
ROMA – Ferrero investe nell’ecosostenibile. Il gruppo dolciario di Alba, spiega Emanuele Sarci sul Sole 24 Ore, ha rilanciato i suoi dieci obiettivi nella responsabilità sociale di impresa da raggiungere entro il 2020. Alcuni sono già stati centrati, o quasi, come l’energia in gran parte autoprodotta, l’olio di palma certificato, le uova solo da galline allevate a terra. Altri verranno raggiunti nei prossimi anni, come la riduzione delle emissioni di anidride carbonica e di gas effetto serra e la tracciabilità dello zucchero di canna.
Ecco il pezzo di Scarci sul Sole 24 Ore.
“Ferrero rilancia il suo ruolo nella responsabilità sociale d’impresa ma anche quello di un modello imprenditoriale virtuoso. La multinazionale del dolciario conferma la strategia di raggiungere entro il 2020 dieci obiettivi di sostenibilità: alcuni sono stati centrati, come il 75% di energia autoprodotto, il 100% di olio di palma certificato come sostenibile e segregato, il 100% di uova da galline a terra nel rispetto del benessere animale. Altri verranno raggiunti entro il 2018, come l’estensione a 30 paesi del programma Kinder+Sport. E altri ancora entro il 2020 come la riduzione del 40% delle emissione di CO2, del 30% delle emissioni di gas effetto serra, l’obiettivo del 100% di cacao e zucchero da canna certificato sostenibile.
Ferrero ha presentato il Rapporto 2013 di responsabilità sociale d’impresa: dal titolo “Condividere valori per creare valore”. «Nella storia del nostro paese – ha detto Francesco Paolo Fulci, presidente di Ferrero spa – Adriano Olivetti è stato il precursore della responsabilità d’impresa ma Michele Ferrero è stato colui che ha recepito, già dal 1961 e in pieno, questa filosofia. Dai piccoli autobus che raccoglievano i dipendenti nelle Langhe si è passati alle imprese sociali di Ferrero nei Paesi emergenti: è stata fatta tanta strada. E ora anche sotto la guida di Giovanni Ferrero il percorso aziendale e sociale di Ferrero continua». Recentemente Ferrero ha costruito un asilo nido al servizio della fabbrica indiana di Baramati, una scuola materna in Cameroun e una scuola elementare in Sudafrica che può ospitare da 200 a 700 ragazzi.
(…) Secondo l’economista Mario Deaglio, Ferrero è «anche un modello che ingloba le migliori qualità dell’imprenditoria italiana, anche se l’azienda non pretende di farne un modello da imitare. Responsabilità verso gli stakeholder ed estremo rispetto per le maestranze, tanto da avere rapporti sindacali improntati alla massima tranquillità».
(…) Il gruppo Ferrero è uno dei big mondiali del dolciario con 20 stabilimenti: Ferrero International fattura circa 8,4 miliardi (+5,6%) con un utile ante imposte di 907 milioni. La multinazionale di Alba non è sola quella della Nutella (che pure fattura 1,7 miliardi), ma anche di Rocher, Tic Tac, Kinder, Fiesta e tanti altri prodotti di successo.
La responsabilità sociale di Ferrero si fonda su quattro pilastri: l’attività della Fondazione Ferrero che si prende cura degli ex-dipendenti Ferrero; curare qualità e sicurezza alimentare dei prodotti; sviluppare il programma “Kinder+Sport”, a sostegno dello sport; l’attività di imprese sociali con i poli operanti in India, Sud Africa e Camerun con 2.739 addetti, il 9% dell’intero gruppo.
Il gruppo Ferrero parteciperà a Expo 2015 come official partner presentando 8 installazioni che, a manifestazione terminata, saranno trasferite in uno dei Paesi dove l’azienda opera con le imprese sociali. Le strutture modulari primarie verranno riassemblate per diventare una scuola, un centro educativo o un luogo per la comunità. «Ferrero – ha concluso Fulci – non ha mancato e non mancherà di fare la sua parte per la riuscita di Expo con uno sforzo ingente».
