
TORINO – La motivazione della sentenza della Corte di Cassazione sul caso Eternit ha riaperto la ferita ma per il giudice di Torino Francesco Gianfrotta non รจ stata “una sconfitta lโimputazione di disastro aveva retto davanti a due cortiโ. E per il pm Raffaele Guariniello “la sentenza spiana la strada al nuovo processo, quello sugli omicidi, che sono 258 fino a oggi”.
Intervistato da Ottavia Giustetti per Repubblica, Francesco Gianfrotta, oggi presidente facente funzione del Tribunale di Torino ma presidente dellโufficio gip negli anni in cui prese corpo il processo Eternit, ha commentato: “Due Corti, prima di questa sentenza, avevano condiviso lโimpostazione dellโaccusa della procura di Torino, e avevano inflitto condanne pesanti per il disastro ambientale provocato dallโamianto a Casale Monferrato. Se errore cโรจ stato non lโha commesso uno solo. Per noi non si tratta di una sconfitta, solo di un passaggio della normale dialettica dei processi”.
La sentenza perรฒ, osserva Ottavia Giustetti, รจ molto dura con lโimpostazione dei giudici torinesi: non sarebbe stato meglio scegliere una strada diversa fin dallโinizio? Replica Francesco Gianfrotta: “Il fatto che la Cassazione si pronunci oggi in maniera opposta rispetto ai giudici di merito non รจ cosรฌ inconsueto. E non era prevedibile. Siamo di fronte a unโinchiesta molto particolare ed รจ chiaro che convivono due orientamenti interpretativi diversi della stessa norma”.
Nรฉ si tratta, aggiunge, di una forzatura della giurisprudenza per imprimere una linea nuova: “Non sto nella testa dei giudici che hanno deciso di questo processo e non so se intendessero aprire una strada nuova. A me, dallโesterno, sembra solo un caso di linee giurisprudenziali diverse”.
La Procura della Repubblica di Torino impostรฒ i suoi riferimenti giuridici basandosi su una sentenza della Cassazione del 2007 su Porto Marghera. Come รจ possibile, chiede ancora Ottavia Giustetti, che oggi lโorientamento sia cambiato cosรฌ radicalmente? “La giurisprudenza non รจ una scienza esatta. Basti pensare che, a volte, persino tra le diverse sezioni della Cassazione si verificano conflitti di giurisprudenza e di diritto. ร per questo che esistono le Sezioni unite, proprio per dirimere questi conflitti”.
Il Pubblico ministero Raffaele Guariniello, intervistato a sua volta da Ottavia Giustetti, ha detto: “La battaglia per le vittime dellโamianto non รจ finita qui. Anzi, questa sentenza spiana la strada al nuovo processo, quello sugli omicidi, che sono 258 fino a oggi. Ho firmato da pochi minuti la richiesta di rinvio a giudizio. Il giorno della giustizia arriverร , anche con lโaiuto di questa sentenza. Ci sono persone che continuano a morire ogni giorno per lโEternit, il colpevole sarร punito”.
Alla Corte di Cassazione, secondo cui lโunico processo possibile era quello per disastro ambientale, Raffaele Guariniello replica: “Lโinchiesta sugli omicidi รจ partita contemporaneamente a quella sul disastro ambientale. Allโinizio abbiamo imboccato le due strade perchรฉ sapevamo che chiudere unโinchiesta sulle singole morti avrebbe richiesto molto tempo. Se fosse passata la nostra interpretazione del reato di disastro oggi avremmo giร una sentenza definitiva. Invece, cosรฌ, siamo ancora alla linea di partenza”.
Perchรฉ cโรจ stato bisogno di tutto questo tempo?ย “Per dimostrare il nesso tra lโesposizione allโamianto e la malattia mortale abbiamo dovuto raccogliere i โvetriniโ di oltre mille persone decedute nelle aree dove sorgevano gli stabilimenti. Per 258 di questi abbiamo potuto stabilire una diagnosi certa ed รจ stato un lavoro molto lungo e costoso, ma adesso andremo avanti velocemente “.
E le parti civili? Tutte quelle dei processi Eternit non saranno risarcite. Si potrร farli rientrare in questo nuovo procedimento? “Stiamo raccogliendo tutte le informazioni anche sui parenti di queste vittime ed รจ chiaro che saranno citate come parti civili nel processo per omicidio. Siamo anche al riparo da qualunque rischio prescrizione perchรฉ gli omicidi non si prescrivono e noi abbiamo casi di decessi fino al 2014”.
