Romano:
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“Nel suo discorso alla National Defense University anche Barack Obama, come il suo predecessore, ha parlato di ยซguerra al terrorismoยป, una espressione che a molti europei parve, sin dall’inizio, eccessiva e pericolosa. Ma la parola ยซguerraยป, in questo caso, รจ stata usata con intenzioni e obiettivi alquanto diversi. Per George W. Bush, Dick Cheney, Donald Rumsfeld e un agguerrito manipolo di neoconservatori, la guerra proclamata dopo l’11 settembre avrebbe consentito agli Stati Uniti di mantenere la societร in un permanente stato di allerta, di aggirare con nuove norme le regole della giustizia democratica, di invadere la vita privata di americani e stranieri, di colpire chiunque venisse definito ยซnemicoยป e di giustificare qualsiasi azione militare fosse considerata opportuna. ยซGuerra al terrorismoยป era la formula passe-partout che il presidente avrebbe potuto usare a suo piacimento.
Durante il suo primo mandato Obama aveva giร fatto capire la necessitร di una svolta, ma non ha dato prova di grande coerenza. Non รจ riuscito a chiudere il carcere di Guantanamo. Ha permesso che la Cia continuasse ad agire come un esercito nell’ombra piuttosto che come un normale servizio d’intelligence. Ha tollerato i brutali interrogatori dei servizi di sicurezza. Ha autorizzato le discutibili incursioni dei droni anche quando il rischio di vittime civili era particolarmente elevato. Ha ignorato, nella migliore delle ipotesi, le indagini dell’Fbi che hanno recentemente coinvolto alcuni giornalisti. Prudenza elettorale in attesa di un secondo mandato? Desiderio di non perdere, al momento del voto, la parte piรน preoccupata e impaurita della societร americana? ร probabile. Ma il risultato รจ stato uno stridente contrasto tra ciรฒ che il presidente diceva di voler fare e ciรฒ che veniva fatto da alcuni organi dello Stato.”
Sigarette elettroniche, ecco la nuova tassa. Scrive Mario Sensini:
“Ci hanno provato a novembre, nel Decreto Sviluppo, poi a dicembre, nella legge di Stabilitร , e ancora pochi giorni fa, con un emendamento al decreto sui debiti della Pubblica Amministrazione. Il tentativo di tassare le sigarette elettroniche, finora, non รจ riuscito. Ma รจ questione di giorni, perchรฉ le Finanze spingono a piรน non posso. Le vendite delle ยซe-cigยป raddoppiano, il gettito delle imposte sulle sigarette sta crollando.
Secondo i Monopoli nel 2013 lo Stato incasserร 700 milioni di euro di meno. E il buco, che rischia di ampliarsi in futuro, va chiuso prima che diventi una voragine. Fosse facile. La tecnologia della sigaretta elettronica sta ponendo infatti interrogativi, problemi e difficoltร enormi all’amministrazione fiscale che, assetata di tasse, la sta inseguendo ormai da mesi. Anche se secondo i piรน ottimisti, immaginando un’imposta pesantissima, si potrebbero incassare una cinquantina di milioni di euro. Ma solo per il momento.
Il business รจ davvero molto lucrativo. Le vendite, come detto, raddoppiano di anno in anno. In Cina, dove sono state brevettate e dove vengono prodotte, una buona sigaretta costa al grossista, Iva e dazi compresi, circa 25 euro, viene ceduta ai dettaglianti a 35 e da questi, a 65 euro al cliente finale. Un ricarico del 100%. E questo spiega come mai nelle nostre cittร , cosรฌ come nei centri commerciali, in piena crisi, gli unici negozi nuovi che aprono sono quelli che vendono sigarette elettroniche. In Italia sarebbero ormai oltre duemila e continuano a spuntare come funghi, nella piรน totale assenza di una normativa. E della relativa tassazione”
La prima pagina de La Repubblica: “Crolla l’affluenza, il picco a Roma”
La Stampa: “Ue, via libera da 12 miliardi.” Record astenuti. Per il governo una prova in piรน. Editoriale di Federico Geremicca:
“Non sono bastati diciannove candidati a sindaco, 1.667 aspiranti consiglieri comunali, alcune altre migliaia in lizza per un seggio nei municipi ed una scheda elettorale lunga nientedimeno che un metro e venti centimetri. E i casi sono due: o nemmeno una tale, gigantesca kermesse messa in piedi per la scelta del nuovo sindaco di Roma รจ stata sufficiente a motivare i cittadini chiamati alle urne.”
Fabiana, bruciata viva dopo le coltellate. Articolo di Giulia Veltri:
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“Lo ha pregato di non darle fuoco. Appena un lamento, dopo essere stata ferita a coltellate, ma Davide neanche lโha sentita. Le ha rovesciato addosso la tanica di benzina e lโha arsa viva. Fabiana Luzzi se ne รจ andata cosรฌ, consumata dalle fiamme. Ecco lโatroce fine della ragazza di 15 anni trovata morta sabato sera in unโarea rurale di Corigliano calabro, 35mila abitanti nella provincia di Cosenza. Nella notte fra sabato e domenica, al culmine di un interrogatorio iniziato nel pomeriggio, lโex fidanzato di 17 anni ha confessato. ยซOra, perรฒ, devo andare a letto, ho sonno, lasciatemi dormireยป, ha detto il minore nel corso dellโinterrogatorio di fronte ai carabinieri e al pm della procura di Rossano, Maria Vallefuoco. Una confessione senza pentimento, lโammissione senza lacrime, ha riferito chi ha avuto modo di ascoltare il racconto dellโomicidio dalla voce dellโunico responsabile.”
Il Giornale: “Ci vogliono morti di tasse.” I nuovi dittatori dei diritti civili. Editoriale di Marcello Veneziani:
“Il suicidio di Dominique Venner a Parigi martedรฌ scorso ha compiuยญto una duplice dissacrazione: ha dissacrato la Chiesa perchรฉ spaยญrarsi un colpo di pistola in Notre-Dame significa profanare un luogo sacro e una fede che condanna senzโappello il suiciยญdio. Ma il gesto ha dissacrato anche la nuova religione civile del nostro tempo che si sostituisce alla religione cristiaยญna. I suoi punti fermi oltre le nozze gay e la relativa adozione, si concentrano su una serie di anatemi contro il razzismo, il sessismo, lโomofobia, lโaccanimento alla vita. I campi di applicazione si estendono ai temi bioetici, allโaborto e allโeutanaยญsia, alle coppie di fatto e alla procreazioยญne assistita, ai transgender e allโuso di stupefacenti,alle scuole private e allโimยญmigrazione, con i suoi effetti collaterali. ร sorto in Occidente un vero e proprio catechismo laico su questi ยซvaloriยป che passa dallโAmerica di Obama alla Franยญcia di Hollande, ha precedenti nella Spaยญgna di Zapatero, in Olanda e nei Paesi scandinavi dove il socialismo statalista conviveva con un libertarismo radicaยญle.”








