Francesco Totti, comodo capro espiatorio. Trani, Messaggero

Francesco Totti (foto Ansa)

ROMA – “Come biecamente annunciato sotto traccia, da amici e nemici (fuori e anche dentro Trigoria, perché sono pure lì) – scrive Ugo Trani del Messaggero – è bastata la prima presenza per la sentenza definitiva: Totti è il problema della Roma. Adesso anche quando vince”.

Scrive Ugo Trani: E pure quando schiera finalmente il centravanti. Si contano i suoi passaggi sbagliati, 20 e quindi tanti, e si chiude lì il discorso personalizzato e calcistico. Si tiene invece aperto, perché non guasta mai, l’aspetto comportamentale: falletti qua e là sparsi, rischio rosso e sostituzione tardiva (unico rimprovero per Garcia e non per l’interessato). Tutto abbastanza scontato e storiaccia scritta da tempo. Che la gestione psicologica, tecnica e tattica di Totti non sarebbe stata agevole non si scopre certo oggi. Per l’allenatore e, ancora di più, per il capitano. Di troppo anche quando non gioca e si pensa al disturbatore dello spogliatoio, al franco (leggi francese) tiratore e alla gelosia montante. Chiacchiere fatte lievitare ad arte attorno al professionista che l’anno scorso, a 38 anni, ha giocato 36 gare (più della stagione precedente) e segnato 10 gol (miglior realizzatore giallorosso). In campo pure quando avrebbe dovuto restare in panchina. Dentro per mancanza di interpreti (attaccanti). Impresentabili alcuni e il mercato estivo ne è stata la conferma. Da troppo a niente, per lui, all’inizio del nuovo torneo. Così Totti, senza ritmo partita, è finito nella trappola di Frosinone: turnover strampalato per la Champions e sistema di gioco senza capo né coda (…).

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Gianluca Pace