
ROMA – “Amo gli animali”, scrive Vittorio Feltri sul Giornale, “ma non le bestie che insultano Caterina“.
L’editoriale:
Dicendo questo non scopro nulla di nuovo, ma รจ bene ribaยญdirlo per inquadrare meglio il tema. Personalmente sonoย contrario alla vivisezione, terยญmine brutale che mi ripugna pronunciare. Ma รจ pur vero che la mia ostilitร verso questa pratica deriva dalla consapeยญvolezza che si รจ abusato e si abusa ancora delle bestie, inยญfliggendo loro sofferenze atroยญci, per scopi diversi, e punto nobili, da quelli di fare del beยญne allโumanitร . Molti ricercaยญtori incoscienti – direi di serie C- pur di dare ai loro studi magยญgiore importanza, rendendoli degni di pubblicazione, non esitano a sacrificare inutilยญmente decine o addirittura centinaia di cavie, incuranti della necessitร – almeno – di non farle patire. Una simile carneficina รจ intollerabile.
Da qualche anno la strage viene condannata da gruppi sempre piรน agguerriti di aniยญmalisti,ย ecologisti, vegetariani e vegani, i quali si fanno in quattro affinchรฉ la legge vieti o riduca lโimpiego di animali nei laboratori lager. Costoro sono meritevoli di solidarietร e appoggio: offrirglieli รจ un doยญvere al quale non mi sottraggo.
Ma cโรจ un limite a tutto. Quanยญdo lโanimalismo, come accaยญde in molti casi, si trasforma in una sorta di religione, intesa in senso fondamentalistico e indifferente alle altrui ragioni, allora sono guai. Ogni eccesso dโaltronde รจ provocato da azยญzeramento della razionalitร .
Se una ragazza in lotta tra la vita e la morte auspica che la scienza trovi il modo di aiutarยญla, sia pure attraยญverso la speriยญmentazione su esseri viventi considerati (a torto) inferiori, non puรฒ essere trattata da alcuยญni esaltati come una pazza indeยญgna di campare. Amare gli animaยญli non significa disprezzare gli uomini e le donยญne che si fidano di scienziati seri e capaci di lavoยญrare con scrupoยญlo,anche sulle bestie, per ridaยญre la salute a chi lโha persa o darยญla a chi non lโha mai avuta. ร leciยญto sollevare dubยญbiย sullโeffettiva efficacia della vivisezione (orrore), come per esempio fa con garbo e cogniยญzione di causa la biologa Miยญchela Kuan, ma disprezzare chi ha opinioni opposte alle nostre rivela una crudeltร pari a quella esercitata, chessรฒ, su un topolino o un cane o un gatยญto.
Probabilmente sfugge agli estremisti dellโanimalismo un dato reale, e cioรจ che la naยญtura non รจ benigna, ma cattivisยญsima. Certamente i suoi aspetยญti piรน evidenti sono incantevoยญli: lo spettacolo di un tramonยญto, delle acque spumeggianti del mare, del cielo stellato, di un paesaggio collinare o doloยญmitico suscita nel nostro aniยญmo gioia e ammirazione. Ma la stessa natura, se analizzata con attenzione nei particolaยญri, รจ disgustosa, un tritacarne, unโarena in cui si svolgono duelli tra poveri esseri che voยญgliono sopravvivere e altri esยญseri, poveri anchโessi, che miยญrano a sbranarli per il medesiยญmo motivo: sopravvivere. Non entro nei dettagli, desideยญrando risparmiarvi la descriยญzione di certe mostruositร . Provate soltanto a immaginaยญre lโattivitร dei predatori, dal piรน piccolo al piรน grosso, dai ragni alle tigri, dai falchi alle aquile. E sorvoliamo su quanยญto accade tra pesci di varie diยญmensioni.
Inoltre, avete mai visitato un allevamento di polli o di maiali? Avete mai assistito alยญla macellazione di bovini e di ovini? Scusate, cari fratelli aniยญmalisti, questo mondo fa schiยญfo anche, ma non soltanto, per colpa dellโuomo. Se fosse vero che qualcuno lo ha progettaยญto, non ci vengano a dire che รจ stato ispirato dallโamore. Ora, accanirsi su una ragazza a riยญschio di morte e fiduciosa nelยญla scienza รจ la prova che nessuยญnoย รจ innocente.ย
