
ROMA – “Era evidente a tutti che 80 euro al kg non si pagavano solamente i fagiolini”. E’ quanto detto da un dipendente di Forza Italia. Uno di quelli per cui la scorsa settimana è stata avviata la procedura di licenziamento collettivo, primo passo di un iter che ha come obiettivo la cassa integrazione prima e la mobilità poi, per la metà degli 80 dipendenti del partito azzurro. Che non l’hanno presa bene, come prevedibile. E hanno deciso di far sentire la propria voce, seppur anonimamente, intasando il fax di San Lorenzo in Lucina.
Racconta Sonia Oranges sul Messaggero:
Il riferimento ai fagiolini è un richiamo per nulla velato alla denuncia che fece Francesca Pascale dopo il suo trasloco ad Arcore, quando disse di aver trovato chi faceva la cresta su tutto, a partire dalle verdure appunto. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato il clamore mediatico per il licenziamento di Roberto Gasparotti, per anni guru televisivo del leader Silvio Berlusconi, inventore dell’effetto-calza che garantiva all’ex Cavaliere un’immagine patinata.
I dipendenti non ce l’hanno con la senatrice Maria Rosaria Rossi, l’amministratrice che sta svolgendo la spending review con rigore.
“Purtroppo non c’è molto da fare, Rossi ha fatto quello che ha potuto ma è arrivata troppo tardi. Così, dopo 15 anni da dipendente, rischio di perdere tutto. Pensavo si fosse toccato il fondo e invece mi tocca leggere sui giornali del cameraman di Berlusconi. E’ anche per gente così che siamo ridotti sul lastrico e in licenziamento”, ha scritto uno dei possibili cassintegrati, puntando il dito contro presunte spese pazze nella comunicazione televisiva.
