ROMA – “La vecchia pitonessa è alla resa dei conti con la madre dei dudini “. Nella triste allegoria, nel bestiario abusato e mai innocente in cui scivolano ormai le voci dal cerchio magico di Berlusconi – scrive Conchita Sannino di Repubblica – la raccontano così l’ultima acuta guerra tra Daniela Santanché e Francesca Pascale.
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E — vero o falso che sia, resta comunque emblematico — svelano che dietro la storia del «finto litigio» tra la fidanzata dell’ex premier e il potente avvocato berlusconiano Niccolò Ghedini ci sarebbe proprio Daniela: la pasionaria per ogni stagione, l’imprenditrice nata dal nulla che fu molto vicina al tessitore Luigi Bisignani prima di diventare compagna del direttore de Il Giornale , Alessandro Sallusti; la donna che si fece candidato premier della Destra, poi strenuo difensore del Cavaliere e sottosegretario alla Presidenza del Consiglio nell’ultimo governo guidato da Silvio.
Ma a chi racconta di crisi e scenate tra Francesca e il leader di Fi, la Pascale risponde così: «Capita di litigare solo per il gusto di fare pace. E di spegnere l’invidia altrui». Riferimento a chi? L’ultimo round tra le due era avvenuto a distanza, pochi giorni fa. La Santanché l’aveva presa in giro proprio mentre Francesca si iscriveva, con doppia tessera, alle associazioni per i diritti dei gay: «È come se io mi iscrivessi alla Fiom». E l’altra: «Dice cose fuori luogo. Come se io mi mettessi a parlare delle borse griffate che sfoggia…».
Eccole, ormai, separate da un risentimento che intreccia politica e affari, accanto alle arcaiche rivalità femminili. Le ex amiche che correvano insieme sulla costa di Porto Rotondo, le signore che inizialmente saldarono la santa alleanza contro i traditori passati con Angelino Alfano, sono ormai divise non solo da battute al vetriolo, mancate promesse, “operazioni dileggio”. Daniela non avrebbe gradito l’improvviso quanto drastico cambio di marcia che Berlusconi ha impresso globalmente alla linea della comunicazione del suo partito: teorizzando meno aggressività, più dialogo, fino a metterlo in pratica in tutte le apparizioni tv: “più Toti, meno Santanché”. Ma sembra che a far precipitare le cose ci siano alcuni incarichi o affari che sfumano: il 22 luglio scade l’incarico di Sallusti al timone de Il Giornale, e il direttore potrà solo strappare un ruolo da co-pilota, mentre la “Visibilia”, società della Santanché (bilancio, 12 milioni di euro l’anno) che è concessionaria della raccolta della pubblicità della stessa testata, vedrebbe calare le sue ambizioni e potrebbe perdere anche lo spazio sul giornale così amico. Si era infatti proposta anche per la concessione di Panorama, ma sembra che in Mondadori — dove già tempo fa le hanno ceduto le riviste Ciak, Ville e Giardini e Pc— non vogliano sentirne parlare.
E ora, a sentire le amiche dell’inarrestabile lady B., ci sarebbe lo zampino della Santanché nella costruzione dei boatos sullo scontro Pascale-Ghedini. Il parlamentare e super-avvocato di Berlusconi, stando a una ricostruzione riportata da Il Fatto, avrebbe avuto un aspro scontro con la Pascale, appena prima della cena forzista di mercoledì: addirittura invitando la compagna del presidente a lasciare la riunione tra l’ex premier, il legale e alcuni fedelissimi, su cui la fidanzata si era affacciata per pochi minuti. Una cronaca che ieri viene smentita seccamente dai protagonisti. «È un’assoluta invenzione — scrive in una nota, l’avvocato e parlamentare Ghedini — Mai durante quell’incontro e né durante altri, la signora ha avuto modo di voler presenziare. Comunque avendo con Francesca Pascale un ottimo rapporto e grande simpatia, mai avrei potuto usare toni e modi quali quelli descritti». E la Pascale sottolinea: «Da quell’articolo si capisce chiaramente come spesso le fonti dei giornalisti siano fonti che basano la loro attendibilità sul rancore, sull’invidia e su fantasie malate. A queste fonti rivolgo il mio più caro augurio di pronta guarigione». E a chi descrive una Pascale in costante crisi col Cavaliere, Francesca, dai suoi week-end “forzati” ad Arcore, risponde con attenzione: non offre scene idilliache, non nasconde momenti “fisiologici” di scontro. «Capita di litigare solo per il gusto di fare pace — dice — ma non esistono veri momenti di lite tra di noi in questo momento difficilissimo, in questa stagione così delicata della vita personale e della storia del movimento…». Chi conosce la loro tormentata storia sa, peraltro, che di scenate perfino pubbliche e clamorose, Francesca non ha mai avuto timore di lasciar tracce: neppure quand’era solo una ragazzina napoletana alla corte del presidente e non la bionda (e legittimata) signora in tailleur e gioielli di oggi. Ecco che ora, da consumata first girl, aggiunge: «Sarebbe sciocco sciupare il tempo, tra noi. E poi mi sono annullata per stargli accanto».