Expo 2015, niente soldi dalla banche: Pedemontana verso il blocco

Expo 2015, niente soldi dalla banche: Pedemontana verso il blocco

ROMA – Mentre il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco butta la croce sulle imprese e dimentica il credit crunch, cioè l’azzeramento dei crediti voluto proprio da lui e dalla Banca d’Italia, un diverso quadro viene tracciato da Davide Milosa sul Fatto. Ecco il racconto:

 Nel mirino le banche e i soldi che non arrivano. Un finanziamento ponte di 200 milioni che gli istituti di credito continuano a prorogare di tre mesi in tre mesi. Risultato: i cantieri lombardi gestiti da Pedemontana, opera strategica per l’Expo 2015, rischiano seriamente di chiudere. L’allarme, lanciato a gennaio dall’amministratore delegato della società che gestisce Pedemontana, è stato ratificato ieri sera dal Cda che mette le istituzioni davanti a un drammatico aut aut: se i soldi non arrivano entro il 9 aprile prossimo si chiude. Tutto. Ovvero la tratta A, da Cassano Magnago a Lomazzo (comprese le tangenziali di Como e Varese) e la tratta B 1, da Lomazzo a Lentate sul Seveso. MARZIO AGNOLONI, ad di Pedemontana, nonché presidente di Serravalle, società a partecipazione pubblica e socio di maggioranza, due mesi fa era stato chiaro: “Se Unicredit, Intesa, Popolare di Milano, Ubi e Mps non rinnovano il contratto di finanziamento scaduto, Expo rischia di fallire”. Il messaggio è esplicito: “Le banche tornino a fare le banche”, tanto più che un’opera come Pedemontana ha “una redditività altissima, eppure i denari già stanziati non arrivano”. A far di conto mancano 200 milioni, ma anche un finanziamento soci da 38 milioni. Il punto vero, però, sono le banche. Anche perché, spiega Agnoloni, se sul piatto non arrivano i soldi, Cal, la società concedente legata a Infrastrutture Lombarde, non può sbloccare il contributo pubblico già stanziato con un aumento che passa dal 35 % all’ 80 %. SOTTO ACCUSA anche il governo e il Piano economico finanziario che, denuncia Pedemontana, non è stato ancora approvato dal Cipe. Un particolare sul quale, pochi giorni fa, è tornato il presidente di Regione Lombardia. “Il ministro Lupi mi ha detto che Renzi non ha ancora ricostituito il Cipe – ha detto Roberto Maroni -. Se non lo farà entro il 31 marzo c’è il rischio che si blocchino i cantieri della Pedemontana”. L’ingranaggio sembra essersi inceppato. E questo a pochi giorni dallo scandalo giudiziario su Infrastrutture che ha messo in luce i grandi ritardi e le criticità sul mega appalto della Piastra, la struttura sopra la quale saranno montati i capannoni dell’Esposizione universale. L’appello del Cda è chiaro: “E ’ necessario l’impegno di tutti”. Anche perché al centro della contesa, oltre a Expo, c’è il destino di oltre tremila lavoratori che ogni giorno operano sui cantieri autostradali.

 

Published by
Gianluca Pace